Affacciato.

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«Apri la finestra della stanza nella quale ti trovi. Elabora una descrizione (in prosa o in poesia) dell'ambiente esterno quanto più possibile accurata facendo uso soltanto di elementi olfattivi, uditivi, tattili, e non visivi.»La mia non è una finestra, ma un balcone, così non so cosa chiedere al naso dell'imposta. «Che facciamo, ti apri lo stesso?»«Uhm, ma sì, dai.»È sempre molto difficile aprire questo affare ma alla fine ce la faccio. Dolore alle mani. Ah, ed eccoci qua! L'odore fresco della pioggia mi riporta in mente tanti bei prati, anche se so bene che non ce ne sono qui vicino. Sono dall'altra parte della casa. Tocco la ringhiera, è fresca, anche se sa di ruggine. Dovrò lavarmi le mani, poi. A un certo punto, comincia a suonare un antifurto e, in automatico, un cane abbaia. Bah. Il brutto di vivere all'interno di un isolato è proprio questo: gli unici due rumori sono gli antifurti e i cani. Cani e antifurti. Ma non bastava solo uno dei due?Prendo un respiro profondo. Okay, forse questi due rumori possono essere fastidiosi, però mi lascio andare e oltre all'odore di pioggia, se mi concentro, c'è qualcuno che sta preparando una buona spaghettata ai frutti di mare. Percepisco il polpo, la cozza, e...Oh, Dio mio! Ma chi è che ha acceso una sigaretta in questo momento catartico?Forse è meglio concentrarmi su quello che sento con le mani a parte la ringhiera del balcone. Percepisco... sì, il muro, e anche l'antenna che permette di vedere la televisione, se e quando si accende. E percepisco anche la scanalatura delle mattonelle. Molto bello, e molto umido, dato che ha anche piovuto. Infatti, qual è il motivo per cui sto fuori? Volevo solamente sentire il profumo delle varie cucinate? Forse dovrò allenare ancora il mio olfatto.

Quadernino degli eserciziOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz