Meteoriti

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«Belle quest'anno le stelle cadenti, vero?»«Bro, quello è un meteorite.»Già, poteva anche esserlo ma a Gianforgio non importava nulla. Si poggiò sulla spalla di Carpaolo, e osservarono entrambi il declino della civiltà occidentale. A un certo punto, però, quando entrambi si aspettavano l'esplosione, il meteorite rimbalzò sull'asfalto, lamentandosi anche di essersi fatto male. Niente crateri, niente puzza di bruciato e niente tipo con la voce di Gianluca Iacono a venire fuori. «Porca miseria, che botta tremenda...» gracchiò. Gianforgio e Carpaolo si avvicinarono. Il corpo celeste stava già raffreddandosi. Carpaolo alzò le spalle e provò una discussione: «Bro, sei letteralmente un meteorite, avremmo dovuto essere già abbrustoliti, spariti come cenere. Non so, forse oggi come oggi nessuno vuole più lavorare!»«Eh, caro mio... che vuoi farci, quando avrai la mia età lo capirai.» Carpaolo guardò Gianforgio, il quale era rimasto alla botta tremenda e stava cercando da qualche parta la sigaretta verde che l'aveva causata. Forse era rimasta sotto la pietra?«La tua età? Avrai, che so, cinquecento anni!»«Di più, di più. Molti di più.»«Bro, non c'è nessuna sigaretta verde attorno a te! Che fai, ci prendi in giro?» sbraitò Gianforgio, strinse i pugni e poi cominciò a scrollare la meteora, ma ancora scottava e rinunciò subito. «Forse non hai capito che stiamo giocando a freccette con i giganti dello spazio, quindi aspettatevi una cosa.»I due ragazzi non capirono, ma una mano umana enorme prese la meteora, che rappresentava poco più di una biglia di fronte a quell'enormità, e se la riportò lì da dov'era caduta. «I giganti dello spazio.» commentò Carparolo. Guardò le sue mani e poi quelle di Gianforgio. «Ma se giocassimo anche noi a freccette?» propose quest'ultimo, senza pensare che, in fondo, le freccette non erano altro che le meteoriti di un mondo piatto.

Quadernino degli eserciziWhere stories live. Discover now