5.1 Altre chance.

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«Draco Malfoy.» disse il Cappello, fugando qualsiasi dubbio: era lui.
«Sono anni che non mi trovo sulla tua testa. So benissimo cosa mi ci ha portato di nuovo.» continuò «...Mmh, che confusione, che c'é qui... Nella tua mente. Lo sai, é difficile scegliere. Vedo... Vedo tutto ciò che hai fatto, c'ero anch'io. Sono passati più di sette anni. Sai, non ebbi dubbi ad assegnarti a Serpeverde. Nemmeno uno, e forse ciò in cui sei stato immischiato mi da manforte... O forse no. Quanta confusione!» aggiunse poi, in un urlo.

Hermione non riusciva a staccare gli occhi da lui. Le parole del Cappello Parlante le sentiva e non le sentiva, come qualcuno che ti parla in un incubo. C'erano solo loro due e la sua voglia di ucciderlo.

«Oh, che storia tragica. Un ragazzo portato sulla brutta via, o forse natoci proprio. Nella tua mente é chiaro cosa sei, ma i fatti dimostrano altro...»

Oh, eccome. Hermione non riusciva a pensare. Quel falso...
Le parole del Cappello Parlante erano come un brusio, alternato da lampi di parole comprensibili. Sentiva i mormorii, i borbottii... I piccoli rumori che sembravano come amplificati nella sua testa.
Era lontanamente consapevole che Harry stesse per fare una strage, trattenuto solo da Ginny, mentre Ron cercava di parlarle o farla reagire in qualche modo. Sentiva il tocco caldo del ragazzo sulle sue spalle... Sin troppo caldo, lei in quel momento era fuoco, e ciò che le serviva non era che ghiaccio.
Quella serpe... Proprio mentre pensava queste cose, come a volersi prendere gioco di lei, il Cappello Parlante disse:

«Sai, credo che potrei metterti anche a Grifondoro.» e a quel punto ci fu una reazione incredibile.

Tutti. Dal primo all'ultimo studente di Hogwarts, compresi i Serpeverde, contestarono.

«Che cosa?!» Harry era scattato in piedi. Ginny lo fece risedere velocemente, ma si vedeva che anche lei a stento si controllava.
In effetti, tutto il tavolo Grifondoro era il ritratto dell'indignazione, mentre Hermione era sempre chiusa in quello stato di statica furia, che, in realtà, era peggio di quella di tutti gli altri.

Ron abbandonò i tentativi di farla parlare e cominciò a farneticare cose senza senso, rosso come un peperone. Neville, che di solito era più pacato, stringeva un coltello, con le nocche bianche. Persino Luna, che quella sera aveva cenato con loro, aveva una faccia sorpresa.
Harry aveva assunto un colore bordeaux, ma sicuramente era lei, quella che stava facendo nevicare.
Sopra il loro gruppo di amici infatti, c'era una leggera cascata di neve.

«Silenzio, silenzio!» la McGranitt provò inutilmente a far tacere gli studenti. Essi ormai discutevano senza ritegno, fregandosene altamente di qualsiasi richiamo.

«SILENZIO! Toglierò punti ad ogni Casa se non la smettete!» questa volta la voce della preside risuonò forte nella Sala, amplificata dall'incantesimo Sonorus. Anche se con qualche resistenza, tutti tacquero.

«Grazie, professoressa, ma credo che qui abbiamo finito.» disse il Cappello Parlante.

Hermione non l'avrebbe mai detto, ma lo Smistamento di Draco era durato ben otto minuti. La parola Testurbante [*] balenò nella mente della grifondoro, mentre nella Sala risuonava un silenzio sospeso.
Ci fu una pausa che sembrò lunga secoli. Tutti erano in attesa, e la McGranitt sembrava la più nervosa di tutti, mentre Draco semplicemente se ne stava dritto, rigido, con i pugni chiusi a fissare dritto davanti a sé. Era inespressivo, ma nella sua postura si notava lontano un miglio la determinazione.

«Gri... Non Grifondoro, dici?» chiese retorico il Cappello. Sembrava si stesse prendendo gioco di tutti loro. «... Allora d'accordo... sarà meglio... SERPEVERDE!» rettificò, e non ci fu nulla.

Midnight || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora