7. L'Ultimo Desiderio

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Una volta arrivati al fiume, Nobita e Doraemon videro Kaibutsu e Hiroshi intenti a guardare qualcosa sulle sponde del fiume.
"Ragazzi...?" - provò a dire Nobita.
Kaibutsu e Hiroshi si girarono e gli dissero di parlare a bassa voce o sarebbero stati scoperti.
"Scoperti da chi?" - bisbigliò Nobita.
"Da lui..." - rispose Hiroshi, con aria misteriosa.
Nobita e Doraemon sbirciarono, ma ancora non capivano: era solo un uomo che si stava riposando vicino al fiume.
"È lui Riwin..."- spiegò poi Kaibutsu.
Nobita e Doraemon continuarono a guardare in cerca di qualche dettaglio cruciale, ma non videro niente, fino a quando videro una forte luce e chiusero gli occhi solo per un attimo.
Quando li riaprirono il ladro non c'era più. Nobita e Doraemon non riuscivano a credere ai loro occhi, poi Kaibutsu spiegò: "È successo molte altre volte mentre eravate via: la luce avete visto, proviene da una pietra che ha al collo Riwin, probabilmente lo fa per evitare gli intrusi, poi scompare all'improvviso. Guardandolo molte volte abbiamo scoperto che quando batte le mani due volte sulla terra, sotto di lui si apre un buco ed è proprio lì che scompare in pochi secondi".
"Deve essere proprio quella la sua "Base Segreta" dove mette le Macchine del Tempo che ruba!" - esclamò Nobita. Dopo un po' si accorse che tutti lo stavano guardando in quella faccia, così si preoccupò e chiese chiese: "Perché fate quella faccia?".
"Prova a g-girarti" - gli disse Doraemon.
Nobita si girò e lo vide: il ladro di Macchine del Tempo, Shiro Akito.
"Vedo che mi avete smaschererato" - disse.
Mentre parlava, Kaibutsu notò che la pietra che Akito aveva al collo non era solo una pietra, ma era la pietra che consentiva ai poteri dei mostri di attivarsi anche in zone dove erano stato disattivati, perciò provo ad usare i suoi poteri, ma niente: era troppo lontano.
"Avete un ultimo desiderio o parola prima di finire in prigione, dimenticati da tutti?" - aggiunse Akito, cercando di spaventare i quattro ragazzi ancora di più".
"Non la farai franca!" - disse Doraemon.
"Non è giusto!! Doraemon!!" - piagnucolò Nobita.
"Kaibutsu-kun!!" - lo imitó Hiroshi.
"Voglio quella pietra" - disse Kaibutsu, abbastanza tranquillo.
"Cosa?" - chiese il ladro.
"Voglio quella pietra: è questo il mio ultimo desiderio".
"Bhe, se proprio la vuoi, eccotela, ma sappi che non ha valore! Hahaha!".
Taro fece un sorrisetto furbo, ma non rivelò il suo piano agli altri, finché non furono lasciato soli nelle segrete.
Per arrivarci usarono lo stesso passaggio usato dal ladro per accedere alla sua "Base Segreta", da specificare il fatto che il GattoPone di Doraemon fu sequestrato prima di entrare.
Come stavo dicendo, una volta dentro, Kaibutsu rivelò agli altri il suo piano; per prima cosa Kaibutsu avrebbe allargato le sbarra in modo tale da riuscire ad uscire, poi avrebbero preso strade diverse: Nobita e Doraemon sarebbero andati a destra, dove c'era un'uscita diretta, mentre Kaibutsu e Hiroshi a sinistra, dove c'erano le guardie, che Taro avrebbe messo K.O. con i suoi poteri, e la stanza dove era custodito il GattoPone di Doraemon.

"We will be together. FOREVER!" (I Think I'll Change It) Donde viven las historias. Descúbrelo ahora