2.5 Dietro la tenda del mago

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«Pronto?»

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«Pronto?»

Roy attese. Fruscii di fondo e strepiti lontani, seguiti da scricchiolii vicinissimi, non erano una novità quando si aspettava di trovare Rhodina dall'altra parte della cornetta.

«Scusami, sono dovuta correre di là. Daisy ha appena vomitato sulle scarpe della mamma.»

«Per un attimo ho pensato che le entità di Williams House fossero passate a trovarti.» scherzò Roy.

«Magari venissero a rapire Daisy...»

«Com'è andata col termometro?»

«Bene. La febbre è svanita in poche ore. Strano, eh?»

«Molto strano. Cos'è, si è fulminata la lampada sul comodino?»

«A-ha, molto divertente.»

«Tua madre ci è davvero cascata?»

«Oggi è distratta dalle sue cose, perciò non credo abbia nutrito dei sospetti. E comunque ne è valsa la pena, ho passato la mattinata a guardare i film di tuo zio. Sono davvero incredibili! Te li riporto domani.»

Roy non sapeva neppure di quali film stesse parlando e preferì non addentrarsi nell'argomento, anche perché nutriva poche speranze che suo zio li avrebbe avuti indietro. Molti prestiti, infatti, sparivano nei gorghi inesorabili della disorganizzazione di Rhodina; erano almeno cinque o sei i libri di Roy andati perduti in casa di Rhodina, svaniti come per effetto di una stregoneria che faceva sembrare Baluardo un principiante. Qualche volta Rhodina li faceva riemergere a eoni di distanza e in sorprendenti stati alterati.
Purtroppo, nemmeno l'adorazione per Aran stava migliorando la sua scarsa attenzione; restituiva per lo più complimenti, spesso in forma di battutine imbarazzanti: 

«Ripeto, odio l'idea del matrimonio. Ma se mai sposerò qualcuno, quel qualcuno sarà lui. Così tu e io diventeremo parenti.»

Il vero lato negativo di questa fascinazione per Aran stava nel doverle confermare quale immensa fortuna significasse avere una simile fonte d'ispirazione in famiglia. Ciò era diventato un problema perché, nel tessere le lodi di Aran, Rhodina aveva cominciato a fare paragoni tra lui e Roy che esulavano da gusti musicali e interessi personali. Il picco di questi confronti era stato raggiunto l'estate prima, quando Rhodina gli aveva dato del filo da torcere su questioni superficiali:

«Porti sempre il solito taglio di capelli. Sono troppo corti. Ti fanno sembrare così anonimo...!Perché non li cresci fino alle spalle, come ha fatto Aran

«Perché non mi piace cambiare.»

«Mira è d'accordo con me. Tutte queste felpe nere e nemmeno il logo di una band in vista...! Se almeno avessi una giacca di pelle come quella di Aran

Roy le aveva riso in faccia, facendole notare che in quel momento indossava una maglietta rossa passatagli proprio da suo zio, il quale era tutto fuorché attento alle mode, comprese quelle alternative che piacevano a lei e Mira. Si sarebbe potuto fermare lì, invece era andato sul pesante, facendole notare che quel tipo di discorso ricordava le estenuanti critiche che la signora Fairbairn usava contro di lei. Rhodina si era offesa a morte per quella frecciata, ma lui l'aveva lasciata al suo muso lungo senza farsi troppi problemi, non avendo alcuna intenzione di soddisfare quelli che giudicava come dei capricci estetici. In seguito, quando entrambз si erano cercatз per fare pace, le aveva chiarito perché certi paragoni sfuggissero alla sua logica. Niente, le aveva detto, nemmeno i trucchi di una modaiola esperta come Mira, avrebbe potuto donargli l'avvenenza di suo zio, tanto più che la genetica aveva già deciso diversamente:

☙Amici Perduti - Libro Primo☙Where stories live. Discover now