CHAPTER 8 *Ormoni Impazziti*

Start from the beginning
                                    

Invece, per qualche motivo a me sconosciuto ma assolutamente gradito, da quel pomeriggio nella sua stanza aveva smesso addirittura di parlarmi. Sorrisi beata.

-Pensi a me?- il sorriso istantaneamente mi morì sulle labbra. Ecco cosa succedeva a cantar vittoria troppo presto.

-Io non penso mai a te, Malfoy- risposi scocciata e mi sdraiai di spalle voltando la testa dalla parte opposta rispetto a dove si trovava lui, sperando di scoraggiarlo dal fare conversazione. Sarebbe stato inutile tentare di spiegargli che effettivamente pensassi a lui ma che non ci fosse niente di lusinghiero nei termini nei quali lo pensassi. Scorpius Malfoy era programmato per autocompiacersi.

-Dal modo in cui sorridevi, ho pensato il contrario!-

-Quando ti penso non sorrido Malfoy. Vomito.-  Pace finita.

-Allora ammetti che mi pensi!- esultò vittorioso. Mi voltai verso di lui interdetta ed alzai il sopracciglio.

-Pensa come ti pare- borbottai prima di riprendere la mia posizione e tornare ad ignorarlo. Non lo sentii parlare per un po', tanto che sperai se ne fosse andato. Ovviamente dovetti ricredermi quando lo sentii sedersi appiccicato a me sul mio stesso asciugamano.

-Allontanati- lo ammonii soffocando un sussulto. Non lo volevo vicino, non lo avevo mai voluto vicino, poi dopo l'ultima volta meno che mai. Vivevo nel costante ed irrazionale terrore di ritrovarmi senza sapere come avvinghiata a lui.

-Perché?- chiese lui roco.

-Mi copri il sole- inventai lì per lì. Certo non avrei ammesso nemmeno sotto tortura che la sua vicinanza mi turbasse.

-La tua pelle bianca è bellissima, non hai bisogno di abbronzarti- la voce era ancora arrochita. Voltai la testa verso di lui e per un momento rimasi interdetta poiché lo trovai più vicino di quanto mi aspettassi. Nonché per le sue parole, ovviamente.

-Seriamente? – dissi infine quando la voce mi tornò.

-Seriamente cosa?-

-Mi fai i complimenti, Malfoy?-

-Non era un complimento. Era un'osservazione- precisò allontanandosi da me. Lo guardai confusa e mi voltai ancora.

-Hai litigato con Domi- non gli risposi. –è molto abbattuta, forse dovresti parlarle- proseguì.

Scattai seduta sull'asciugamano come una molla e mi voltai verso di lui.

-Non sono affari tuoi- urlai.

-Non c'è bisogno di scaldarsi tanto-

-Oh, ma che vuoi? Prima litighiamo tutti i giorni, poi mi baci, poi farnetichi di cose incomprensibili, poi mi baci, poi m'ignori e smetti persino di salutarmi e adesso vieni qua, fai "osservazioni" sulla mia carnagione e t'impicci dei miei problemi con mia cugina?-

-Potevi dirlo subito di esserti offesa perché ti ho ignorato..-  Per un secondo rimasi in silenzio. Cioè di tutto il discorso che gli avevo fatto, qual'era l'unica cosa che lui andava a notare?

Il sorriso compiaciuto che si disegnò sul suo volto mi fece ribollire il sangue nelle vene.

-Non ho nemmeno notato che mi hai ignorata-  puntualizzai.

-Oh mi sembra di sì, invece, altrimenti non me lo avresti rinfacciato!-

Via, via che avevamo preso a discutere senza rendermene conto ci eravamo avvicinati. Il nostri visi era l'uno ad un palmo dall'altro. Sentivo il suo respiro sul mio volto e quando mi resi pienamente conto della vicinanza vacillai per un secondo, tanto che la risposta non mi uscì prontamente come al solito.    

Una vacanza MovimentataWhere stories live. Discover now