16)Stelle

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Erano le otto e mezza e anche se non avevano girato l'intero supermercato, forse era meglio per loro tornare a casa... erano già sulla via del ritorno quando...
- Ci fermiamo a mangiare in pizzeria?- propose Francis però.
-Certamente!-
- Signorino, mi devi 18.50 €. Paghi tu per me stasera!- aggiunse però il cucciolo piccato..
-Certamente!-
-Io ho 3 euro rimasti. Non ci esce una pizza di certo.- annunciò Jennifer.
-Paghi tu per la signorina, vero?-
-Certamente! Oh, ne esco povero io da questa sera!-
-Ti dovevi fare prima questo problema!-

Tutti risero in coro.

Il famigliare locale non era molto  lontano e i due fratelli, sferragliarono con le chiavi e come d'abitudine, entrarono da cancello sul retro. La pizzeria era piccola, ma piena di gente,  per fortuna c'è sempre un tavolo per i figli del pizzaiolo..

Mangiarono, fecero festa.

Le luci del locale si accendevano e calava il buio mentre i ragazzi ridevano e scherzavano masticando patatine e pizzette, schizzando maionese e addentando le pizze degli altri di nascosto.

Era stata decisamente la miglior giornata di sempre.

Le stelle erano oscurate dalla luce artificiale di palazzi e palazzine e il cielo notturno appariva come una tela pulita, agli occhi di Mia.

C'era un modo per accenderla di colori?

-Si!!- urlò alzandosi in piedi con foga.

Oramai tutti avevano compreso che aveva uno strano modo di fare, ma non poterono rimanere impassibili quando agguantò il telefono e corse via dal tavolo, invitando tutti a seguirla..

Con un paio di veloci click, individuò la posizione di quel luogo magico.

-Mia, dove te ne stai andando?!!-

Si fermò si colpo. Paolo quasi ruzzolò per terra per la brusca frenata.

-Sai cosa potrebbe rendere ancora più meravigliosa questa serata? Le stelle!-

-Le...stelle? Cosa c'entrano adesso le stelle?- chiese Jenny, che li aveva appena raggiunti

-Nel cielo non ci sono-

Su tutti si materializzò uno sguardo di realizzazione.  Era l'unica ad aver notato che in quella notte non c'erano stelle nel cielo?

-Io so dove trovarle!- aggiunse dopo.
-Ma dobbiamo ancora pagare!-
-Voi siete i figli del pizzaiolo, potrete pagare con calma.-

Detto così, schizzò in avanti.
Jennifer, Paolo e Francis si scambiarono una veloce occhiata, prima di correre all'inseguimento di quella matta che nella grigia città voleva vedere le stelle.

Le ombre della notte, spezzate solo dalla  fastidiosa luce che proveniva dai  fanali delle macchine, l'avvolgevano completamente, si sentiva volare e mentre correva, il suono  regolare dei suoi stivali neri, anche discretamente eleganti che battevano sul suolo sembrava aggiungere magia a quel momento speciale.

Il buio aprì le sue fauci: erano grandi e grossi denti, un'enorme bocca aperta davanti a lei e ci stava andando dritta incontro. Si coprì gli occhi con il gomito e si sentì come inghiottita dal vuoto.

Allora corse più veloce, nella gola della notte, non era lontana. Poteva uscire, sapeva come giocare un brutto scherzetto alle ombre: I suoi stivali neri scivolavano veloci sul terreno impervio,  e con un salto, lei squarciò il buio.

Già le vedeva, luccicanti che dipingevano il cielo, con il loro bagliore.

Erano così belle..

-Miaa!!- Jenny interruppe la sua fantasia.

I suoi amici stavano arrivando, e Jennifer, trafelata era quasi giunta al capolinea. Al seguito c'era Paolo,  e poco dopo, arrivò anche Francis.

Vedendo che tutti stavano bene,  si sedette sull'erba.

Era estasiata dai piccoli puntini luminosi nel cielo, così lontani, eppure, in quel lungo speciale, il loro passaggio segreto, sembrava di poterli afferrare con una mano...

Chissà che facevano le stelle nelle loro galassie... anche loro, magari, li  stavano osservando ? Dall'alto, chiedendosi  cosa fossero quei minuscoli puntini luminosi sul pianeta Terra...

Boots under sweatpants-Questa non è un'altra storia d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora