1.7 L'altra sponda

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Per le strade del paese si affrettava la gente fortunata, le vetrine sfolgoranti di luci che si riflettevano sui volti, trasformandoli in maschere multicolori. Se si tenevano gli occhi bassi per resistere al vento, si incontrava il Natale anche nelle pozzanghere, che riverberavano di rosso e di oro, di blu e d'argento.

Nelle orecchie risuonava costante il vociare di compagnie trafelate, il tintinnare di campanelli, il rombare del traffico, i cori di voci bianche sparati a più non posso dagli altoparlanti. Bisognava stare attentз a tenere i gomiti chiusi per non urtare buste e scatole che venivano incontro dalla direzione opposta, fare slalom fra bambinз folgoratз dai finti Babbo Natale ed evitare di sbattere contro i piccoli abeti spuntati come funghi fuori dai negozi.

Roy era finito per inciampare su una renna per stare al passo di Rhodina, che correva in avanti nella speranza di trovare il cappellino di lana coi pompon, uno dei regali che avevano scelto per Dorothea.

L'usuale viavai frenetico delle auto si accompagnava al lento incedere di chi passeggiava fra le bancarelle del mercatino, sfiatando vapore e guardandosi intorno con espressione vacua. Di là dal porto, dove il nero profondo del mare incontrava le silhouette delle isole all'orizzonte, le lunghe ombre dell'inverno si allungavano; se si dava uno sguardo dai parapetti in quella direzione si scorgevano, nella foschia, le macchioline intermittenti di case solitarie addobbate a festa.

Con l'arrivo delle vacanze, Roy e Rhodina - che avevano sperato di passare quanto più tempo possibile insieme a Dorothea - erano statз trascinatз dai preparativi e dagli obblighi di famiglia, oltre che dalla ricerca dei doni perfetti. Rhodina amava quella frenesia spendereccia. Lui, invece, si sentiva un pesce fuor d'acqua.

«Mi piace questo. E questo. Oh, ma questo è bellissimo!»

Rhodina indicava tutto quello che poteva, lasciava impronte sulle vetrine e afferrava ogni articolo che le capitava sotto mano. Quindi osservava la reazione di Roy, ammiccante. Lui considerava in silenzio ogni libro, zainetto, paio di guanti che gli metteva sotto il naso. Aspettava che si allontanasse, attirata da qualche altra diavoleria consumistica, e prendeva note mentali di ciò che le era piaciuto dopo aver dato un'occhiata ansiosa ai cartellini dei prezzi.

La vigilia di Natale l'aria fu gelida e il cielo di un bianco uniforme. Roy passò la mattinata nel negozio di sua madre, seduto dietro la cassa mentre lei incartava i prodotti per i clienti. In un momento morto, colse la palla al balzo per fare una pausa e si allontanò per comprare al volo lo sketchbook che aveva scelto per Dorothea e l'album fotografico di cui si era innamorata Rhodina. Riuscì per miracolo a rientrare nel suo budget ristretto, ma si sentì liberato di un enorme peso.

Non vedeva l'ora di vedere Dorothea. Diverse volte si ritrovò a sollevare gli occhi sulle finestre, nella speranza di incontrare con gli occhi una nevicata improvvisa che sapeva l'avrebbe resa felice. Il tempo, però, rimase immutato per tutta la giornata. Restò con sua madre anche nel primo pomeriggio, poi seguì lo zio a fare una spesa dell'ultimo minuto e tornò a casa con lui ad aspettare sua madre.

Amici Perduti. Libro Primo - Parte 1 [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now