8° Capitolo - Ognuno al proprio posto

17 3 38
                                    

Non ho mai visto così tanto entusiasmo per il ritorno a scuola dopo le vacanze, anche se quest'anno è diverso.

Sono ancora turbata per quanto accaduto l'ultimo giorno dell'anno; spesso mi guardo attorno con la speranza, e forse anche un po' di paura, di incontrare di nuovo la donna col cestino di vimini. Quel quasi incidente è una scena che non riesco a togliermi dalla mente, tanto meno quel viso quasi angelico.

Tuttavia, una cosa, o meglio, una persona, è rimasta uguale: il Signor Higgins, vestito col suo solito completo nero elegante e l'aria da essere supremo che ormai lo caratterizza.

«Oggi, ragazzi, camminerete un bel po'» annuncia la professoressa Hopkins col suo vestito giallo fiorato.

Una ragazza robusta e occhialuta interviene: «Pensavo che le lezioni si svolgessero all'interno dell'istituto.»

«Ed è così» risponde la professoressa mentre sale sul palco con noi. «Ci concentreremo su come prendere possesso dello spazio attorno a noi» continua, sorridendo. «Sparpagliatevi e iniziate a camminare per tutto il palco cercando di non scontrarvi l'un l'altro» conclude, divertita.

Conosco bene questo esercizio, ce lo fa fare ogni anno, ed ogni volta sono risate assicurate perché c'è sempre qualcuno che finisce per scontrarsi. Infatti, non passano due minuti che già due coppie hanno fatto un tamponamento.

«State andando benissimo!» ci incoraggia l'insegnante. «Ora, quando batterò le mani, dovrete camminare in modo strano, bizzarro» prosegue allegra. «E quando dirò "stop" dovrete fermarvi, guardare la persona che avete davanti e cercare di non ridere, indipendentemente dalla postura o dall'espressione con cui vi fermerete.»

"E adesso che cosa ha da alzare gli occhi al cielo?" penso quando il mio sguardo cade sul signore in nero seduto in prima fila ad osservare la lezione. Se non è di suo gradimento può anche andarsene, dopotutto nessuno lo obbliga a rimanere. 


Sam:

La caffetteria ha uno stile molto rustico, con tavoli e banconi in legno e mura decorate con mattoni di ceramica e quadri colorati, rendendo l'atmosfera accogliente

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

La caffetteria ha uno stile molto rustico, con tavoli e banconi in legno e mura decorate con mattoni di ceramica e quadri colorati, rendendo l'atmosfera accogliente. Le vetrine e gli scaffali sono sempre ricchi di torte dolci e salate, muffin e brioche, offrendo una vasta selezione. Il loro caffè è il migliore, a parer mio, e hanno una vasta gamma di tè e tisane per soddisfare ogni richiesta. Il locale è frequentato da persone di ogni età, dai giovani scolari ai lavoratori e agli anziani.

Appena entro, noto Sam seduto a un tavolo, che ride con una ragazza dai capelli neri e ricci.

"A prima vista sembra simpatica" penso.

Mi avvicino con lo zaino in spalla e noto due tazze sul tavolo davanti a loro. La prima a notarmi è la ragazza, che mi osserva attentamente, comprensibile, poiché non mi conosce.

«Ciao, scusate il ritardo, abbiamo finito un po' tardi.»

«Alyson!» mi sorride Sam, alzandosi per abbracciarmi. «Non preoccuparti, per questa volta sei giustificata.» Si volta verso la ragazza di fronte a lui. «Lei è Ellen» le sorride.

La triste esistenza di un sognatore (in revisione) Where stories live. Discover now