1.3 L'altra sponda

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Come la storia di Tancredi fosse spuntata fuori, con tutti i particolari fumosi che la accompagnavano, Roy non lo sapeva

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Come la storia di Tancredi fosse spuntata fuori, con tutti i particolari fumosi che la accompagnavano, Roy non lo sapeva.

C'era qualcosa di strano nei brevi resoconti che aveva ascoltato da Dorothea e di decisamente sospetto nello sguardo complice che Rhodina le aveva lanciato quell'unica volta in cui si era spinto a chiedere chi fosse.
A quanto pareva, era un ragazzo italiano, conosciuto da Dorothea durante un viaggio compiuto anni prima insieme allз genitorз.

Roy aveva notato come il sodalizio fra le ragazze si stringesse intorno a questo misterioso personaggio e non provava nemmeno a dire la sua; il tono di venerazione che assumevano quando parlavano di Tancredi bastava a spegnere ogni suo possibile interesse nella faccenda.

In ogni caso, non dubitava che sarebbe stato trascinato da loro in qualche piano discutibile e non lo stupì affatto che accadesse prima del previsto.

Era un cupo pomeriggio di novembre e tornavano da scuola. Quella mattina Rhodina aveva perso l'autobus; ore dopo la trovò in corridoio, profusa di una gioia nervosa. Ma solo a fine giornata, sui sedili in fondo al bus, gli spiegò cosa la tenesse sulle spine:

«Dorothea ha bisogno di una mano per trovare Tancredi.»

Roy le rispose con un cenno di assenso, che lei interpretò come un interessamento da parte sua. Gli parlò con fare sbrigativo, come se non spettasse a lei tenerlo al passo.

«Tutto è cominciato in un parco-giochi. Lei era su un'altalena. Lui è sbucato dal nulla. Ha capito subito che era speciale.»

Roy le lanciò uno sguardo eloquente. La coincidenza appariva alquanto forzata.

«Davvero», assicurò Rhodina. «Si sono conosciuti così. Chissà, magari è un segno che tu e Dorothea vi siate incontrati allo stesso modo.»

«Ma un segno di cosa?»

Rhodina coprì la sua voce:

«Ora, finalmente, ha escogitato un metodo per trovarlo!»

Roy si voltò a guardare fuori dal finestrino.

«Ovviamente si aspetta che venga anche tu.»

A un tratto, Roy si mostrò favorevole a partecipare:

«Ha bisogno di noi due per provare questo... metodo?»

«Della nostra presenza, sì. Crede che Tancredi sia diverso. E che lo siamo anche noi. Chissà, potrebbe funzionare.»

Roy non fece altre domande. Quelle poche informazioni, presentate con entusiasmo e infarcite con parole come "segno" e "diverso", non facevano ben sperare. Fu con una leggera apprensione che si avviò con Rhodina verso casa di Dorothea.

Non a torto: non appena furono dentro, senza che lui potesse impedirlo, Rhodina prese a spiattellare a Dorothea che si era mostrato più che disposto a dare una mano.
Preso tra la malizia di Rhodina e la serietà di Dorothea, non poté far altro che annuire e acconsentire: le avrebbe aiutate a scoprire in quale angolo di mondo si trovasse il fantomatico amico perduto.

☙Amici Perduti - Libro Primo☙Where stories live. Discover now