Rivali in amore (PARTE 3)

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Quando raggiunsi camera mia, scrissi un messaggio alla mia migliore amica per dirle che il modo in cui si era comportata mi disgustava. Successivamente spensi il telefono.

Non avevo nessuna voglia di discutere per la seconda volta con lei. Di pomeriggio dovevo esercitarmi e tutti quei problemi non facevano altro che diminuire la mia concentrazione.

Nonostante i buoni propositi, finii per addormentarmi senza rendermene conto. Fu il campanello di casa a svegliarmi.

All'inizio Pensai fosse di nuovo Alex pronto a riversarmi addosso tutta la sua collera.

Scesi le scale e dallo spioncino vidi che invece era Abby. Stavo per non aprire quando lei disse qualcosa dietro la porta.

«Se vuoi puoi prendermi a calci.»

«Davvero?» Stavo pensando seriamente di farlo.

«Dai apri» feci come mi aveva detto.

La mia rabbia di solito tendeva a sparire presto e lei che mi conosceva, lo sapeva bene.

«Adesso che mi hai perdonata, mi dici dove sei finita oggi?»

«Non ti ho perdonata, comunque ho chiesto al professore di filosofia di farmi delle ripetizioni.»

Notai nei suoi occhi un lampo di sorpresa.

«Mi avevi detto che me lo avresti lasciato!» frignò come una bambina.

«Guarda che non voglio provarci con lui.»

«A te piace, si vede da come lo guardi, finirai per farlo.»

Mi resi conto che era completamente matta. «senti cambiamo discorso va bene?»

Non sembrava molto convinta, ma decise lo stesso di fare come le avevo chiesto. Del resto non poteva mettersi a fare tante storie dopo quello che aveva combinato.

«Ora scusa Abby ma devo esercitarmi, stasera ti chiamo va bene?»

«Ok» e ci salutammo.

Quello che mi aveva detto non era poi così sbagliato, forse quello strano tipo in realtà mi piaceva almeno in minima parte.

Peccato che qualsiasi cosa stesse per nascere, era del tutto inadeguata. Quindi smisi di pensarci e ritornai alle cose che avevo da fare.

Lui dagli occhi di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora