1.6 L'altra sponda

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Il professor Goddard girava fra i banchi per assicurarsi che nessuno copiasse. Roy rispondeva alle domande aperte di letteratura senza troppe difficoltà, ma si interrompeva ogni volta che l'ombra di Goddard lo sovrastava, la presenza alle sue spalle a disturbare la concentrazione. Consegnò comunque per primo, come accadeva spesso in quella materia, così che il ritmico incedere delle scarpe del professore perse subito il suo irritante significato.

Kamini Rankin sbirciava il compito di Kenny McLean ogni volta che Goddard le passava oltre; parecchi movimenti sospetti si verificavano nell'aula non appena il professore si fingeva imbambolato da qualcosa che accadeva all'esterno. Accanto a Roy, Jack Bannerman - il tipo di studente che non consegna mai prima dello scadere del tempo - doveva aver già finito, ma continuava a ricontrollare il suo compito come un ossesso.

A un tratto, Roy si ritrovò gli occhi di Conor Ramsey addosso. Riuscì a capire che voleva un aiuto con la terza domanda. Roy scrollò la testa, in difficoltà. Aveva consegnato l'unica copia del compito e l'ordine numerico gli era già sfuggito di mente. Conor si corrucciò e tornò sul foglio, imbronciato.

«Mancano cinque minuti alla fine», proruppe Goddard, e lз studentз si riscossero e stirarono gli arti, come se fino a quel momento avessero dormito.

«Era facile» Roy convenne con Jack una volta fuori dall'aula.

«Vedremo come ti andrà giovedì.»

Conor era comparso dietro di loro. Sapeva che Roy non si impegnava allo stesso modo nelle materie scientifiche e la frecciatina era un modo per ricordargli che in passato, in almeno un paio di occasioni, Roy aveva ricevuto il suo aiuto.

Cercò qualcosa da dirgli, dispiaciuto per l'accaduto, ma Conor si era allontanato prima che potesse aprir bocca. Jack alzò le sopracciglia e sbuffò sdegnato. Si risistemò gli occhiali.

«Fa sempre così, Roy. Poi gli passa.»

«Venite alla partita?»

Kenny si era accostato a loro, carico come se fosse uscito dalla palestra. Ogni volta che si avvicinava una partita, l'entusiasmo di Kenny faceva rimpiangere Roy di non potersi allenare insieme a lui.

«Sempre con questa domanda retorica, eh.»

Jack era appassionato di rugby. Roy abbassò la testa e non disse nulla; sentiva lo sguardo indagatore di Kenny su di sé e si chiese se non avesse indovinato quel pizzico di rimpianto che provava. Non si sbagliava.

«Devi tornare.»

«Lo sai, non gioco più.»

«Ma ora è diverso», ammiccò Kenny, «la formazione è cambiata, lo hai visto. Siamo più forti, più uniti.»

«Ci tenete molto più di me, infatti. A me non interessa più giocare, quindi meglio così.»

«Non ci credo.»

Amici Perduti. Libro Primo - Parte 1 [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now