Prologo

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PROLOGO:


Rose Weasley era perfetta.

No, non è un' esagerazione, Rose Minerva Weasley era davvero un essere che rasentava la perfezione, il gioiellino di casa, come più volte la chiamavano i suoi numerosi parenti.

Tra i suoi cugini, era assolutamente quella che aveva dato in famiglia le maggiori soddisfazioni.

"C'era da aspettarselo! Con una madre così!-" non faceva che ripetere Ronald. Avrebbe voluto sembrare indifferente ma, in realtà, non riusciva mai a soffocare l'orgoglio che la sua bambina gli provocava.

Prima prefetto, poi Caposcuola Rose era la miglior studentessa che Hogwarts avesse mai conosciuto, con una sola vistosa eccezione: sua madre!

I voti di Rose erano sempre assolutamente impeccabili, ma non era solo questo a renderla così speciale.

Rose era anche capitano della squadra della sua casa, della quale faceva parte dal suo secondo anno. Come il padre, era un ottimo portiere, ed era divenuta dalla sua prima partita il beniamino incontrastato di Grifondoro.

Ormai ogni singolo appartenente alla casa sei Grifoni si presentava ad ogni partita munito di cartelli e spillette magiche intonanti "Weasley is our queen".

Insomma, sembrava non ci fosse al mondo cosa che Rose non sapesse o non sapesse fare.

Sembrava non ci fosse al mondo persona che non apprezzasse il suo carattere calmo e amabile.

-ALBUS SEVERUS POTTER IO TI ODIO!- Errata corrige, solitamente calmo e amabile. In realtà, a pensarci bene, il carattere non era affatto calmo e amabile.

Infatti a vederla in quel momento Rose non sembrava affatto una persona equilibrata, tanto meno serena.

Era intenta a rincorrere suo cugino Albus fuori la tana, con la bacchetta sguainata e con un'espressione furiosa dipinta sul volto.

-Rosie, Rosie, calmati, per favore, calmati!-

-Calmarmi? Calmarmi? Seriamente, Albus? Come pensi che possa calmarmi dopo quello che mi hai fatto!- strillò a squarciagola lei, senza smettere di corrergli dietro attirando l'attenzione di quasi tutta la sua famiglia

-SEI UN TRADITORE AL!- Strillò ancora più forte cercando in preda alla furia di acciuffare il cugino.

-Jamie, Jamie aiutami!- piagnucolò quest'ultimo mentre correva in tondo per tenersi fuori portata di bacchetta.

-Oh, no Al. Credo che tu te lo sia ampiamente meritato!- sogghignò tra sé, il fratello maggiore rimanendo ad assistere alla scena divertito,appoggiato allo stipite della porta.

Albus sconvolto dal mancato aiuto del fratello si voltò verso di lui furioso senza però smettere di correre, fu così che mise un piede in fallo e rovinò a terra, raggiunto immediatamente dopo da un'affannata ed infuriata Rose che gli si scagliò contro gettando la bacchetta all'aria ed afferrandolo per la collottola.

-Come hai potuto farmi questo?- gli urlò in faccia strattonandolo. Non gli faceva male davvero. Insomma Albus era molto più alto e muscoloso di lei, ma una Rose arrabbiata sarebbe stata in grado di terrorizzare anche un mezzo gigante probabilmente. Era qualcosa negli occhi. Una strana luce. Probabilmente pazzia.

-Dai, Rose, su, stai esagerando..- tentò Albus che cominciava ad alterarsi a sua volta.

Ok, forse non era stato il massimo della correttezza da parte sua non avvisarla prima, ma alla fine lei non le aveva lasciato molta scelta.

-Cosa sta succedendo qui?- la voce severa di Ginny Potter interruppe il loro battibecco facendoli sbiancare entrambi.

-Tiratevi subito in piedi voi due!- urlò perentoria mentre li raggiungeva. -E tu non ridere James, avresti dovuto fermarli!- disse rivolta al suo primogenito mettendo subito a tacere la sua risatina divertita.

Anche James sapeva quanto fosse pericolosa sua madre arrabbiata, ed il fatto di essere così sfacciatamente il suo preferito, non l'avrebbe comunque tenuto al sicuro.

La donna raggiunse in men che non si dica figlio e nipote e iniziò ad osservali con un'espressione severa dipinta sul volto.

-Allora?- chiese mentre Rose ed Albus continuavano a guardarsi le punte dei piedi.

-Volete spiegarmi, di grazia, cosa è successo?- insistette. -Rose?-

-Albus è un traditore bugiardo!- accusò la ragazza, incapace di soffocare il tono irato e polemico nei confronti del cugino.

-Non è vero!- rispose lui offeso. -è Rose ad essere esaurita!-

-Così non capisco niente!- li interruppe Ginny portandosi una mano alla fronte per massaggiarsi le tempie.

-Ragazzi tra due giorni partirete per la prima volta in vacanza da soli, forse dovreste mostrare un po' più di maturità!- li ammonì la strega.

-Già, bella vacanza mi aspetta per colpa di questa serpe!- borbottò Rose lanciando uno sguardo assassino al cugino. -Non ci voglio più andare!- disse la rossa alzando al testa verso la zia.

-Non essere sciocca Rose, ieri sembravi così entusiasta!-

-Perché ieri ero entusiasta, ed anche stamattina prima di scoprire che il serpente qui presente si era accidentalmente dimenticato di dirmi che avrebbe portato un amico!- abbaiò Rose nuovamente irata.

-Chi?- chiese Ginny esasperata già conoscendo la risposta.

Doveva aspettarselo, quando Rose perdeva così la testa il motivo era sempre lo stesso.

-Scorpius!- risposero in coro i due cugini.

Prima che Rose, riservando un'ultima occhiata risentita ad Albus rientrasse alla tana e si chiudesse nella sua stanza furibonda.

Una vacanza MovimentataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora