Lettera

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Severus Snape, con la sua inconfondibile aura di mistero, si avventurò nella classe di Remus Lupin poco dopo la fine della lezione, trovando il professore di Difesa contro le Arti Oscure mentre riordinava la scrivania.

"Ascoltami bene," iniziò Severus con una voce carica di un passato tormentato, "non ho mai perdonato quello che ha fatto James Potter nei miei confronti e il tuo amico Sirius Black."

Remus Lupin alzò lo sguardo dalla scrivania, visibilmente sorpreso dalla visita inaspettata di Severus. La sua reazione fu una gentile accoglienza alla discussione imminente. "Severus, questa è una sorpresa. Certo, ti ascolto."

Severus sospirò profondamente, come se tirasse fuori parole che aveva trattenuto per anni. "Non voglio che tu pensi che i nostri discorsi abbiano fatto scomparire anni di rancore. Quello che è stato fatto da Potter e Black è qualcosa che non ho mai dimenticato, e che non dimenticherò mai."

Remus Lupin fece un cenno comprensivo con la testa, mostrando una compassione che solo lui poteva avere. "Capisco, Severus. So che il passato è pieno di ferite profonde. E sebbene io non possa giustificare le azioni di allora, speravo che le nostre conversazioni potessero almeno aprire una piccola finestra per nuove prospettive."

Severus incrociò le braccia con un atteggiamento difensivo, dimostrando la sua riluttanza ad abbassare le sue barriere. "Non cerco riconciliazione o amicizia, Lupin. Non lo considererei neanche possibile. Ma forse posso accettare l'idea di discutere di certi argomenti..."

Remus Lupin, con un'aria assente che rifletteva la sua profonda riflessione, disse: "Non sto cercando di cambiare il passato, né di forzare una relazione che non può esistere. Ma apprezzo la tua onestà nell'aprirvi alla discussione."

Severus Snape si girò per andarsene, con un'ultima dichiarazione di fermezza: "Che sia chiaro, Lupin. Non mi troverai mai a brindare con te o a chiamarti amico."

Remus Lupin osservò Severus andarsene, lasciando che le parole scambiate rimbalzassero nella stanza silenziosa. La conversazione aveva messo in luce le posizioni distinte di Severus e Remus riguardo al passato e alle loro relazioni con gli altri. Nonostante le divergenze, sembrava esserci un minimo di rispetto reciproco nell'accettare le loro differenze. Hogwarts, con le sue storie e i suoi intrighi, era testimone di un capitolo complesso nella vita di entrambi gli uomini.

Dopo che Severus se ne andò...

Remus Lupin si sedette alla sua scrivania, ancora pensieroso. Era evidente che le parole di Severus avevano un peso profondo e che le ferite del passato erano ancora ben presenti.

Remus Lupin: *sospira* "Il passato può davvero essere un fardello difficile da superare."

Dopo qualche minuto di riflessione, Remus decise di scrivere una breve lettera a Severus, cercando di esprimere i suoi sentimenti in modo sincero.

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"Caro Severus,

Mi rendo conto che le ferite del passato sono profonde e che le azioni di James e Sirius hanno causato un dolore immenso. Non sto cercando di giustificare nulla o di pretendere qualcosa che è irrealistico. Volevo solo dirti che apprezzo la tua onestà e che rispetto la tua posizione. Sono consapevole che non possiamo dimenticare o cambiare il passato, ma forse possiamo trovare un modo per discutere di argomenti senza che ciò diventi una fonte di rancore. So che il nostro rapporto è complesso, ma se in futuro avessi voglia di parlare, sarò qui ad ascoltarti.

Con stima,
Remus"

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Remus sigillò la lettera e la mise in una busta, indirizzandola a Severus. Lasciò la busta nella sua scrivania, sperando che il suo messaggio potesse almeno far capire a Severus che c'era spazio per una conversazione più aperta, anche se non poteva mai risolvere completamente il passato.

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Passarono alcuni giorni senza che Remus ricevesse alcuna risposta da parte di Severus. Tuttavia, una mattina, mentre si trovava nella sua classe, ricevette una piccola busta con la calligrafia familiare di Severus.

Con curiosità e un po' di ansia, Remus aprì la busta e lesse il breve messaggio all'interno:

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"Remus,

Le tue parole sono state inaspettatamente considerate. So che non possiamo cambiare ciò che è stato, ma forse c'è spazio per un tipo diverso di interazione. Non so cosa potrà emergere da tutto ciò, ma sono disposto a tentare. Ci vediamo in sala insegnanti tra una settimana.

Severus"

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Remus si sentì sorpreso ma anche soddisfatto nel leggere le parole di Severus. Sembrava che ci fosse un minimo di apertura da parte sua, un piccolo passo verso un tipo diverso di interazione tra loro.

Una settimana dopo, Remus e Severus si trovarono nuovamente nella sala insegnanti

Improvvisamente
Severus Snape chiuse la porta della sala insegnanti, lasciando solo lui e Remus Lupin all'interno. La tensione nell'aria si fece immediatamente più palpabile, e Remus sentì un brivido di nervosismo attraversargli la schiena. Severus lo fissava intensamente con gli occhi stretti.

Remus Lupin: *osserva Severus con cautela* "Severus, c'è qualcosa di cui vuoi parlare?"

Severus Snape: *sospira* "Remus, questa situazione è complicata. Sono disposto a tentare di comunicare in modo più aperto, ma non dimenticherò mai cosa hai rappresentato nel passato."

Remus Lupin: *fa un cenno comprensivo* "So che non posso cambiare il passato, né le scelte di James e Sirius. E non voglio pretendere di essere amico tuo, né di chiedere il perdono. Ma forse possiamo cercare un terreno comune, dove possiamo almeno evitare conflitti aperti."

Severus Snape: *scuote leggermente la testa* "Non è così semplice, Remus. La mia rabbia è radicata profondamente."

Remus Lupin: *si avvicina leggermente* "Non sto cercando di sottovalutare il tuo dolore. So che è una strada difficile. Ma forse potremmo trovare un modo per gestire le nostre interazioni in modo che non si trasformino sempre in scontri."

Severus Snape: *guarda Remus con un'ombra di incertezza* "E cosa otterremmo da tutto ciò? La convivenza pacifica?"

Remus Lupin: *si rende conto della sfida* "Forse qualcosa di simile. Nessuna illusione di amicizia, ma forse una convivenza più tranquilla, senza dover evitare l'uno con l'altro."

Severus Snape: *riflette per un momento* "Non so se possiamo mai raggiungere veramente una convivenza"

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