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Saint

Avete presente quelle giornate in cui dopo una lunga e triste notte, vi svegliate e alzate dal letto controvoglia, andate in cucina a fare colazione, dopodiché uscite (sempre controvoglia) per andare al matrimonio a cui mai avreste voluto partecipare e, l'unica cosa a cui riuscite a pensare è che non vi sareste mai dovuti alzare dal letto?

No? Be', io sì.

Sto vivendo una di quelle giornate. In piedi davanti alla chiesa dove ci sarà il matrimonio di mia sorella, osservo il mio fratellino vestito come un giovane bell'imprenditore. La camicia bianca aderisce alle braccia di James che Evelyn, diventata ufficialmente la sua ragazza da due giorni, non smette di toccare con le mani.

Devo ammettere che vederli interagire come due adolescenti innamorati che non riescono a fare a meno di toccarsi, mi rende felice, ma al tempo stesso è un po' strano. Non fraintendetemi, sono contentissima che le due persone più importanti della mia vita stiano insieme. Conosco perfettamente entrambi, due ragazzi con la testa sulle spalle, e so che si tratteranno benissimo l'uno con l'altra. Ma, vedere di punto in bianco il proprio fratello baciare la propria migliore amica, è abbastanza insolito.

Sfido chiunque a non provare nessun tipo di disagio, all'inizio.

Non oso neanche immaginare l'espressione di mia madre quando li vedrà insieme. Dio, darà di matto. Non sopporta Evelyn perché è convinta che sia una ragazza che porta sulla cattiva strada le brave persone, e quando saprà della relazione tra Evelyn e il suo meraviglioso figlio, la sopporterà ancor di meno.

«Questa giacca del cazzo mi sta uccidendo».

Mi stringo i gomiti con le mani e guardo di sottecchi James che si agita, irritato per il troppo caldo.

«Aspetta che il matrimonio finisca, prima di toglierla».

Mio fratello mi fulmina con gli occhi, lancia uno sguardo al mio vestitino verde senza maniche e scuote la testa.

Evelyn si sporge verso James per sussurrargli qualcosa all'orecchio che non riesco a sentire, ma non mi sfugge il guizzo eccitato che attraversa lo sguardo scuro del mio fratellino.

Santo cielo.

Non so se provare disgusto nel sapere che la mia migliore amica sta sussurrando cose sessuali al mio fratellino, o se piangere perché la loro complicità mi riporta con la mente a casa di Lincoln, tra le lenzuola del suo letto che mi manca quasi quanto lui.

Due giorni. Due giorni che non vedo Lincoln. Due giorni che non lo sento. Due giorni in cui non smetto di pensare al momento in cui mi ha voltato le spalle, uscendo dal mio appartamento, dopo aver urlato di amarmi.

Sono innamorato di te, da tutta la vita.

Ancora riesco a sentire la sua voce che mi urla addosso, scatenandomi una serie di brividi indimenticabili.

Rimpiango con tutta me stessa l'istante in cui sono rimasta immobile, invece di rincorrerlo e dirgli che anch'io sono innamorata di lui da tutta la vita. Se lo avessi fatto, se avessi tirato fuori il coraggio e le parole, ora non sarei qui in attesa di vedere Lincoln per dirgli finalmente quello che provo.

Avrei voluto rincorrerlo quello stesso giorno, chiamarlo negli ultimi due giorni e incontrarlo, ma Evelyn e Beckah mi hanno detto di non farlo. È sempre meglio rivelare i sentimenti faccia a faccia, hanno affermato categoricamente.

Inizialmente ero un po' riluttante, non proprio d'accordo con loro, ma poi ho capito che parlare faccia a faccia è la cosa giusta. Ed è ciò che si merita Lincoln. Lui ha avuto il coraggio di mostrarsi vulnerabile con me, confidandomi i suoi sentimenti, e merita che io faccia lo stesso con lui.

Noi ci apparteniamo Where stories live. Discover now