La prima volta che ti ho visto (PARTE 1)

11.4K 412 34
                                    

Mi svegliai in preda all'agitazione. L'orario che segnava l'orologio sul mio comodino fu come una doccia fredda in pieno inverno. Erano le sette e mezza e quindi ero terribilmente in ritardo.

Non potevo fare tardi al mio primo giorno di scuola, me lo ero ripromessa. Si trattava del mio ultimo anno alle superiori e non potevo assolutamente dare una buona motivazione ai professori per prendermi in antipatia.

L'ansia aveva già preso il sopravvento impedendo al mio cervello di elaborare un piano che accorciasse i tempi di cui avevo bisogno per prepararmi.

Presi i primi vestiti che trovai nell'armadio e li indossai, saltellando come un'impedita da una parte all'altra della stanza, cercando di mantenere l'equilibrio mentre provavo a mettermi un paio di pantaloni.

Quando finalmente fui pronta, afferrai la borsa appoggiata sulla sedia e mi precipitai giù per le scale, correndo a più non posso per cercare di non perdere l'autobus.

«Accidenti, accidenti!!» esclamai scoprendo di essere rimasta a piedi.

Non mi erano rimaste molte alternative, quindi mi diressi in garage per prendere la mia vecchia bicicletta impolverata.

Quando appoggiai i miei piedi sui pedali di quel trabiccolo, mi resi immediatamente conto che le gomme delle ruote erano quasi sgonfie.

Mio malgrado ignorai quel problema e proseguii lungo la strada il più velocemente possibile. Dieci minuti dopo ero già arrivata a destinazione, madida di sudore e con i capelli in subbuglio. Sicuramente non ero un bel vedere.

«Debby sembra che sta mattina tu abbia dimenticato di pettinarti.»

Quella voce proveniva dalla mia migliore amica, la classica tipa fissata sull'aspetto, sempre all'ultima moda.

Ci conoscevamo da molti anni, eravamo praticamente cresciute insieme. Era una ragazza molto bella, aveva la pelle chiara e i capelli neri, i suoi occhi azzurri tendenti al grigio riuscivano ad ammaliare chiunque. Peccato per tutto quel trucco che metteva sulla faccia.

«Grazie Abby, sei un tesoro.»

«Seriamente che ti è successo?»

«La sveglia non ha suonato» mentii. Non l'avevo sentita per il semplice fatto che la sera precedente avevo fatto le ore piccole giocando a un videogioco online, ma non potevo dirglielo perché avrebbe cominciato a farmi la predica.

Per lei tutto ciò che era da nerd era da sfigate, anche se io naturalmente non ero della stessa opinione.

Mi erano sempre piaciute le cose di quel tipo, fumetti, film fantasy, cosplay e via dicendo, insomma non ero una delle solite ragazze a cui piaceva andare a fare compere e passare il tempo nei centri estetici, anzi le odiavo proprio quelle cose.

«Senti hai già i capelli come una carota, ma adesso sembri addirittura un leone a cui hanno spettinato la criniera. Lo dico per il tuo bene, vai in bagno e sistemati.»

«Ti ho già detto che sei un'amica? e comunque ormai non faccio più in tempo.»

Lei sorrise quasi compiaciuta, le piaceva troppo dirmi cosa fare, la faceva sentire importante.

Chiunque ci vedesse insieme capiva immediatamente che eravamo come il giorno e la notte, la nostra diversità si notava a un miglio di distanza. Se non ci fossimo conosciute da bambine probabilmente non saremmo mai diventate amiche.

«Hai sentito? quest'anno avremo un altro insegnante di filosofia.»

«No non ci voleva, ero finalmente riuscita a farmi andare bene la Morris e ora dovrò sorbirmi una nuova vecchia isterica?»

Lui dagli occhi di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora