Capitolo sette

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Lo strano comportamento della mia amica rossa continua a ronzarmi in testa, anche dopo un'intera giornata passata cercando di distrarmi, cucinando con Fer e trasferendo le fotografie sulla chiavetta USB apposita

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Lo strano comportamento della mia amica rossa continua a ronzarmi in testa, anche dopo un'intera giornata passata cercando di distrarmi, cucinando con Fer e trasferendo le fotografie sulla chiavetta USB apposita.
Dopo l'allenamento, mi sono accordata con Christian per lasciargli nel computer le foto della partita contro il Real. Però, visto che la mia auto è dal meccanico per problemi non ancora noti, Pedri sarà costretto ad aspettarmi.
"Credi che sia possibile sbrigare la faccenda con una certa velocità? Io e Fer ti abbiamo preparato una cosuccia" odio quando fa solo un accenno, senza entrare nei dettagli, di ciò che avverrà realmente "Dipende dal computer: non fargli sapere che hai fretta, o rischi di stare davanti ad esso una giornata senza concludere niente" "Mi sembra di sentir parlare papà e la sua fissazione per chiamarli macchine infernali" ridiamo talmente tanto che mi inizia a far male la pancia, ma non mi interessa. Questi sono i momenti che amo di più con Pedro. Dove diciamo cazzate e ci ridiamo sopra per confermare la nostra stupidità. L'abbiamo sempre fatto, beccandoci occhiate stranite dalle altre persone, non capendo il perché del nostro comportamento.

"Niev, ti posso parlare?" Pablo mi si avvicina, vedendomi tranquillamente seduta sull'erba ad aspettare l'inizio della sessione d'allenamento. In quanto manca ancora un quarto d'ora, annuisco, immaginandomi già l'argomento. Quasi sicuramente, non gli è parso normale il mio comportamento nei confronti di sua sorella, e vuole una spiegazione a ciò.
"Mi dispiace di essere scappata" lascio uscire, prima che lui possa anche solo avere il tempo di pensare alle parole giuste da usare. Gavi, tuttavia, ha uno sguardo perplesso "Cosa stai dicendo? A mia sorella sei sembrata una ragazza grandiosa. Le sei già molto simpatica e, fidati, ti devi sentire onorata solamente per questo" "Oh" sento le mie guance farsi calde a causa dell'imbarazzo che sto provando.
"A proposito, però, della vostra fuga... Cos'è successo? Perché io non me la bevo la storia che eravate stanchi, tutti e tre" dal suo tono di voce non mi sembra arrabbiato, o via dicendo. Noto una semplice e innocua curiosità nelle sue iridi castane. Inspiro violentemente "Diciamo solo che ho dei problemi nel rapportarmi con le persone. Soprattutto durante il primo incontro. E soprattutto se ricorrono al contatto fisico".
La realizzazione gli si dipinge in faccia, forse ricordando la dinamica della serata. Ricordando come Aurora mi abbia subito abbracciata, dopo le presentazioni. E come mi abbia vomitato addosso milioni di informazioni "Mi dispiace, Niev" il tono di voce è pacato, come se si vergognasse di avermi messo a disagio presentandomi sua sorella. Comincia ad avvicinarsi lentamente, con l'intenzione di abbracciarmi, ma dandomi, allo stesso tempo, la possibilità di ritrarmi da esso "Non importa, Pablo. Non potevate saperlo. In realtà, nessuno è a conoscenza di questo mio tratto. Solo Fer, Pedro e i miei genitori, ovviamente".
Gli concedo di poter stringermi tra le sue braccia, che mi circondano la vita. Rilasso tutti i muscoli del mio corpo, poggiando la testa sulla spalla sinistra del sivigliano. Lui inizia ad accarezzarmi i capelli, e io devo combattere contro i miei occhi per non farli chiudere "Ehi, canaria. Non ti addormentare! Hai ancora delle ore di lavoro da intraprendere!" "Ci provo. Però dovresti smetterla di toccarmi i capelli. Sono il mio punto debole" "Buono a sapersi" ridiamo, staccandoci dall'abbraccio.
Le nostre iridi castani si incontrano, facendomi notare una strana emozione nelle sue, che non riesco a decifrare. Subito dopo, sono i miei di occhi a spostarsi, cadendo in un punto preciso del viso contrario: le labbra. Alla vista sembrano morbide e curate. Quel fatidico giorno non sono riuscita a capire se fosse veramente così, visto lo shock. Chissà che sapore hanno?

Princesa ||Pablo Gavi||Where stories live. Discover now