Capitolo 6

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Tobio ne approfitta per scattare una foto a Shoyo mentre dorme come sorta di ultimo ricordo prima che parta, nonostante la sua galleria sia piena di foto e video insieme.

«Shoyo, Shoyo svegliati.»

Mormora al suo orecchio e muovendolo lentamente nel tentativo di svegliarlo.

«Mmmh...» mugola per tutta risposta.

«Svegliati o rischi di perdere l'ultimo bus come settimana scorsa.»

«Mmmh... no... no mamma non voglio andare...»

«Dai smettila di scherzare, cretino.» lo riprende con un piccolo sorriso.

Il ragazzo dai capelli color carota non riesce a sentire i richiami del suo interlocutore a causa del suo sonno profondo.

«Ma che dici Shoyo? Sono Tobio, ti devi alzare.»

«Tobio... non mandarmi via da lui...»

«Via da lui...?» sospiro. «Questo sta dormendo come un sasso.»

Si sposta lasciando che il ragazzo si sdrai completamente e si mette seduto sulle sue gambe.

«Shoyo alzati, sorgi e splendi.»

Cerca di chiamarlo ma non sembra funzionare così usa la sua ultima arma.

«Sveglia!» quasi urla scuotendo le spalle del qui amico facendolo svegliare di soprassalto.

«No! Non voglio salire!»

Farfuglia Shoyo risvegliandosi dal suo incubo e, nel vedere Tobio su di lui, arrossisce in maniera velata.

«Ora ti credo quando mi hai detto che la mattina fai fatica a sentire la sveglia, stavo per andare a prendere le bomba a mano.»

«Come sei esagerato.» minimizza mettendosi seduto correttamente. «Stavo facendo un sogno bellissimo e tu me lo hai interrotto.»

«Un sogno bellissimo?» inarca un sopracciglio. «Ma se quando ti ho detto che ero io hai mormorato: "Tobio... non mandarmi via da lui..." e continuavi a dimenarti.» lo prende in giro imitando la sua voce.

«Beh... beh, non me lo ricordo.»

Invece Shoyo se lo ricorda e molto bene. Non stava facendo un bellissimo sogno ma un incubo dove, appena salito sul bus diretto all'aeroporto, Tobio gli volta le spalle e se ne va senza salutarlo.

Quel sogno lo ha scombussolato a tal punto che, fino al giorno prima della sua partenza, non è andato a trovare Tobio per cercare di trovargli un significato.

L'ultimo giorno disponibile per stare insieme i due vanno a passeggiare nel parco vicino all'ospedale così da essere comunque vicini in caso di emergenza.

Tra i due c'è un silenzio strano dove nessuno dei sue vuole aprire bocca, ma Tobio prende coraggio.

«Shoyo...»

Esordisce con la voce quasi tremante.

«Sì?»

«Io... ecco... io voglio...»

Si passa una mano sul viso cercando di raggruppare tutte le sue idee mentre l'altro lo guarda senza capire.

«Ecco... sì, insomma... voglio darti questo!»

Fruga le mani in tasca ed estrae da essa un braccialetto con perline nere e arancioni e con un ciondolo a forma di quadrifoglio. Il maggiore tende la mano verso il minore che, appena vede il suo regalo, non sa come reagire se non arrossendo.

«Tobio...»

«So che non avrai bisogno di un portafortuna perché sei già bravo di tuo ma, volevo che avessi qualcosa fatto da me nel caso sentissi troppo la mia mancanza.»

Due siamo noiWhere stories live. Discover now