<<Mi sembra che tu lo abbia già fatto. Non capisco proprio dove tu voglia arrivare con queste tue parole.
Mi vuoi rifiutare? Vuoi dare la colpa al tuo passato per non prenderti responsabilità ora? Non capisco.>>
<<No, voglio solo spiegarti perché non posso dirtelo anche io>> disse quasi all'esasperazione.

<<Ma non lo hai fatto! Hai solo cercato una via di fuga per adesso!>> i suoi occhi grandi non si volevano scollare dai miei, ormai distaccati e freddi.

<<Non ho intenzione di far finta di non avertelo detto. Sei la prima a cui lo dico e sembrerei solo un codardo a rimangiarmi le mie stesse parole.>> Ashley era visibilmente sconvolta e neanche io ero totalmente lucido, tutta quella situazione mi metteva in una posizione che non mi piaceva affatto.

<<Non ti sto chiedendo di rimangiarti le tue parole infatti, ti sto solo chiedendo di darmi del tempo. Se te lo dicessi adesso sarebbe soltanto per non ferirti e non perché sono sicura di ciò che provo.>> continuavo a non capire cosa lei volesse dirmi.

<<Io proprio non capisco, mi dispiace>> le dissi in tutta sincerità.

<<Ho solo paura che stiamo correndo troppo e facendo ciò non ci prendiamo il tempo di pensare a ciò che stiamo facendo>>

<<Correndo troppo? Ci conosciamo da agosto, non da ieri. Stiamo andando con tutta calma, almeno per quanto mi riguarda, altrimenti ti avrei già sposato, non credi?>> distolse lo sguardo dai miei occhi, guardando altrove. Capii che la discussione era terminata.

<<Ci serve un po' di tempo da soli. Stanotte puoi restare qui, io dormirò con Noah>> le dissi e me ne andai.

Non era maturo ciò che stavo facendo, me ne rendevo perfettamente conto, ma in quel momento mi serviva soltanto tempo per rimettere insieme le idee.

Mi sentivo tutto indolenzito, ma non a livello fisico. Esternamente era tutto apposto.
Il problema si poneva all'interno del mio corpo. Sentivo la mia anima e il mio cuore come se fossero stati spezzati, non del tutto, ma un bello squarcio si era formato in loro.

Aprii la porta della stanza di Noah senza bussare. Lui era disteso sul letto guardando il telefono.
Rimase visibilmente sorpreso a vedermi entrare nella sua camera.

<<Che ci fai qui?>> domandò spegnendo il telefono e appoggiandolo sul materasso accanto al suo corpo. Gli si illuminò il volto. <<Ohh, ho capito. Per questa volta te ne posso prestare uno, ma dovresti sempre fare un controllo rapido in queste occasioni. E' spiacevole trovarsi senza proprio nel momento fatidico.>> scossi la testa.

<<Hai una faccia da funerale, cosa potrà mai essere successo... Oddio non dirmi che è incinta veramente>> la mia rabbia esplose totalmente ascoltando le battute di Noah.

<<No! Smettila!>> esclamai. Rimase stupito di sentirmi alzare la voce.

<<Lasciami solo dormire qui senza farmi altre domande>> dissi ricomponendomi. Lui non accennò più ad aprire bocca e tornò a guardare il telefono mentre io scesi in salotto con Cameron.

**

Più tardi quella sera andammo tutti e quattro ad una festa organizzata da alcuni nostri compagni di football a casa di uno di loro.

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⏰ Last updated: Nov 03, 2023 ⏰

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