parte 2

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T/N x JEFF THE KILLER

"balena beverly!!"
"haha sei inutile!"
"nessuno ti vuole, sei troppo brutta!"
"BASTA! NON CE LA FACCIO PIÙ A SENTIRVI BLATERARE, MI SONO ROTTA LE PALLE AD ESSERE INSULTATA PER COSA? PERCHÈ NON SONO POPOLARE COME VOI? PERCHÉ NON SONO BELLA COME LE PUTTANE CHE VI SCOPATE OGNI GIORNO? PEECHÉ NON SONO UNA CHEERLEADER? O PERCHÉ NON SONO ALMENO UN 8 COME TANTI DI VOI IN QUESTA SCUOLA? beh, sapete che vi dico: non me ne frega un cazzo. mi ritengo un 6, e sapete che c'è? ci sto anche bene." me ne andai, soffro di psicopatia acuta, se istigata sono capace di uccidere chiunque mi stia intorno senza provare i minimi sensi di colpa. ecco perché mi allontano, non voglio che succeda. fino a oggi..
"beh piccola troietta, ieri ti sei presa un po'troppi poteri a ribattere, oggi dobbiamo metterti in riga~"
hanno provato a molestarmi. erano in 10, e io li ho uccisi tutti. con un semplice coltellino da taschino.
"cazzo, non avrei mai detto che il nuovo proxy fosse già come noi, ci sa davvero fare.."
mi voltai in direzione delle voci e notai due ragazzi: uno aveva una felpa bianca e sporca, macchiata di sangue, i capelli neri, gli occhi azzurri come il ghiaccio e un sorriso disegnato con un coltello che gli solcava le guance; l'altro aveva una felpa verde militare, capelli castani, gli occhi nascosti da degli occhialini arancioni e una maschera da cannibale. sembravano killer, il primo aveva in mano un coltello incrostato di sangue, il secondo due accette dietro la schiena, pronte all'uso.
"e-e voi chi siete?" 
il tizio col coltello sorrise (credo) e rispose: "non è importante bambolina, ma se proprio ci tieni a saperlo, fidati di noi e seguici. avrai tutte le risposte che cerchi." fidarmi di loro? sono degli assassini, magari vogliono ammazzarmi. beh, anche se ormai lo sono io stessa.. ma resta comunque il fatto che non è sicuro seguirli.. "jeff sei un coglione. non è così il modo giusto per approcciarsi, dobbiMo farla sentire a suo agio e se necessario raccontarle tutto. ricordi che ha detto lo slenderman? è speciale, probabilmente più di tutti noi, perciò dobbiamo considerarla con riguardo." a quelle parole mi gelai: slenderman? esiste? e poi che significa che sono speciale? e quel 'jeff' è il famigerato jeff the killer di cui si parla? "chiunaue tu sia: spiegati meglio, sono tutt'orecchi." si sedettero entrambi per terra e mi chiesero di seguire il loro esempio. "in questa scuola sono tutti morti, li abbiamo uccisi noi. per cominciare, facciamo le presentazioni: lui è jeffrey alan woods o jeff the killer; io sono tobias erin rogers, ticci toby a causa della mia sindrome di tourette e dei miei continui balbettii. lavoriamo entrambi per lo slenderman, e noi in particolare ogni tot. di tempo dettato appunto dallo slenderman, prendiamo i proxy che lui ci indica e li portiamo alla creepyhouse, dove vengono addestrati a uccidere e diventare come noi, sempre se favorevoli a tutto ciò. tu sei una dei proxy indicati dal nostro capo, anche se a quanto pare tu sembri abbastanza speciale per lui. ora sai tutto, vuoi unirti a noi?" mi presi un attimo per elaborare il tutto, poi annuii. ero un'assassina, cosa avrei dovuto perdere?
