<<Pensi che Logan ne sarà felice? Sto cominciando ad avere dei ripensamenti. Non è proprio tipo da sorprese in pubblico>> mi girai verso Cameron per cercare di decifrare il suo volto, concentrato sulla guida.
Scrollò le spalle. <<Sono tutti tipi da queste cose se non vedono la propria ragazza da un mese>>
<<Ne sei sicuro?>> ero riuscita a passare dall'eccitazione alla paura di venire rifiutata in pochi minuti, man mano che ci avvicinavamo alla scuola.

<<Se ti dice qualcosa a riguardo, digli che è stata una idea mia>> riconobbi la strada che stavamo percorrendo e sentii l'ansia salire.
Erano passati mesi dall'ultima volta che ero entrata in quella scuola e non mi ero lasciata indietro bei ricordi con persone al di fuori della ristretta cerchia Robinson.

Non avevo più sentito nessuno, e questo mi aveva sempre fatto pensare che la gente avesse cominciato ad odiarmi e che gli unici ancora a portare alto il mio nome fossero Logan e Noah, cercando di giustiziare chiunque provasse ad offendermi in mia assenza.
Sapevo che non appena sarei entrata, gli studenti avrebbero cominciato a parlare alle mie spalle, cercando di capire il motivo per cui ero tornata ancora a rompere l'equilibrio e questo mi fermava, abbassava la mia felicità e mi faceva pensare solo di tornare in esilio in Michigan.

<<Se quello che ti preoccupa sono le persone della SV ti posso accompagnare dentro, non è un problema.>> disse Cameron, facendomi notare che ormai la sua macchina si trovava parcheggiata nel posteggio accanto all'edificio scolastico e che poche file più in fondo le auto di Logan e Noah erano l'una accanto all'altra al loro solito posto.
<<Questi parlano sempre, non sanno più cosa fare e quindi parlano. Perfino di me che in questa scuola ci sono entrato una volta sola. Tu ricordati solo che sei venuta qui per Logan e Noah. Vai verso il tuo obbiettivo e basta. Loro continueranno a parlare comunque>> a quel punto cominciai davvero a pensare che quei ragazzi possedessero i raggi X all'interno del cervello per riuscire a capirmi così bene ogni volta.

<<Mi potresti accompagnare fino alla porta della mensa? Poi entrerò da sola, ma mi angoscia pensare di rientrare lì senza nessuno al mio fianco.>> Cameron annuì slacciandosi la cintura di sicurezza.
Lo imitai anche io e aprii la portiera.

Non negavo di certo a nessuno che tornare in quella scuola mi metteva in imbarazzo e in crisi allo stesso tempo.
Avevo scombussolato tutto la prima volta che ero entrata e lo stavo per fare nuovamente. Stavo per rompere l'equilibrio per la seconda volta.

Mi incamminai verso l'entrata con Cameron al mio fianco. Prima di entrare lo guardai con sguardo spaventato, cercando conforto in qualcuno.
In risposta lui mi mise un braccio attorno alle spalle, aprendo la porta con la mano libera.

<<Ora mi devi guidare tu alla mensa. Io non ho idea di dove sia>> lo condussi attraverso i corridoi che avevo percorso tutte le mattine e che avevo imparato a conoscere molto velocemente.

Alcuni ragazzi che erano seduti in gruppo si girarono a guardarci e cominciarono a sibilare tra di loro.
Più avanti una coppia fece lo stesso dopo averci osservato con una certa intensità.
Arrivammo infine alla porta per metà di vetro che lasciava intravedere l'interno dello stanzone in cui decine di tavoli e sedie erano disposti e altrettanti ragazzi stavano consumando i loro pasti, chiacchierando e ridendo.

<<Okay, sei pronta?>> domandò Cameron fermandosi davanti alla porta.
<<Non ne sono proprio sicura. Farò una figuraccia, me lo sento>> mi prese per le spalle, girandomi verso di lui.
<<Ashley, smettila. Tutti si girano verso di te per delle motivazioni che sai benissimo. Sei la fidanzata di Logan e sai anche tu quanto ragazze gli sbavano dietro. Per non parlare di Noah che parla di te come una sorella. Sono solo invidiosi di cosa tu hai e loro no>>
<<Ho combinato tanti, troppi, casini qui a Saint Ville. Tutti hanno tirato un sospiro di sollievo quando me ne sono andata, non credo che rivedermi per loro sarà tanto positivo quanto lo é per Logan e Noah.>>
<<Non lo sarà di certo, ma tu per chi sei venuta fin qui? Per chi hai fatto tutte quelle ore di volo?>> abbassai lo sguardo. <<Se non vuoi puoi sempre cambiare idea, ma ormai hai fatto tutta la strada, sei qui fuori>> rimasi per un attimo in silenzio.

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