Capitolo 196: Venerdì, 6 luglio 2012

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"Io?! Ma mi conosci o no?!" esclamo alzando la voce. "Piuttosto, davvero, aspetta fuori tu, che mi metti solo altra angoscia, e non mi serve."

"No Leo, anche stavolta entro con te".

Io sbuffo e mi alzo: "Vabbè, promettimi almeno che lasci parlare me, senza metterti in mezzo!"

"Certo, va bene".

Vado a buttare la lattina vuota e poi busso allo studio della Lisandri, mentre il mio stomaco si contrae in una morsa dolorosa.


"Tieni" mi dice il dottor Alfredi porgendomi un bloc-notes, quando io e papà ci accomodiamo davanti a lui e alla Lisandri.

"E che devo farci?" gli chiedo perplesso aprendolo e vedendo che è completamente vuoto.

Lui mi rivolge un sorriso bonario e mi porge una biro: "Scriverci. Scriverci tutto quello che ti vuoi ricordare, tutte le domande che ti vengono in mente, tutte le cose che non capisci o che hai bisogno di capire meglio."

"Va bene..." rispondo un po' disorientato, togliendo il tappo alla biro.

La Lisandri si toglie gli occhiali e appoggia le mani sulla mia cartella clinica chiusa: "Allora... La buona notizia è che abbiamo potuto classificare il tumore al secondo stadio, perché è localizzato e non ci sono metastasi né linfonodi coinvolti. Per il momento".

Per il momento.

Certo.

Quando hai a che fare col cancro diventa tutto "per il momento"; me lo ricordo bene quello che succedeva con la mamma, che da un giorno all'altro poteva cambiare tutto.

Per il momento la Bestia è al secondo stadio. Due su quattro. Poteva andarmi peggio.

"Al secondo stadio un tumore è ancora considerato iniziale" continua lei. "E la prognosi è favorevole, nella maggioranza dei casi".

Nella maggioranza dei casi.

Altra frase che ti senti ripetere spesso quando hai il cancro.

Per il momento, nella maggioranza dei casi...

Ma davvero stanno dicendo queste frasi a me?!

A me?!

Andiamo ragazzi, fino a poco fa la mia vita era scandita dalla scuola, dai miei amici, da Giulia, dalla pallanuoto, dalla mia famiglia... Com'è possibile che io adesso mi ritrovi qui, anziché essere a mollo in una piscina, a sentir parlare di stadi di tumore, prognosi, terapie e tutta quell'altra roba schifosa?

Mi viene quasi da ridere, mentre prendo appunti come se fossi a scuola; papà sta rispettando l'accordo e continua a restare in silenzio. Io finisco di scrivere e poi sollevo la testa e guardo la Lisandri dritto negli occhi: "E la cattiva qual è?" le domando con un sorrisetto nervoso. "Perché dopo una buona notizia, ce n'è sempre una cattiva, no?".

Lei resta ancora una volta spiazzata dal mio essere così diretto, ma non abbassa lo sguardo: "La cattiva è che il tumore sembra essere parecchio aggressivo. Cresce molto velocemente."

"Quindi?"

"Quindi..., per evitare un avanzamento di stadio nel prossimo periodo, dobbiamo agire tempestivamente e in maniera decisa. Non possiamo permetterci di perdere tempo, la chemioterapia dovrà essere molto serrata."

"Ok..."; deglutisco, mentre immagino la Bestia prendere sempre più spazio nella mia gamba, ed è un'immagine che non mi piace per niente.

"Lunedì mattina cominciamo".

Leo (Io non ho finito)Où les histoires vivent. Découvrez maintenant