Parte 15-Anna

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Sono passate due settimane dall'elaborazione del piano e oggi è giunto il momento di attuarlo.

Ma c'è un dettaglio che dal giorno della mia partenza continua a preoccuparmi.

Ray mi aveva giurato che avrebbe trovato un modo per raggiungere Lambda. E se arrivasse quando io non ci sarò più? Come farebbe? So che è di Ray che stiamo parlando, ma un pò di sostegno è sempre utile.

E poi, potrebbe non accorgersi della mattonella nel bagno.

Passo in rassegna le varie soluzione e alla fine decido che scrivere una lettera è la cosa più fattibile.

Gliela lascerò in questa stanza. Considerato che per noi di Grace Field ci sono solo quattro stanze, c'è un'alta probabilità che Ray la trovi.

Prendo carta e penna e mi metto a scrivere.

Caro Ray,

sono Anna, numero 48194. Quando leggerai questa lettera, io forse non sarò qui.

Norman è ancora vivo. E' stato spedito dalla casa direttamente qui.

Per fuggire da qui, devi elaborare un piano. E' molto complicato anche comunicare, considerato che nella stanza ci sono sei telecamere e altrettanti microfoni.

Al confine tra ogni stanza c'è un condotto d'aereazione, che non ti consentirà di scappare, ma di parlare liberamente.

Ciò che ti aiuterà nella fuga è il condotto di aereazione del bagno. C'è una mattonella con un buchino. Se la sollevi, troverai un condotto che porta a delle uscite.

Ray, sulla carta è molto semplice dirsi qualcosa. Mi manchi, ma sono sicura che ci rivedremo. Norman ed io ci dirigiamo verso B06-32. Abbraccia Emma, Don e Gilda da parte mia.

Piego il foglio e lo bacio. Con gli occhi pieni di lacrime nostalgiche, infilo il biglietto sotto il cuscino.

-Anna!- sussurra Norman dal bagno. E' già infilato per metà nel condotto. -Sei pronta?-

Afferro lo zaino e annuisco.

La fugaWhere stories live. Discover now