Capitolo 3

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Tobias

Il viaggio per tornare alla residenza è un inferno: le jeep traballano sul terreno irregolare e io non faccio altro che pensare a Zeke, a sua madre, al momento in cui ho detto loro che – per colpa mia – Uriah morirà.

Quando passiamo il confine della città, la neve ricomincia a scendere lieve, quasi con timore di disturbare.

Christina, davanti a me, inizia una conversazione. –Hai iniettato il siero ai tuoi genitori?-

Alzo lo sguardo su di lei e farlo mi costa troppa forza. –Sì. È tutto sistemato.-

Lei si rilassa visibilmente, nascondendo la faccia nelle mani per coprire un sorriso. So cosa sta pensando: Siamo tutti salvi. Cerco di pensarci anche io, ma ogni volta che il mio cervello capta la parola salvi, vedo Uriah che mi sorride. Anche io nascondo la faccia nelle mani, ma per non far vedere che sto piangendo in silenzio.

Intorno a me Zeke e sua madre si meravigliano di come sia il mondo al di fuori della recinzione; Amar, ogni tanto, interrompe la loro conversazione per aggiungere un dettaglio qua e là di un edificio o di una strada. Io, invece, me ne sto seduto, in silenzio, aspettando che il tempo faccia il suo corso. Osservo la neve, libera di posarsi dove vuole, anche se scende solo in un determinato periodo dell'anno.

Finalmente arriviamo alla residenza e, dopo essere scesi, entriamo nell'edificio. È deserto. Caleb deve essere riuscito a resettare la memoria di tutti coloro che erano all'interno.

Solo noi – che si siamo iniettati l'antidoto al siero della memoria – abbiamo mantenuto i nostri ricordi. Da oggi inizierà un nuovo mondo, in cui io e Tris potremo finalmente vivere come una coppia felice. Dopo tante preoccupazioni, tanti dolori e tante perdite, potremo davvero vivere felicemente insieme.

Il sorriso che mi increspava le labbra fino a un momento fa svanisce immediatamente quando incontro lo sguardo angosciato di Cara. Ha un brutto livido in faccia e la testa bendata, ma non riesco a staccare gli occhi dal suo sguardo triste.

-Che è successo?- le chiedo avvicinandomi lentamente.

-Mi dispiace, Tobias.- risponde Cara, scuotendo la testa.

-Ti dispiace per cosa?!- urla Christina, visibilmente in preda al panico.

Il mio cuore perde un battito. -Si tratta di Tris?-

Cara abbassa lo sguardo a terra, annuendo impercettibilmente.

Christina e Cara iniziano a parlare con un tono infervorato, mentre io mi ritiro in me stesso, cingendomi il petto con le braccia. Non può esserle successo qualcosa. Tris è viva. È viva. Deve essere viva.

Christina mi posa una mano sulla spalla e io non ho neanche la forza per sobbalzare.

-Quattro, devi ascoltarmi.-

Io scuoto la testa. Non voglio ascoltarla.

-Quattro!-

Il suo tono insistente mi fa alzare gli occhi verso il suo viso e mi pento immediatamente, notando uno sguardo triste e angosciato.

-Tris è...- chiedo con un filo di voce.

-Viva.- risponde lei.

Mi alzo di scatto. Se Tris è viva... perché allora ha quel volto provato? Il peso che avevo sul petto si allontana immediatamente. Tris è viva.

Anche Christina si alza, ma molto lentamente.

-È viva, certo.- continua lei -Ma l'antidoto al siero della memoria su di lei non ha funzionato. Tris ha perso la memoria.-

Gocce di memoria (Divergent)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora