capitolo tredici

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mi risveglio per colpa delle bussa fuori dalla camera.

:-MARABELLA! apri la porta!-

urla qualcuno fuori la stanza, aron geme di fianco a me e solo ora mi accorgo della situazione.
sono a pancia in giù con il suo braccio che avvinghia completamente la mia schiena.
:-MARABELLAAA!!- urlano di nuovo.
:-arrivoo..- urlo con la voce impastata dal sonno.

prendo una coperta che stava ai piedi del letto e gli occhiali da sole nel bagno, vado verso la porta.

scatto la serratura e mi sporgo di metà faccia, ritrovo alcuni dei miei fratelli e cugini che mi guardano con facce arrabbiate.
:-ma si può sapere cosa avete da urlare?- dico.
:-parla colei che ha urlato tutta la notte.-
dice Leonard facendomi spalancare gli occhi.

:-sta zitto, perché hai chiuso la porta a chiave.- dice con voce rimproverante Alexander.

stavo facendo l'amore con aron.

:-vi interessa?- chiedo, ma prima che rispondano un'altra voce ci interrompe.
:-mara? che succede?-
cazzo, non era proprio il momento.
mi giro verso il ragazzo che si è appena messo i boxer e mi guarda con le gambe incrociate sul letto.
:-non è finita qui.- finisce serio Alex, per poi andarsene insieme a tutti gli altri.

chiudo di nuovo la porta a chiave e caccio un grosso respiro.
mi giro e guardo aron.
:-sei nella merda lo sai?-
:-oh cazzo..- sussurra.

poso gli occhiali sul comodino e mi metto a cavalcioni sopra aron, ignorando che ho solo una coperta addosso.
:-perchè copri l'occhio? è bellissimo e adesso anche tu hai l'occhio di ghiaccio.- mormora mettendo la fronte sulla mia guardandomi negli occhi.
:-mi mette a disagio, sapere che è causata dai traumi e lo stress di questi due anni... mi imbarazza, quasi.-
chiudo gli occhi cercando di scacciare le lacrime che vogliono uscire.

sento le labbra di aron posarsi dolcemente sulle mie, ricambio questo bacio, dove è presente tutto l'affetto e l'amore che si può dare ad una persona.
ci stacchiamo e sorrido, mi alzo da sopra di lui e mi accorgo che la parte sinistra del suo collo ha dei cerchi viola.

spalanco gli occhi e soffoco una risata, noto il suo sguardo confuso e gli faccio cenno con due dita di seguirmi.
andiamo nel mio bagno e quando mi guardo allo specchio noto che la mia situazione non è migliore.
ci sono dei succhiotti che partono da sotto al lobo destro fino ai seni.
vedo lui spalancare gli occhi e io rido beffarmente.

:-vuoi fare la doccia con me?- chiedo con la faccia da cucciolo uscendo il labbro inferiore.
lui sorride e annuisce.
faccio cadere di proposito la coperta, ignorando la mia nudità.
:-ops..-
mi abbasso per raccogliere la coperta facendo scontrare il mio sedere sulla sua erezione coperta dai boxer.
rido e appendo la coperta, vedo aron passarsi una mano sulla faccia mentre l'altra copre i boxer.
entro in doccia, ridendo ancora per la scena di prima, poco dopo lo sento dietro di me.

gli do di schiena e le sue mani mi prendono per i fianchi per poi scendere sull'inguine.
quando delle dita raggiungono la zona sensibile porto la testa all'indietro, facendola scontrare con il suo petto.
inizia a fare movimenti circolari sul clitoride, gemo.
l'acqua che scorre sui nostri corpi rende tutto più intenso.
:-aron.. di più..-dico com gli occhi chiusi e con l'affanno.
non se le fa ripetere due volte e mi appoggia al muro, mi penetra da dietro e appoggio la fronte alla parete.
mi prende per i capelli e inzia con spinte forti e violente, facendomi gemere a tono alto.

poco dopo veniamo entrambi e finalmente riusciamo a lavarci.

aron indossa un maglione con il collo, sia per coprire i succhiotti, sia perché è novembre e qui fa piuttosto freddo, poi mette dei jeans.

la famiglia Garcia. ✔️Where stories live. Discover now