Lei sospirò, stringendomi le mani:<< mi dispiace da mor.........tanto>> si corresse, facendomi scoppiare a ridere.
<< almeno hai dei figli?>> mi domandò, cercando di cambiare argomento.
Il mio sadismo non voleva mollare la presa, e i due coglioncelli non mi passarono neanche per sbaglio per la testa, così continuai:<< sì...più o meno!>> dissi.
Ginevra sospirò:<< bene, quanti?>> dissi tutta contenta.
<<tre...>> le risposi. <<bene e...dove sono di bello mentre tu sei qui?>> mi chiese ignara del mio sadismo.
<<con la madre .....>> dissi sempre pacato, mentre un altro sguardo di orrore si disegnava sul suo volto. Sotterrò la testa tra le braccia, presa dall'imbarazzo, facendomi scoppiare a ridere.

<<su su, non potevi saperlo dai! Io sono un cinico di natura, volevo solo sdrammatizzare....>> le dissi ridacchiando, e accarezzandole la schiena.
<<che figura di merda ...ti prego sotterrami...>> mugugnò.
<<accanto a mia moglie ti va bene?>> domandai bastardo, ottenendo un pugno amichevole sulla pancia.
Lei sollevò la testa, guardandomi innervosita ma con il sorriso:<< mi piaci.>> disse solo.
Le sorrisi di rimando, avendo ricevuto la migliore risposta che potessi ottenere.

Rimasi lì come un coglione per troppo tempo, rimbambito da quella situazione "familiare" a me totalmente ignota. Come se il mio cervello non avesse già cominciato a ricordarmi che se facevo un'altra una figura di merda con lei o mi prendevo troppa confidenza, ero automaticamente fuori di casa!

<<a che lavori? Per...per curiosità...>> cercai di distogliere l'attenzione dall'argomento, e penso che lei colse al volo. Infatti si sedette di nuovo sul divano, lasciandomi posto, per poi passarmi i documenti che stava leggendo:<< sto revisionando...questi casi!>>
Presi i fogli dalle sue mani, mi sistemai gli occhiali e inisiai a scansionarli con gli occhi: erano documenti di un tribunale, riguardo dei minori.... ma che?
<<divorzio?>> la presi un pò in giro, domandando la stessa cosa che aveva chiesto a me, ottenendo un altro pugno amichevole.
<<sono avvocato...e assistente sociale. Insomma sto dalla parte dei bambini! >>
Mi disse tutta fiera.
<<per quello che ti è successo con Cedric?>> chiesi, diretto. Era il mio turno di fare l'impiccione. Lei annuì e io le strinsi la mano. Ci stavo prendendo gusto ad essere affettuoso.
<<Stavo revisionando un'ultima volta questo caso prima di chiuderlo.... non mi tornano alcune cose, sembra che non ci siano segni di abuso ma quel bambino... qualcosa non mi quadra>> mi raccontò, ma io avevo un pò smesso di ascoltarla....

Leggendo quel caso, vecchi ricordi mi avevano fatto visita, forti e aggressivi, quel comportamento che era scritto lì, lo conoscevo. Tornai a quando le suore ci minacchiavano di picchiarci se dicevamo qualcosa di quello che ci succedeva. Sapevo benissimo cosa non tornava:<< qui c'è scritto che la segnalazione è stata fatta dai maestri, perchè il bambino non vuole andare a casa, se prende voti bassi ha attacchi di panico e perchè evita certe cibi come se fossero veleno ma non ha allergie. Forse i genitori sono dei maniaci del controllo? Hai notato eccessivo entusiasmo da parte sua quando è con i genitori, come se stesse recintando?>> la fermai nel suo racconto, come in trance, chiedendole domande ben precise, respirando forte e deglutendo a fatica.

Ginevra mi guardò con due occhi sgranati, forse ora era lei ad avermi preso sotto scacco:<< si? Ecco perchè non ci torna, sembra sempre felice in presenza di mamma e papà....>> mi disse.
Io andai avanti:<< hai notato se lo tengono per mano o ce l'hanno poggiata sulla sua spalla quando parla e racconta le cose che succedono a casa? E se quando gli lasciano la mano se la nasconde?>>
Lei iniziò a mettere insieme i pezzi, seguendo il mio ragionamento.
Io non mi fermai, conoscendo troppo bene quei comportamenti:<< tiene le mani spesso dietro la schiena? Come se....>>
Non mi lasciò finire:<<... come se avesse paura di essere colpito da dietro. Non si siede mai su sedie non imbottite, non a caso...>> si fermò per cercare una cosa tra i vari fogli:<< ...le assenze fatte per "malattia" sono tutte dopo la cosegna di verifiche con voti bassi... ok, ho una strada da seguire! Informo subito i miei colleghi di prestare attenzione a questi dettagli e... >>

Io mi ero spento, stavo lentamente scivolando dentro al solito vortice. Erano così evidenti gli abusi che avevo subito da piccolo? Così deducibili con un minimo di attenzione? O le persone non si erano mai preoccupate di fare qualcosa? Io....
<<hey Sirio!>> Ginevra mi riportò al presente prendendomi per mano.
Scossi la testa, svegliandomi da tutte le sensazioni che avevo addosso:<< perdonami... io...>> non sapevo che dire.
Lei mi guardò per un attimo, prima di poggiare la testa sulla mia spalla, lasciandomi spazio ma sicuramente aveva capito che qualcosa che non tornava c'era anche per me.

Mi rilassai sul divano, con lei che piano piano si prendeva sempre più libertà, e ora mi stava massaggiando la mano per aiutarmi a stare tranquillo. Glielo lasciai fare, era piacevole, ma soprattutto lei poteva capire... non c'era stato bisogno di dirci altro, lei aveva mandato una lunga mail ai colleghi, anche con il mio aiuto, dicendo che "suo fratello" insegnante le aveva fatto notare queste discrepanze nel comportamento del bambino.

Il "fratello insegnante" ero proprio io.
Appoggiai la testa sulla sua, che era accoccolata alla mia spalla in un silenzioso affetto recipro.
<<film?>> domandai, afferrando il telecomando.
<<si dai...basta che non ci siano mogli morte, padri abusivi e altre cose così...>> mi disse svogliata. Si, in effetti ne eravamo pieni.

<<dinosauri?>> mi domandò.
<<ci sta>> le risposi

Redamancy: &quot;L'Amore che ritorna&quot;Where stories live. Discover now