Sovereign

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Era l'ennesima volta che i Guardiani della Galassia venivano inseguiti dalle fottute navicelle Sovereign.
No davvero, erano ormai sei mesi che andava avanti così.
Le avevano stese tutte una volta, le avevano fatte esplodere di nuovo su Ego prima di far saltare in aria il pianeta stesso, altre volte si erano ritrovati perseguitati da una decina di navicelle mandate molto probabilmente con ultimo fine lo spionaggio.

Peter voleva davvero tanto tornare sul loro pianeta dorato del cazzo e portarci sopra due o tre Abilisk nuovi di pacca.
Poi si sarebbe piazzato da qualche parte riparato e li avrebbe guardati combattere contro i mostri simil polpo da soli.
Alla faccia loro.

Morale della favola, durante una breve sosta a Knowhere quegli altezzosi tizi avevano ben deciso che un momento migliore per accattare non esisteva.
E così i Guardiani della Galassia si erano ritrovati totalmente a caso in una battaglia testa a testa contro gente che non aveva manco le palle per presentarsi di persona.

Okay, Peter li odiava davvero tanto.

Fatto sta che ora stava volando nel campo di battaglia (leggesi sulle case della gente, riparata dove poteva mentre Rocket e Nebula respingevano potenziali attacchi alla popolazione), sparando a destra e a manca con i blaster ogni volta che vedeva un movimento un po' troppo vicino al suo spazio vitale.

Thor, ultimo membro aggiunto alla squadra, svolazzava di qua e là colpendo chiunque con luminosi fulmini.

Anche il dio del tuono però ogni tanto sbaglia, e nel momento in cui questo mancò una navicella rischiando di beccarsi un colpo, Peter corse in soccorso spingendolo via.

Gli cadde addosso e presero entrambi una bella botta a terra, ma sicuramente era meno doloroso di qualsiasi cosa gli stesse arrivando contro poco prima (o almeno questo continuava a ripetersi, dio, gli dispiaceva esserglisi letteralmente catapultato sul petto mentre colpivano il terreno).

«Grazie amico»
Gli disse Thor attraverso l'auricolare, sorridendo.

Peter gli avrebbe sorriso a sua volta, ma sapeva che con la maschera non avrebbe visto nulla.
«Sempre un piacere»

Si rialzarono in volo e ricominciarono a pigliare a cazzotti i Sovereign (purtroppo non letteralmente, a Groot sarebbe piaciuto vedere Thor prendere a pugni una navicella).

Poco dopo, mentre controllavano che non fosse rimasto nessun coso dorato ostile, la voce di Thor risuonò nuovamente nelle orecchie di Peter.

«Per Odino, Quill! Sapevo combattessi bene, ma superi le mie aspettative»

E Star-Lord si bloccò un secondo a mezz'aria, per poi alzare le spalle.

«Oh beh, grazie. Anche tu non sei male»

La risata del dio arrivò nuovamente forte e gioiosa.

«Grazie per avermi salvato prima» poi ci fu un momento di silenzio e infine una frase molto interessante.
«Mi piace davvero come tieni in mano quelle pistole, che stile»

No okay, stava diventando strano.
Peter decise di buttarla sul ridere, non sapendo cos'altro fare.
Santo cielo, quel tizio riusciva sempre a lasciarlo senza nulla da dire.

«Sai, sembra quasi che tu stia flirtando con me»

Si girò di centottanta gradi, ritrovandosi Thor letteralmente davanti, anche lui alzato di qualche metro dal suolo, alla sua stessa altezza.

«Beh, grazie per averlo notato, sono tre mesi che lo faccio»

Quill sembrò soffocarsi con la sua stessa saliva per qualche secondo, prima di esalare un leggero "tu cosa?", puntando un dito verso il biondo, il quale si limitò a sorridergli.

E chissà come si sarebbe evoluta la situazione di lì in poi, se solo la voce di Rocket nell'auricolare non avesse quasi urlato: «QUILL E THOR, SE AVETE SMESSO DI DICHIARARE IL VOSTRO ETERNO AMORE ANCHE A NOI CHE STIAMO SENTENDO TUTTO DALL'INIZIO DELLA BATTAGLIA, SERVIRESTE QUAGGIÙ»

An outlaw and a god  |ThorQuill|Où les histoires vivent. Découvrez maintenant