Alzai gli occhi al cielo, guardando quel nano infernale dall'alto al basso:<< ah, va bene! E cosa avresti intenzione di fare? Mettermi all'angolino? Ti ricordo che ti ho appena appiccicato al muro....>> sghignazzai tra me e me. Cosa cazzo pensava di fare contro di me? Ci separa quasi mezzo metro, lei è piccola e tonda mentre io ho più muscoli che cicatrici, inrancidito da anni e anni di violenze, e per poco non l'ammazzo, chi si crede di essere? Agnese storse la bocca, rifilandomi un'occhiataccia accigliata, per poi sorridere fiera:<< ....tanto per comiciare, questo, che da un pò che te ne meriti un paio!>>
Prima che potessi anche solo domandarmi a cosa diamine si riferisse, lei mi prese per il braccio e mi fece girare su me stesso, mollandomi quattro schiaffi velocissimi, due sul sedere e due sulle coscie, facendomi strillare davvero come quel famoso agnellino! Questi sì che avevano fatto male!!!

Mentre mi massaggiavo prontamente, lei non tardò ad acchiapparmi con presa ferrea per un orecchio e portarmi al suo livello, per parlarmi letteralmente faccia a faccia:<< .... e poi, essere chiari che tu abbia capito il succo della nostra conversazione di stasera, tu dormi con me! Così vedrai che non c'è motivo di aver paura di cosa potrebbe succedere...>> mi disse con tutta calma, per poi mollarmi e lasciarmi andare.
<<ti aspetto in camera....>> concluse tutta serena, zamprettando verso la mia stanza, lasciandomi lì con una mano a massaggiarmi il culo e l'altra l'orecchio.
Mi abbassai l'angolo del pantalone del pigiama, e mi stupii a vedere le quattro stampe delle sue 5 dita, su chiappa e coscia.
Donna maledetta!!!

Con un broncio che non pensavo di essermi mai potuto permettere di avere in tutta la mia vita, rientrai nella mia """"ex""""" camera, trovandoci Agnese, nel letto, bella tranquilla a leggere un libro.
Ringhiai tra me e me, non volendo rischiare un secondo giro di schiaffi, mi rimisi a letto, mummificandomi sotto le coperte, schiacciandomi il più possibile sul bordo per stare lontano da lei, dandole pure le spalle.
Lei ridacchiò, facendomi subito agitare:<< che hai da ridere?!?>> le sbraitai contro in malo modo.
<<mi viene da ridere perchè tu ti vedi come un mostro assassino, senza renderti conto di quanto diventi adorabile quando mi metti il broncio...>> mi rispose, sempre ridacchiando.

<<io non ho nessun broncio!>> le risposi, incrociando le braccia sotto le coperte.
<<questo suona proprio come un broncio!>> mi disse ridendo, per poi avvicinarsi e farmi con una mano due grattini sulla schiena.
Un brivido mi percorse tutto il corpo, cercai di combattere quella coccola, ma erano troppo belle, così belle che quasi quasi ne avrei voluti altri quando lei smise.
<<se pensi che due crecchi possano spezzarmi, ti sbagli!>> la sfidai, senza muovermi dalla mia posizione.
Fermi tutti, che cazzo sto facendo?!?
<<va bene....>> disse, rimandendo vaga, lasciandomi lì, senza farmi altre coccole.
Uffa......non aveva funzionato....apse?

Nella mia testa si stava combattendo una battaglia strana, e io non riuscivo a venirne a capo. Cos'era tutto questo non so manco cosa che stava saltando fuori con lei????
Girai un pochino la testa, giusto per poterla osservare con la cosa dell'occhio: mi stava guardando in un modo così tenero, pieno d'affetto divertito, che quasi mi fece male. Era davvero per me quello sguardo?
Appena lei provò ad allungare la mano, io mi retrassi d'instinto, in quel gioco che non sapevo stessi giocando. E non sapevo soprattutto di volerlo giocare!

