8. Un nuovo inizio

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Il sole entrò nella stanza e lo svegliò si stirò sotto le lenzuola e si mise seduto, la giornata stava per iniziare. Oggi avrebbe incontrato Susan e gli avvocati per firmare il divorzio. Robert e Susan nell'ultima settimana avevano concordato ogni cosa, ora dovevano solo ufficializzare le loro decisioni. Si alzò si fece una doccia e si lavò i denti, si vestì con un paio di jeans e una maglia a maniche lunghe, un cappellino e un paio di occhiali da sole, in soggiorno recuperò il cellulare e le chiavi, prese l'auto e spingendo sull'acceleratore  giunse in centro dove doveva incontrare quelle persone. Si fermò ad un bar in quella zona e prese un caffè che sorseggiò seduto ad un tavolino all'aperto. Adorava Los Angeles in quel periodo dell'anno, pochissimi eventi e di conseguenza pochi fans a caccia di personaggi, poteva permettersi mattinate come quella senza preoccuparsi che qualcuno lo disturbasse. Sì a volte notava i paparazzi ma a quelli era abituato, se ne stavano appostati, scattavano le loro foto ma non erano invadenti.

Guardò il telefono, Susan l'aveva chiamato, ma con la cabriolet non si era accorto che il telefono avesse suonato. Prima di chiamarla controllò i messaggi ce n'era uno suo "Sono già arrivata, se puoi anticipiamo" rispose finendo il caffè "5 minuti e sono da voi"

seguì a guardare i messaggi, la sua agenzia immobiliare aveva mandato una serie di fotografie di case disponibili per essere visitate. sarebbe passato più tardi a vederne qualcuna. Per ora si erano accordati che Susan restasse nella casa Malibù, mentre lui in quella in centro a Venice, ma era una sistemazione temporanea, voleva un posto nuovo tutto suo. Senza storia. Senza passato e solo con un presente e un futuro tutto da scrivere.

Gwyneth "Sono a NY fino a Venerdì. L.A. sabato. ceniamo insieme? mi manchi" "sicuramente, anche tu mi manchi. Ti aspetto."

non si vedevano da quel mattino Roma dove si erano salutati pensando di rivedersi a New York ma il cambio di programma di Robert e poi alcuni problemi a casa a Londra per Gwyneth avevano impedito loro di potersi riabbracciare. Robert sopportò quella distanza forzata con l'aiuto di Jude che lo aveva raggiunto e aveva passato con lui intere giornate, cercando casa, andando a pescare, e a camminare nei canyon. Aveva parlato così tanto che Jude quando ripartì si prese gioco di Robert dicendogli che andava qualche giorno a Miami per riposare le orecchie.

Ed ora era pronto a riprendersi la sua vita e pensare un po' a se stesso prima dell'inizio del nuovo film e non riusciva a mentire a se stesso sperava che anche Gwyneth trovasse la forza per mettere le cose in chiaro con Chris.

Parcheggiò l'auto e salì nell'ufficio dell'avvocato di Susan, lo conosceva bene. Il suo avvocato stava già controllando dei documenti con l'avvocato di Susan quando un'impiegata dello studio lo accompagnò in quella stanza. Susan lo salutò con un grande sorriso, sembrava serena, solo le sue mani la tradivano. Portava ancora l'anello, e si tormentava le dita, era chiaro che quella situazione la metteva a disagio, del resto anche lui non si sentiva tranquillo, tutto ciò che aveva a che fare con la burocrazia lo innervosiva. Ricambiò il sorriso e si mise a sedere di fronte a lei mentre gli avvocati terminavano i loro controlli.

-Come stai?

-Bene e tu?

Susan annuì sorridendo

-Bene. Ho trovato alcune tue cose, se passi...

Ora fu Robert ad annuire. Pensò che appena avesse trovato la sistemazione giusta avrebbe avuto anche quel compito da svolgere benché non fosse una persona che si affezionava agli oggetti sapeva che c'erano parecchi pezzi della sua vita a cui teneva in quelle case, e di certo li avrebbe portati con se.

Gli avvocati avendo controllato tutto iniziarono a rileggere per prassi gli scritti nonostante sia Robert che Susan avessero già concordato. Quando ebbero terminato passarono le copie a Susan, la sua mano tentennò prima di apporre la firma in calce ma alla fine sorridendo appena firmò tutte le copie passandole all'avvocato che le passò a Robert perché anche lui le sottoscrivesse. L'avevano fatto. Ora era ufficiale. Lasciarono gli avvocati ad accordarsi su altri particolari burocratici, mentre Susan e Robert si avviarono verso l'uscita.

Si salutarono con un bacio sulla guancia e un piccolo abbraccio

-Robert raggiunse la sua auto e partì, non sapeva nemmeno dove stava andando. Non aveva una destinazione definita, si fermò solo una volta raggiunta Venice, parcheggiò l'auto di fronte all'oceano in uno di quei parcheggi che servivano ai turisti per raggiungere le spiagge. Fece scorrere la rubrica e chiamò Gwyneth. Una cosa che non si permetteva mai di fare. Non sapeva mai quando era in famiglia e quando era libera, così aveva mantenuto l'abitudine di non chiamarla, mentre lei spesso lo chiamava anziché scrivergli. Ora sapeva che era a New York per quei provini di cui lei gli aveva parlato quindi osò e la chiamò.

-Downey che sorpresa!

-Puoi parlare o sei impegnata?

-Posso parlare! come mai già sveglio così presto? stai andando al lavoro?

-No veramente volevo dirti che... è ufficiale, sono un uomo libero. Abbiamo firmato questa mattina.

-Tutto bene? Come stai?

-Bene come dovrei stare?

-E' comunque una parte della tua vita che...

-Sì ma lo sai come sono fatto... preferisco pensare al futuro... quando arrivi? ho voglia di te, di noi...

Gwyneth rideva

-Perché ridi? è una cosa seria!!!

-Certo che è una cosa seria, potrei anticipare la partenza...

Robert si illuminò

-Lo faresti davvero?

-Sono curiosa di conoscere il Downey "libero"

-Potrei stupirti...

-Uhmm sì forse potresti...

-Ti aspetto, fammi sapere quando arrivi.

Gwyneth lo salutò e lo Robert compose il numero dell'agenzia immobiliare, se voleva sorprendere la sua Gwyneth non poteva farsi raggiungere e invitarla in una casa piena di scatoloni.

La sua prima priorità era trovare casa, e qualcuna di quelle nella mail sembrava corrispondere alle sue richieste.

"Vuole conoscere il nuovo Downey?"

Sorrise con uno sguardo malizioso e accelerò verso la sede dell'agenzia.



Sweet NovemberWhere stories live. Discover now