IV. Appartamento e ricordi

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Quando sono entrata nell'appartamento di Ambra la prima cosa che ho fatto è stata dirigermi verso il salotto

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Quando sono entrata nell'appartamento di Ambra la prima cosa che ho fatto è stata dirigermi verso il salotto. Lì dove hanno avuto luogo le nostre sessioni di studio e di ozio, i nostri pianti alternati a tante risate, le maratone di The Big Bang Theory e Dr. House.

Rivivo tutti i momenti insieme con le foto presenti sulle varie mensole e grazie a quelle imbarazzanti sul camino. Ricordo ancora bene il giorno che decidemmo di metterle lì: Ambra sentenziò dicendo che se mai avremmo voluto bruciarle, per il troppo imbarazzo provato guardandole, non avremmo dovuto nemmeno fare strada per prenderle.

Fu divertente cercare di metterle tutte e alcune cornici sono perfino ammaccate a causa del loro scontro contro il pavimento. Più e più volte a causa nostra, testarde e un po' ubriache, che ridevamo così tanto da farle cadere dalle nostre mani.

Un momento felice, seguito da tanti altri, che con il tempo ha preso un po' di polvere vista la sua vecchia data.

Avevamo solo vent'anni e tutto il tempo per crescere eppure abbiamo voluto che ciò accadesse prima e ora, a venticinque anni, rimpiangiamo il tempo perso con la testa sui libri.

Mi ricordo come entrambe ci impuntammo sul fatto che lo studio fosse tutto, su come non potessimo permetterci di fare un'assenza o mancare a un compito. Puntavamo a essere le prime per motivi diversi, ma fu proprio ciò a farci avvicinare.

Lei usava lo studio per rendere felice suo padre e almeno per una volta fiero di lei, nella speranza di vedere una luce in quegli occhi che l'hanno sempre giudicata.

Io, invece, usavo lo studio come mezzo per evadere dalla realtà ma anche per ricordarmi che essa esiste. Perché è questo ciò che fa la storia: rimembrare. Probabilmente facevo solo l'opposto di ciò che mi sarebbe davvero servito, ma a vent'anni si può davvero saperlo?

A me bastava semplicemente ricordare che la realtà esisteva ma che, anche solo per un attimo, potevo non pensare alla mia di realtà e concentrarmi sulla storia di vite altrui.

«Allora, come ti sembra?» dopo un lasso di tempo, di cui non so stimare la durata, chiamo Ambra per farle sapere del mio arrivo nel suo appartamento. Sicuramente questo è meglio rispetto a una stanza d'hotel.
«Più in ordine di quanto mi aspettassi» solitamente è tutto sotto sopra. «Hai riordinato solo per me amore?» ci scherzo su mentre posso già immaginarla alzare gli occhi verso l'alto.

«Due giorni prima di partire è venuta mia madre» ora capisco tutto. «Quella donna fa paura quando si tratta di pulizie e mettere in ordine» se dovesse mai venirla a trovare senza avvisare, probabilmente non tornerebbe mai più a casa visto l'attacco di cuore che le verrebbe.

Persino io, che non sono la persona più ordinata del mondo, resto sempre sbigottita dal caos che regna qui dentro. Non ho idea di come riesca a crearlo ma, soprattutto, a viverci.

«Meglio, almeno non dovrò pulire» in fondo so che Yolanda, sua madre, l'ha fatto anche per me, in un certo senso, pur non sapendo che avrei soggiornato qui per un po'.
«Livia sarà lì tra qualche ora, solo una cosa: non litigate. O almeno non mettete a rischio il mio appartamento»

«Ricordami ancora perché ho accettato» Livia Erin De Castro, anche chiamata semplicemente Li, è la cugina minore, solo di due anni, di Ambra. Peccato che la vita, più volte, ha mostrato la nostra incompatibilità: nei pranzi e cene condivisi, durante delle semplici passeggiate, il bisogno di dire la cosa opposta all'altra.

Dire di odiare qualcuno è un termine forte ma lei ci si avvicina così tanto, o spera davvero di farsi odiare e fa tutto ciò apposta. Il che potrebbe persino essere giusto visto che lei stessa ha affermato, sia da ubriaca (e soprattutto in quel caso) sia da sobria, che non voleva avere nulla a che fare con me.

Probabilmente il tutto ha avuto inizio quando ho preso la decisione ("sbaglio" a detta sua) di fidanzarmi "rubandole", ancora parole sue e non mie, il ragazzo dei suoi sogni. Prima che mi mettessi con Juan non ero nemmeno a conoscenza di questa sua passione verso il calcio.

Lei era quasi una ventunenne ma il suo carattere non ha mai avuto modo di maturare. Ambra sostiene che sia a causa delle troppe Barbie regalatele da bambina, motivo per il quale ha imparato ad apprezzare solo le cose materiali e a pensare di poter avere tutto dalla vita.

Peccato che il mondo sia ben diverso da come noi lo percepiamo da bambini e quando lo si capisce non si torna più in dietro.

«Hai accettato perché mi vuoi troppo bene e sapevi di non potermi dire di no» alzo gli occhi al cielo non ribattendo su quanto ha detto. «Cosa pensi di fare con Juan?» sospiro sapendo perfettamente cosa devo fare.

«Non ho ancora risposto ai suoi messaggi, ma dovrò pur farlo» alcuni ho preferito persino non visualizzarli nella speranza che lui smettesse di contattarmi senza avere, però, l'effetto desiderato.
«Penso che sia inutile restare in silenzio, forse devo chiamarlo» mordicchio una fastidiosa pellicina sperando di sbollire la mia ansia.

Non ho idea di cosa fare e probabilmente sia chiamandolo sia vedendolo dal vivo gli sembrerei patetica. Adesso posso pure non piangere ma davanti a lui ho paura che questo possa succedere, non sarebbe molto bello da vedere e nemmeno da vivere.

Odio piangere davanti alle altre persone e non posso permettermi di farlo davanti a lui che mi ha ferito.

Non posso permettergli nulla se non un addio e uno schiaffo sulla sua bella, bellissima, faccia.



Non posso permettergli nulla se non un addio e uno schiaffo sulla sua bella, bellissima, faccia

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Hello!

Prima cosa: FORZA FERRARI!!!

La doppietta di stamattina è stata la cosa più inaspettata ma bella che potesse accadere. Il Gran Premio in sé è stata una continua sorpresa, spero che la f1 continui ad essere come oggi (a eccezione dell'incidente finale di George che mi ha fatta rabbrividire).

Per quanto riguarda la storia, questo quarto capitolo, più breve rispetto ai precedenti, ci mostra un po' l'amicizia tra Faith e Ambra. Inoltre, viene nominata nuovamente Livia che prenderà parte alla storia dal prossimo capitolo.

Il quinto capitolo presenterà il confronto tra Faith e Juan, sarà quello finale? Per quanto riguarda Max è ancora presto per far sì che qualcosa accada (non temete, l'attesa sarà più breve di quanto pensate).

Vi ricordo di nuovo che se nel corso della lettura volete un sottofondo musicale, su Spotify è presente una playlist adatta. Il nome con cui potete trovarla è #roaringlove ed è valida per tutti i volumi.

Detto ciò, noi ci vediamo al prossimo capitolo. Spero che al momento la storia sia di vostro gradimento ♡.

Key || MVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora