15. Meno male che ci sono le sorelle

148 4 3
                                    

Ieri ho promesso a mia sorella che saremo uscite per farle vedere Torino. Non è la prima volta che viene, ma non ha mai avuto il tempo necessario per poterla visitare con calma

Tornammo nel pomeriggio.

S: Qui è proprio bello.

A: Eh già.

S: Vorrei fare qui ľ università.
Sorrisi, finalmente tra qualche anno avrò anche lei con me.

Nonostante mi trovi bene a Torino non è come stare nella mia terra. Sapere che anche lei sarà qui con me mi rende felice.

Mentre stavamo parlando mi suonò il telefono. Era Luca.

L: Hey.

A: Ciao, che è successo?

L: Niente, volevo solo dirti che ho una sorpresa per te. Fatti trovare pronta per le 20. Non ritardare.
Non mi fece nenache parlare e staccò la chiamata.

S: Appuntamento?

Annuisco.

A: Ci sei tu. Non voglio lasciarti sola.

S: Sono abbastanza grande per cavarmela.

A: Non lo so, in caso rimando.

S: No, tranquilla, ha una sorpresa per te e vuole vederti. Esci e divertiti.

La abbracciai.

S: Sono troppo curiosa di vedere che tipo è.

A: Un tipo apposto tranquilla, non sono come te che mi cerco i maranza.

Mi lancia un cuscino del divano e ci misimo a ridere.

S: Ora ti aiuto io ad essere una frega pazzesca.

E fù così che passammo un pomeriggio intero a vedere cosa potevo mettere.
Provai vari vestiti, ma dopo esserci scervellate abbiamo trovato qualcosa di adatto: una maglia a mono spalla nera abbinata ad una gonna beige con lo spacco

Dopo essermi sistemata per bene guardo ľ ora ed erano quasi le 20. Luca sarebbe arrivato a momenti.

Uscì da camera mia e mi mostrai a mia sorella.

S: Ale.. Sei bellisima.
Mi sorrise e si avvicinò per un abbraccio.

S: Rimarrà a bocca aperta non appena ti vedrà.
Mi fece ľ occhiolino.

Qualche minuto più tardi mi chiamò Luca che era qua sotto.

Mia sorella scese con me per accompagnarmi. Lo vidi aspettarmi fuori dalla macchina.

L: Finalmente ci vediamo.
Mi abbraciò.

L: Sei bellisima.
Gli sorrisi.

Guardò dietro di me e vide mia sorella.

S: Ciao tu devi essere Luca.

L: Si, sono io.

S: Piacere sono Selene, la sorella di questo splendore.

Gli tese la mano e lui la afferò scuotendola un paio di volte.

A: Vabbene Sele, noi andiamo.
Mentre salì in macchina gli scossi la mano a mo di saluto che lei ricambio e per scherzare mi fece segno di chiamarla.

Dopo qualche minuto di strada arrivammo a casa sua. Scendendo dalla macchina mi prese per mano

Prima di aprire la porta mi disse:

L: Spero ti piaccia.

Aprì la porta e notai la tavola apparecchiata molto bene. La cucina open space non è troppo grande ma era molto accogliente.

Ľ odio porta ad amarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora