CAPITOLO 14 - TORTO

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Quella notte sognai Rona. Eravamo nel bosco al confine del quartiere povero e stavamo giocando insieme a Blake e Alba. Fu davvero strano vederli da bambini: Blake aveva un taglio a spazzola e il naso fasciato e Alba le treccine e i dentoni che ricordavano quelli di un castoro. Mentre Rona era sempre la stessa.

Giocavamo a nascondino tra gli alberi. Un turno contava Rona, l'altro Alba e via dicendo. Eravamo felici e ridevamo in continuazione. Fino a quando toccò a me contare. Appoggiai la testa alla corteccia di un albero mentre sentivo gli altri ridere e allontanarsi.

Dentro di me sapevo che stavo sognando e che tutto quello non era reale, che non ero immersa completamente nel sogno, eppure mi sembrava veramente di toccare l'albero in quel momento.

Una volta finito urlai <<Vi vengo a prendere!>> intorno a me aveva preso posto il silenzio. Iniziai a correre urlando <<Vi trovo>> per tutto il bosco ma niente, loro non c'erano. Gli alberi diventavano tutti uguali e il sole pian piano spariva, mi sembrava di girare in cerchio.

Di Rona, Alba e Blake non c'era traccia, urlai più forte <<Si sta facendo tardi! Non è più divertente!>> ma niente. Il silenzio mi stava fischiando nelle orecchie. Mi fermai, gli alberi sembravano avvicinarsi sempre di più a me, come per intrappolarmi. Iniziai a correre ancora più veloce, non per trovarli, ma per scappare.

Ad un certo punto sentii le loro risate, erano vicine, ma più le seguivo più si allontanavano e poi eccoli, erano lì a ridere insieme, illuminati da quello che sembrava una sorta di faro posizionato lì apposta per farmeli notare.

Urlavo e correvo verso di loro ma non mi sentivano e non mi vedevano. Era come se non esistessi. Quando ad un tratto, mentre tutti e tre stavano ridendo tra di loro Rona svanì come una scultura di polvere e volò via in mille pezzetti col vento.

<<Rona!>> gli altri non fecero niente. Iniziai a piangere e a chiamarli. Poi sparì anche Blake e infine Alba. Caddi a terra e urlai e pregai che tornassero indietro. Poi una folata di vento mi accarezzò la guancia, sembrava una mano, aveva lo stesso profumo di Blake. Ne arrivò un'altra che mi ricordava l'odore di Alba. Ma quella di Rona non arrivò mai.

Mi svegliai di colpo e mi sedetti sul letto ansimando, avevo la fronte sudata e gli occhi bagnati, avevo pianto.

<<Sharon, va tutto bene?!>> si svegliò anche Alba impaurita. Avevo gli occhi sbarrati e fissavo il vuoto, non riuscivo a parlare <<Vieni, andiamo a prendere un po' d'acqua>>

Mi accompagnò in bagno e anche se gli dissi che era tutto a posto e che poteva tornare a letto insistette nel volermi fare compagnia.

Quando mi specchiai riuscii a darmi da sola il volta stomaco: avevo un colorito bianco, bianchissimo, quasi verdognolo. Grandi occhiaie viola e le labbra rossissime. Sin da quando ero piccola le mie labbra si arrossavano quando stavo male, ma quella sera ce le avevo proprio color fuoco.

Non sapevo se quel sogno fosse solo un incubo o avesse un sogno. Una cosa era certa: era stavo orribile.

La prova di domenica andò bene, sia per me che per Alba, che arrivò ventiduesima. Quel posto in classifica mi rese abbastanza orgogliosa e felice: con i miei consigli ero riuscita a migliorare le sue capacità e a salvarle la vita, ne andavo fiera.

Passai le seguenti giornate con Alba, che trovavo sempre più divertente e interessante e d'improvviso arrivò martedì.

Come sempre Max ci accolse pieno di gioia e quel giorno era più su di giri del solito. Notai che appesi ai muri d'entrata della scuola c'erano due grandi poster e che lui e Jeremy si scambiavano sguardi d'intesa.

JORD - RIMARRANNO I PIU' FORTITempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang