7. Ritorno a casa

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Finì la colazione da solo, Gwyneth era stata davvero molto dolce a organizzare la colazione insieme prima di correre al lavoro, ora doveva organizzarsi, decise di non passare la giornata a Roma ma di salire sul volo per Los Angeles che era prenotato, prima avesse definito la situazione con Susan e prima si sarebbe sentito meglio. Le mandò un messaggio per avvisarla =ciao, se non è un problema tornerei a L.A. con il volo che avevamo prenotato= Si fece una doccia e chiuse i bagagli pronto a lasciare la stanza. Guardò il telefono, nessuna risposta da parte di Susan. Lasciò la sua stanza e si fece chiamare un taxi che lo avrebbe portato in aeroporto. A quel punto, era deciso a partire comunque. Saldò le stanze, e mentre attendeva il taxi mandò un messaggio a Jude =Ehy, perché non mi raggiungi a L.A.? ho chiuso con Susan= Jude rispose subito =oh... era ora no? lavoro fino a martedì. Prenoto volo appena arrivo ti chiamo!= =Grazie amico!=

-Ciao. Tra poco arriva il taxi per l'aereoporto.

Si voltò e trovò Susan a qualche passo da lui che gli porgeva il suo biglietto ed il passaporto con un piccolo sorriso e dei grandi occhiali scuri.

-Grazie. Hai riposato?

-Un po'...

Le carezzò il braccio e le sorrise con un sorriso piccolo e leggero.

Arrivò il taxi e Robert ne fu sollevato, quel silenzio era davvero fastidioso.

In taxi mandò un messaggio a Gwyneth =Torno a Los Angeles oggi. Appena arrivi scrivimi.=

Spense il telefono e controllò il biglietto, sarebbero partiti entro qualche ora, era sollevato voleva tornare a casa. Doveva dirlo a Indio, chiamare il suo avvocato, cercare un appartamento in caso Susan decidesse di restare in quella casa. Quei mille pensieri affollarono la sua mente fino al momento dell'imbarco. Susan fu più silenziosa del solito, ma la vide sorridere parlando al telefono poco distante da lui.

-Sig. Downey è arrivata l'auto che la porterà all'aereo.

Fece un cenno a Susan che lo raggiunse e scesero insieme alla hostess fino al piano terra dove l'auto li attendeva.

-Non mi abituerò mai a non averti al mio fianco...

Disse Susan con un filo di voce, Robert restò in silenzio ad ascoltarla, era stata il centro del suo mondo e probabilmente lui era il centro di quello di lei.

-Abbiamo un sacco di ricordi che ci faranno compagnia no?

sorrise, ma era un sorriso malinconico

-Ora è tardi dobbiamo solo respirare un po'...  andrà tutto bene vero?

Robert annuì, l'abbraccio e con un gesto istintivo le diede un bacio sulla fronte. Susan soffriva per quella decisione, forse come lui aveva paura...  da domani tutto sarebbe stato diverso da com'era stato negli ultimi 10 anni.

Susan si ricompose e scese dall'auto seguita da Robert mentre uno steward si preoccupò di prendere il loro bagaglio a mano.

Durante il volo Robert si mise a leggere un copione mentre Susan guardava il cielo dal finestrino, dopo qualche tempo Robert si appisolò e quando riaprì gli occhi vide che Susan si era addormentata appoggiata alla sua spalla. le fece una carezza leggera e la lasciò riposare, si fece dare da una hostess un plaid e lo poso leggero su Susan e si rimise a leggere. Si svegliò quando diedero l'annuncio dell'imminente atterraggio, si mise seduta composta

-Scusa...dovevi svegliarmi...

-Nessun problema. Avevi bisogno di riposare.

-Avrei voluto parlare con te ed invece ho dormito.

-Di cosa volevi parlarmi?

-Dobbiamo decidere un po' di cose... pratiche...

-Sono certo che troveremo un accordo.

Le carezzò la mano e Susan lo apprezzò. Annuì con un piccolo sorriso con la certezza che parte di quell'essere "loro" c'era ancora. Forse non sarebbe stato più il suo uomo, ma era certa che non l'avrebbe perso. Avrebbe continuato a far parte della sua vita.

Mentre guardava le luci della città dal sedile del taxi sapeva che da li a poco si sarebbero separati e mentre lo guardava distratto dentro a quelle chiacchiere leggere con il tassista, ebbe la conferma. Amava ancora quell'uomo.


Sweet NovemberWhere stories live. Discover now