Capitolo 7

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Finita la prima e la seconda colazione Shoyo saluta nuovamente i suoi genitori e sua sorella prima di raggiungere la stazione. Mentre attende manda un ultimo messaggio a Tobio per fargli sapere che lo penserà e che gli porterà un enorme souvenir.

Mentre Shoyo è diretto in aeroporto Tobio sta aspettando il suo turno per un prelievo del sangue con l'umore sotto i piedi, sembra essere tornato il ragazzo che era prima di incontrare il suo raggio di sole. Non vuole parlare con nessuno rimane seduto a braccia conserte cercando di accettare che lui sta realizzando il suo sogno e che non lo abbandonerebbe mai.

La fredda e nebbiosa mattina passa tra silenzi e attese e, poco prima di pranzo, Tobio finisce gli esami e si rintana nella sua stanza senza aver acceso il suo cellulare.

Ma lui non sa che quello che sta per accadere, sarà un momento importante per entrambe.

Dopo aver evitato nuovamente il pranzo, una infermiera va a bussare alla sua porta.

«Kageyama, sei sveglio?» domanda vedendolo con la coperta fin sopra i capelli.

«Sì...» mugugna dopo pochi minuti.

«C'è una persona all'entrata che desidera vederti.»

«Digli di andarsene. Non ci sono per nessuno.»

«Ne sei proprio sicuro? Questa persona mi sembra molto vogliosa di vederti.»

«Sì, ne sono sicuro. Voglio stare da solo.»

«Allora perché non vai a dirglielo tu?»

Tobio si scopre dalla coperta seccato, senza rendersi conto di sembrare un pulcino tutto spettinato, rivolge uno sguardo di dissenso all'infermiera che, invece, lo guarda sorridente.

«E va bene, sto arrivando.» sbuffa indossando le ciabatte.

La donna lo accompagna all'ingresso dove lo aspetta l'ultima persona che si sarebbe mai immaginato di vedere di fronte ai suoi occhi: Shoyo Hinata.

Il ragazzo, infatti, è sceso dal pullman alla prima occasione ed ha raggiunto l'ospedale correndo come un disperato.

Tobio nel vederlo a pochi metri di distanza col fiatone, non sa come reagire rimanendo con una espressione sconvolta in volto.

«Ma si può sapere quando avevi intenzione di accendere quel dannato cellulare?!» lo rimprovera recuperando un po' di fiato. «Ho cercato di chiamarti un milione di volte.»

Al ragazzo non ci vuole molto per riprendere il controllo della situazione.

«Che diavolo ci fai tu qui? Dovresti prendere l'aereo, vattene!»

«Non preoccuparti, sanno già che non vado più.»

Alla sua frase, il cuore gli salta un battito.

«Che cosa...?!»

«Mi ci è voluto un po' per convincerli, in effetti, ma credono che abbia una forte intossicazione alimentare e che sono stato costretto al ricovero in ospedale.»

Il ragazzo dai capelli color clementina sorride lasciando disarmato il suo amico che si sente come se gli stessero per cadere le braccia.

«Tu sei pazzo Shoyo...» quasi sussurra.

Per tutta risposta lui continua a sorridere e si avvicina sempre di più.

«Sì, io sono pazzo ma pazzo di-..»

«Tu non puoi restare qui.» lo zittisce. «Richiamali e digli che stavi scherzando, sbrigati.»

«Cosa...? No, non lo farò. Dammi ascolto Tobio.»

Due siamo noiWhere stories live. Discover now