<<suuu vieni qui, brontolino!>> disse, afferrandomi per il pigiama e ritandomi verso di lei. Mi tirai su per guardarla attentamente, e quel momento mi parve surreale: lei aveva scostato le coperte accanto a lei, avvicinando il mio cuscino al suo, come per invitarmi a stendermi al suo fianco. Non ci vidi nulla di morboso, nè romantico nè tantomeno sessuale, anzi.....era quasi un sogno anche solo il pensiero che lei mi volesse vicino, io, un mostro assassino, incazzato col mondo.
<< dai, non succederà nulla, alla peggio di becchi qualche grattino! Vieni qui su...>>
Mi invitò ulteriormente, battendo con la mano sul letto.
No no, non stavo sognando...

Mi avvicinai con circospezione, non so intimorito da cosa, forse solo dal fatto che lei potesse svanire il secondo che io mi fossi messo sdraiato accanto a lei. Appena appoggiai la testa sul cucino, lei mi premiò passandomi la mano sui capelli con amore, facendomi sciogliere, chiusi gli occhi preso dal momento, finendo per strusciarmi propiro sul suo braccio! Mi ritrassi, rosso come un peperone:<< scusa! Non volevo starti appiccicato!!! Io...>> lei mi fermò subito, prendendomi per il pigiama e facendomi ricadere con la testa sul suo petto:<< la smetti di scusarti per niente?!? Ecco, come punizione, lascia che sia io a dirti cosa va e non va bene, ma soprattutto cosa è ok per me e cosa non lo è! Insomma fammi fare la mamma! E tranquillo che te lo faccio capire con chiarezza quale è quale....Ti ho invitato io ad avvicinarti, e sono contenta di averti appiccicato addosso: hai bisogno di riposare ed essere riempito di coccole, magari ti passano quelle idee così insensate dal cervello!!! >> mi sussurrò dolcemente, cominciando a passarmi la mano tra la schiena e i capelli.

Sospirai, era così bello! Era la prima volta che, davanti a lei, mi sentivo così piccolo e minuto, quasi indifeso. Volevo stare lì, nascondermi e stare in quel posto caldo e sicuro che erano le sue braccia, volevo sentirmi amorevolmente rimproverare, sentirmi dire che meritavo di essere amato e che non era colpa mia, almeno non del tutto, del fatto che fossi così.
La mia testa però, non mi lasciò tregua, facendomi rivivere, bastarda, quell'attimo in qui aprii gli occhi, pieno di rabbia, e mi ritrovai lei tra le mani, pronto a farle del male.
Non meritavo niente di quello che stavo ricevendo....

Agnese sembrò riconoscere il mio sguardo farsi cupo, e non tardò a baciarmi la fronte:<< ancora pensieri neri?>> mi domandò. Io annuii, avrei preferito tenermelo per me, ma allo stesso tempo che lei mi aiutasse a farmelo passare.
<<ho un'idea allora....Ti racconto una storia..>> mi disse, tutta contenta, rimboccandomi la coperta e mettendosi comoda per tenermi tra le sue braccia.
<<Oddio>> alzai gli occhi al cielo, ci mancava qualcosa con la morale per conscludere 'sta serata in bellezza!
<<Sh, fammi raccontare!>> iniziò
, con una tenerezza che quasi mi feriva.
<<C'era una volta....>> qualcosa in me scattò, la volevo troppo infastidire:<<Una gamba storta!!>>. Agnese ridacchiò, scompigliandomi i capelli:<< no, mi spiace!>>

<<allora un re, ma non era vero ed era un ciocco di legno>> scherzai. Da quando in qua io sono giocoso?!?
<<No, non ti voglio raccontare Pinocchio, mettiti giù e ascolta! Stellina pestifera...>> cercò di comprare la mia collaborazione con dei baci, e devo dire che fu un ottima offerta:<< umh.... va bene! Spera solo che non mi addormenti...>>
Lei ridacchiò ancora, accarezzandomi il viso:<<allora.....C'era una volta...>>

<<Una giovane donna, con due bellissime bambine, che purtroppo aveva perso il marito a lei tanto caro in un incidente stradale e così si risposò con un uomo, di giorno bravissimo, di notte un mostro violento....>> iniziò.
Mi venne un colpo al cuore appena sentii quell'incipit. Qualcosa mi diceva che avevo sottovalutato quando ne sapesse Agnese di uomini stronzi.....

Redamancy: &quot;L'Amore che ritorna&quot;Where stories live. Discover now