Capitolo 7

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Tornai zuppa dal lago. Vestiti, capelli, assorbente...tutto fradicio.

Sebastian mi aveva lasciato al pontile con un saluto imbarazzato ed io aspettai che se ne andasse prima di lasciar scorrere sulle guance delle piccole lacrime.

Mi aveva ferita anche se effettivamente lui non contava nulla per me. Anzi, era quello che facevo credere a tutti gli altri. Perchè per me lui era importante, e tanto.

La verità è che dal primo incontro idealizzai quel ragazzo come il migliore del mondo. E a seguito della batosta appena ricevuta tutti i castelli che mi ero creata crollarono non lasciando nemmeno un mattone a cui appigliarsi.

Avevo aspettato con ardore quel momento da anni. Da quando Seb si era presentato timidamente per la prima volta durante una delle cene a casa della mia migliore amica Petty con piatto principale il suo cibo preferito, pollo fritto.

Poi pian piano che Seb crebbe si fece sempre più carino. I capelli alla Leonardo di Caprio, la barbetta lasciata incolta, i muscoli ben definiti e l'apparecchio ai denti che era sparito.

Nessuno dei due si era rivolto più parola da quella cena, fino a quando ci ritrovammo nello stesso gruppo di amici. Sebastian all'interno del gruppo cercava di rimanere sempre in disparte o di parlare con Leo e gli altri ragazzi. Per esempio ci mise degli anni ad includere sua sorella Anne per la paura che tutti noi riuscissimo a decifrarlo come uno di famiglia riesce a fare.

Quando veniva incluso in una conversazione, di sicuro non cercava di portarla avanti con me. Insomma apparivamo come due conoscenti che in realtà non erano altro che sconosciuti. Ma le poche volte in cui ci scambiavamo qualche convenevole lui restava sempre il ragazzo gentile e timido qual era. Per questo io rimasi innamorata di lui per tutto quel tempo. E lo rimasi anche quando mi mollò lì senza dire una parola.

Asciugate le lacrime, recuperai le ciabatte galleggianti sull'acqua e feci una passeggiata per il bosco tutta infreddolita dalle temperature della sera. Ma almeno riuscii a ricompormi un minimo e a schiarirmi le idee.

Arrivata alla dimora, raggiunsi la mia tenda giusto per recuperare l'occorrente necessario per una bella doccia calda. Presi su anche i vestiti che avrei indossato in quella serata, onde evitare di ripetere l'incontro da mezzi svestiti tra me e Sebastian. Sarebbe stato meglio starsi lontani per un pò. E sicuramente a lui non avrebbe fatto alcuna differenza in quanto era solito farlo. Al pensiero del ragazzo, mi ritornò il magone provato nelle ore precedenti, quindi, prima che mi lasciassi trasportare da un pianto isterico, cercai di raggiungere il bagno nel modo più velocemente possibile.

Ciabattando corsi verso le docce e durante il tragitto incontrai Alice. Mi chiese se andava tutto bene ed io risposi annuendo. Probabilmente la mia amica si era accorta del trucco colato e della mia faccia sconvolta. Inventai una scusa sul mascara non waterproof e me la svignai dopo aver osservato la sua espressione poco convinta.

Arrivata al bagno delle ragazze scoprii che era completamente occupato. E per occupato intendevo realmente pieno di donne all'opera.

Alle docce stavano Brijit e Caroline intente a lavarsi la lunga chioma piena di salsedine dopo i tuffi al lago, i wc erano occupati da Charla e Petty, la quale mi sembrò di capire avesse un problema intestinale, mentre davanti ai lavandini si erano piazzate Kiara, MaryGrace ed Anne a farsi la piega.

Il casotto era un tutt'uno di vapore, calore e profumo di bagnoschiumi diversi. Quasi non si riusciva a respirare da quanto fumo bianco girava per la stanza.

Lasciai la porta aperta per arieggiare e mi appoggiai allo stipite in attesa del mio turno. Rimasi a guardare Ki sciogliere con la spazzola il groviglio di capelli neri che si ritrovava Anne. Si misero d'accordo anche sul farsi a vicenda i boccoli con la piastra di MaryGrace, che aveva appena finito di usare.

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