Giorni di tristezza e di desiderio

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Il cognato sollevò gli occhi al cielo e uscì dalla camera rassegnato, in realtà era contento che fosse in ottima compagnia.

Loro due si guardarono complici. La donna si tolse il cappotto e rise per il comportamento apprensivo di Gabe.

Vedere il suo corpo snello gli fece salire il calore alle guance, eppure indossava una semplice maglietta di cotone e dei jeans neri, nulla di provocante.

Si avvicinò per abbracciarla. Sentirla vicina lo tranquillizzava per la lunga attesa del funerale, rimasero stretti per un po', finché non le disse a voce bassa.

"Vorrei andare alla finestra in fondo al corridoio, glielo devo Amber."

Annuì consapevole che da lì si vedeva l'obitorio.

Verso le undici, ora fissata per la cerimonia, raggiunsero la vetrata che dava sul parcheggio interno.

Il palazzo si ergeva poco oltre al cancello, alto e tetro. Osservarono una fila ordinata di auto di parenti e conoscenti di Wallace.

James, rivide nella mente l'immagine del ex suocero e barcollò.

"Amore mio, lasciamo che il perdono sia la nostra scelta." mormorò cercando di sostenerlo.

Lui annuì e si strinse al suo corpo.

Lo tenne stretto con una forza inaspettata.

Quel conforto lo aiutò a lenire il dolore di ciò che accadde in quei mesi, non avvertì nemmeno il fastidioso tormento della ferita.

"Non avrei mai pensato finisse così." balbettò il giovane.

"Nessuno se lo aspettava." cercò di consolarlo.

"Ti ha fatto del male Amber e tu non hai voluto che reagissi, ma mi rendo conto che fu la scelta giusta." Scosse la testa appoggiandola alla sua spalla minuta.

"Non ho rancore, mi basta saperti vicino, il resto è passato." Con un gesto di conforto, gli sfiorò la fasciatura sotto al pigiama, e indugiò in una carezza.

Voleva che lui assorbisse la tristezza.

"Margot ne uscirà devastata, Henry l'ha manipolata fin da bambina. Chissà se capirà quello che le ha fatto." Fece un lungo respiro e sollevò lo sguardo per fissare la compagna.

"Ci vorrà del tempo," rispose guardandolo negli occhi. "Gabe mi ha detto che sta elaborando il lutto."

"Pensi che dovrei rivederla e parlarle? " chiese pizzicandosi il labbro inferiore.

"Certo, lo devi fare, alla fine è stata tua moglie."

"Non sei gelosa di questo?" James le accarezzò la guancia.

"No, perché ho fiducia di te e so che mi ami."

Sorrise, mentre dalla finestra videro il triste corteo ripartire. Non avvertiva rabbia ma solo una strana malinconia; Henry Wallace si era perso nella sua stessa violenza.

"Andiamo ora," lo avvolse a sé e lo trascinò via. "basta dolore. Cerchiamo di andare avanti."

"Sei saggia e buona. E hai una figlia meravigliosa."

"E anche competitiva." Aggiunse la donna ridendo.

"Pensi che accetterà la mia vicinanza?"

"Dalle tempo, lo sai che per ovvi motivi è stata sempre distante da me, dovremo crescere tutti e tre insieme, ma ora non darti pena, facciamo le cose adagio. Devi riprenderti."

Ritornarono nella stanza a piccoli passi.

Ben e Gabe, dopo il funerale, passarono a casa, sapevano che Amber era con lui. Il cognato sarebbe arrivato per il turno della sera.

AmberWhere stories live. Discover now