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arrivammo in un bosco, ci addentrammo fino a trovare una casa. jeff e toby sembravano conoscere la strada davvero bene, e io mi godevo tranquillamente il panorama mentre mi lasciavo guidare da loro verso la destinazione. era autunno, passato halloween da poco. gli alberi eranl quasi spogli e le poche foglie rimaste erano variopinte di giallo, marrone o arancione, mentre le altre producevano un suono quasi rilassante scricchiolando sotto i nostri piedi ad ogni passo. poco lontano sentivo lo scorrere dell'acqua, immagino ci  un ruscello proseguendo verso est. sta di fatto che era un posto quasi magico ai miei occhi. ero immersa nei miei pensieri quando la voce di toby mi distrasse. "parlaci di te dai! almeno ammazziamo il tempo in questo bosco infinito..!" beh effettivamente avevamo trascorso tutto il viaggio in silenzio.. "piacere, beverly hills. il colore originale dei miei capelli era castano scuro, ed erano mossi prima del wolfcut ma per li tinsi tempo fa perché ero diventata emo e non li ho più decolorati. soffro di psicopatia ma ho imparato a conviverci. non ho fiducia in me stessa, ho braccia e gambe ricoperte di tagli e mi bullizzano fin da piccola per la mia costituzione quasi robusta. sono polistrumentista, suono la chitarra, la batteria, il pianoforte e canto; ultimamente mi sto cimentando nel basso. la mia band preferita sono i my chemical romance, e tu jeff mi ricordi tanto gerard way. apprezzo parecchio anche le band rock, punk e metal dagli anni '80 ai primi del 2000. disegno personaggi di anime e manga, creati da me o già esistenti, dopo la musica è la mia più grande passione. a scuola faccio abbastanza schifo ma nelle lingue sono un asso, si può dire che ho un talento naturale. il mio stile di vita è quello del goth classico, ma anche del normale rocker o metaller. penso di aver detto tutto ciò che di più importante c'è da sapere." nel frattempo eravamo arrivati alla creepyhouse: era enorme... entrammo e slenderman mi diede il benvenuto, insieme agli altri 'proxy', che mi sopraffecero di domande. si presentarono tutti, erano molto simpatici. slender mi diede una settimana per ambientarmi e fare amicizie nuove prima di cominciare l'addestramento, e io legai subito con ben, oltre che con toby e jeff, anche se penso di essermi presa una piccola cotta per quest'ultimo. ora ero nella stanza di ben a giocare ai videogiochi (altra mia passione) insieme a lui, ma una sua domanda improvvisa mi spiazzò. "ti piace jeff vero?" colpita e affondata. anuii. "come lo hai capito?" lui scoppiò a ridere: "prevedibile." mi sdraiai annoiata sul pavimento della sua stanza. "che devo fare?" provai a chiedergli consiglio ma ben non rispose. "ricambia." questa fu la sua unica parola dopo un silenzio di circa 5 minuti. "COSA? DEVO PARLARCI SUBITO-" mi alzai e corsi verso la porta, ma il nano verde mi trattenne. "fatti trovare nella sua stanza stanotte dopo che torna dall'uccidere. apprezzerà, fidati di me."
feci come ben mi aveva suggerito e mi sedetti sul letto di jeff a gambe incrociate aspettando l'arrivo di jeff. quando accese le luci della sua stanza si trovò una me mezza addormentata sul suo letto ad aspettarlo. "bev.. che ci fai qua..? mi hai fatto spaventare.." il pensiero di un jeff the killer spaventato mi fece sorridere, ma raccolsi tutto il coraggio e gli risposi con un piccolo gesto: mi avvicinai a lui e baciai dolcemente quel poco di labbra che gli restavano. erano screpolate, sapevano di sangue ed erano raccapriccianti, ma non avrei potuto desiderare un altro primo bacio diverso da questo. lui ricambiò subito e mi spinse verso il letto, fino a farmici stendere. si staccò dalle mie labbra per riprendere fiato e guardandomi negli occhi smeraldo mi sussurrò una semplice frase, che però mi mandò completamente in tilt. "cazzo bev, non sai quanto mi fai impazzire.. ti amo, ti amo, ti amo e non mi stancherò mai di dirtelo." mi tolse la maglia e riempì il collo e le spalle di succhiotti, per marcare il territorio. "j-jeff.. a-anche io ti-ti amo.."
il resto lo lascio alla vostra immaginazione~

oneshot creepypasta (collaborazione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora