Orchestra

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Cipollo era quello che suonava il clavicembalo nell'orchestra sinfonica del teatro del suo paese. «Scusa?» lo fermarono, dopo la serata delle prove. Era un tizio con un impermeabile di tre taglie più grande.«Sì, dica.»Il tizio si avvicinò. Cipollo non riuscì a scappare e lasciò che l'altro si avvicinasse talmente tanto fino ad arrivare all'orecchio. «Semafori.» sussurrò appena percettibile. E andò via, assumendo persino un cipiglio soddisfatto. «Miseriaccia.» commentò Cipollo. Si sentì innamorato, e ciò che si notò alle prove successive. «Sei il clavicembalo migliore di tutti, caro mio! Bravo, bravo!» esclamò la direttrice. «Non aveva mai avuto un pensiero positivo per me...» sussurrò Cipollo, mentre le violiniste lo guardavano ammirate, ma, dopo le prove, andarono comunque per i fatti loro, in chissà quale pub a parlare di chissà cosa. Forse di come accordare il violino o le cose di cui parlavano le violiniste. Cipollo andò dunque a casa, tanto era vicina dal posto dove provavano. Girato l'angolo, un tizio con un impermeabile di tre taglie più grande stava fissando la cassetta delle lettere di cipollo. Scrisse qualcosa in un pezzo di carta e consegnò, come se fosse un postino. E se ne andò, come il giorno prima, soddisfatto per l'operato. «No, aspetta!»Ma lo strano figuro fece finta di non aver sentito. A Cipollo non rimase altro che prendere il pezzo di carta dalla posta e leggere: Scaldabagno. Cipollo avvertì un forte senso di ardore. Si immaginava nel deserto, col turbante, a cavalcare un dromedario. A dromedare. E, ovviamente, alla sua destra il tizio in nero con l'impermeabile eccetera. Andò a dormire sereno e, il giorno dopo alle prove, ormai quasi aspettandosi che dopo avrebbe incontrato il suo amato, si lasciò andare persino in un assolo jazz. Scroscio di applausi e un collega trombettista mise anche il pezzo su Tiktok. Fece le sue visualizzazioni, devo dire. Dopo le prove, Cipollo non si cambiò neanche e vide a destra e a sinistra del marciapiede, quando poi alla fine il figuro calò dall'alto, tutto imbracato, mentre il drone che lo reggeva sudava perché il corpo di un uomo era davvero pesante. «Dimmi, sono tuo...» sussurrò Cipollo, chiudendo gli occhi e aspettandosi un bacio dato a fior di labbra. La parola fu: «Salvagente.»Cipollo aprì gli occhi. Lo stomaco parve vuoto. Il figuro sparì. Salvagente? Ma come?Estremamente deluso, tornò a casa a riflettere su quella parola. Ma perché glielo aveva detto?Il giorno dopo, la prestazione col clavicembalo tornò a essere noiosa e impercettibile e Cipollo dimenticò presto l'uomo con l'impermeabile che, infatti, non tornò più.Salvagente. Ma dai.

Quadernino degli eserciziWhere stories live. Discover now