Platano picchiatore

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Severus Snape era rimasto sotto il platano picchiatore, l'albero imponente che aveva conosciuto fin dalla sua infanzia a Hogwarts. La sera era calma e silenziosa, con un leggero venticello che muoveva le foglie dell'albero. Era uno dei suoi posti preferiti per ritirarsi quando aveva bisogno di riflessione e solitudine.

Teneva un piccolo quaderno aperto sulle ginocchia, con una matita tra le dita. Nonostante la fama di Severus come abile professore di Pozioni, aveva sempre avuto un'arte nascosta: il disegno. In ogni raro momento libero, si ritrovava a creare schizzi e disegni che riflettevano le sue emozioni e il suo mondo interiore.

Il suo sguardo era concentrato sulla pagina, mentre la matita scorreva delicatamente creando linee e contorni. Questa volta, il suo disegno sembrava essere un paesaggio notturno, con la luna che si stagliava tra le nubi. Era una scena che rappresentava la sua complessa interiorità, un equilibrio tra luci e ombre.

Mentre lavorava al suo disegno, non poté fare a meno di riflettere su quanto fosse cambiato nel corso degli anni. Aveva trascorso gran parte della sua vita all'ombra dei suoi segreti e dei suoi rimpianti, ma aveva fatto passi avanti nel cercare di riconciliarsi con il suo passato.

Era consapevole che la tensione tra lui e Remus Lupin era ancora palpabile, ma c'era anche un piccolo spiraglio di speranza. Avevano cominciato a parlare, a condividere le loro preoccupazioni e le loro emozioni. Era un passo difficile, ma era un passo verso un'eventuale comprensione reciproca.

Mentre le matita scorreva sul foglio, Severus sentì la serenità che lo invadeva. Era un momento di riflessione e di quiete, un momento in cui poteva lasciar fluire le sue emozioni attraverso il suo disegno. Era un modo per esprimersi in modo diverso, un modo che non richiedeva parole.

Dopo un po', alzò lo sguardo dal quaderno e osservò il cielo stellato sopra di lui. Era una serata serena, senza nuvole a oscurare la luna. Si sentiva in qualche modo in pace, come se stesse finalmente lasciando andare parte del peso che aveva portato per così tanto tempo.

Forse, con il tempo, anche le ferite e le incomprensioni del passato avrebbero iniziato a guarire. Forse, in qualche modo, avrebbe potuto trovare un modo per affrontare il futuro in modo diverso, con una mente aperta e un cuore disposto a perdonare e ad accettare.

E così, sotto il platano picchiatore, Severus Snape continuò il suo disegno, lasciando che le sue emozioni fluissimo attraverso le linee e le sfumature. Era un momento di quiete e di riflessione, un momento che gli offriva un piccolo assaggio di speranza per il futuro.

a fermare questa quete sbucò Remus Lupin da dietro e
Severus di scatto gli puntò la bacchetta e le mani al collo

Remus Lupin si fermò di colpo quando vide Severus Snape con la bacchetta puntata verso di lui e le mani al collo. La sorpresa e la tensione erano chiaramente dipinte sui loro volti, mentre il silenzio si prolungava per un attimo.

Severus Snape: *con voce fredda* "Cosa stai facendo qui?"

Remus Lupin: *alza le mani in segno di resa* "Severus, calma. Sono solo io."

Severus Snape: *serrando la bacchetta con più forza* "Non sto scherzando, Lupin. Spiegati."

Remus Lupin: *con voce pacata* "Stavo solo cercando di raggiungerti, niente di minaccioso. Sto vedendo che hai bisogno di un po' di spazio."

Severus guardò Remus con sospetto, la tensione nell'aria palpabile. Era chiaro che l'episodio con i gemelli Weasley aveva reso Severus ancora più cauto e protettivo nei confronti del suo spazio personale.

Severus Snape: *dopo un momento di esitazione, abbassa la bacchetta* "Non ti avvicinare troppo."

Remus Lupin: *fa un passo avanti con cautela* "Severus, so che le cose sono complicate tra di noi, ma non ho intenzione di farti del male."

Severus Snape: *sospira* "Non so cosa cercassi di fare qui, ma devi capire che la mia guardia è alta."

Remus Lupin: *serio* "Capisco. E mi dispiace se ho contribuito a peggiorare la situazione."

L'atmosfera era carica di tensione mentre i due uomini si guardavano negli occhi. Era evidente che c'era ancora molta strada da percorrere per superare le loro differenze e le reciproche diffidenze.

Severus Snape: *dopo un momento di riflessione* "Perché sei qui, Lupin?"

Remus Lupin: *guarda Severus con sincerità* "Ho pensato che potremmo parlare. Dopo tutto quello che è successo, penso che ci sia ancora molto da chiarire."

Severus Snape: *annuisce lentamente* "È vero. Ma non credere che sia pronto a perdonare e dimenticare."

Remus Lupin: *serio* "Non sto cercando il perdono immediato, Severus. Sto cercando di trovare un modo per comprendere e risolvere le nostre divergenze."

Severus sembrava riflettere sulle parole di Remus. Era chiaro che c'era un'apertura, anche se minima, alla possibilità di trovare un terreno comune. Ma c'era ancora un lungo cammino da percorrere.

Severus Snape: *rilascia leggermente la tensione* "D'accordo. Parliamo."

Remus Lupin: *sorride leggermente* "È un inizio."

Remus Lupin: sai Severus, anche io come te, non ho mai avuto qualcuno che mi volesse un certo tipo di affetto... Insomma mi piace questo tuo lato... Tu.... Mi piaci ..io ti Amo 💗

 ~Sevemus~Where stories live. Discover now