Parte 5-Ray

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Tre settimane dopo il nostro arrivo a B06-32, cominciamo ad essere piuttosto annoiati.

Non succede nulla di nuovo: tutte le mattine la stessa routine, lo stesso pasto, le stesse battute...

E' un pò che Emma ed io pensiamo di raggiungere il rifugio A08-63, ma ciò occorre preparazione ed organizzazione. Ecco perché, questa notte, ci vedremo in biblioteca per discuterne.

Alla riunione notturna partecipiamo Emma, Anna, Gilda, Don ed io.

-Allora- esordisce Emma. Spiega senza troppi giri di parole la nostra intenzione, cioè quella di andarcene via di qui in due gruppi di poche persone, che andranno nel rifugio e cercheranno di capire se è adatto a noi. In caso contrario, torneremo qui. Altrimenti, andremo a prendere gli altri e li porteremo a A08-63.

-Io sono d'accordo.- fa Gilda. -Il problema sono i gruppi. Io propongo che il primo gruppo sia composto da Emma, Don e me, mentre il secondo da Anna e Ray.-

-Ehi, aspetta un attimo.- la freno io. -Perché voi avete più membri e noi siamo solo in due?-

Gilda fa un sorrisetto:- Insomma, Emma è intelligente e forte, ma spesso si stanca troppo e poi si sente male...- qui s'interrompe e le scocca uno sguardo infuriato -...perciò ha bisogno di qualcuno che la moderi e di un'altra persona che sia forte come lei ma meno intelligente.-

Don fa un verso risentito, ma Gilda lo ignora:-Mentre tu, Ray, sei intelligente e hai una buona resistenza fisica. Hai una mira forte e precisa. Anna è intelligente ma un pò deboluccia, ha un tiro debole ma molto preciso. Inoltre, ha una buona conoscenza delle piante mediche, cosa che torna utile.-

Emma sorride, quindi è d'accordo. Anna annuisce e chiede:- Si parte quando, esattamente?-

Emma le risponde che si partirà domattina.

Annuiamo e poi andiamo a preparare gli zaini. A08-63 ci sta dando una speranza che non provavamo da molto.

Insomma, B06-23 è fantastico, ma l'idea di dover trascorrere una vita intera qui mi opprime alquanto.

Il mattino dopo, salutiamo tutti e ci mettiamo in viaggio.

Emma, Gilda e Don faranno il percorso lungo tre settimane, mentre Anna ed io quello di tre giorni. Se siamo fortunati non dovremo incontrare demoni selvatici.

Attraverseremo solo una pianura sconfinata. Spero vada tutto bene.

Ci mettiamo in cammino dopo aver salutato tutti. Ad essere sincero, tutto questo silenzio è parecchio inquietante.

-Ray?- mi chiama Anna. -Hai sentito?- mi chiede.

Sentiamo dei rumori come dei passi, e tanti cari saluti al silenzio.

-CORRI!- urlo. Meglio non correre il rischio.

Ci ritroviamo in una foresta. La trascino su un albero dove riprendiamo il fiato.

-Stai bene?- le chiedo.

-Tutto ok.- dice sorridendo.

Anna apre la penna che ci ha lasciato William Minerva.

-Che strano...- mormora.

Mi mostra le coordinate.

-Non è neanche mezzogiorno che segna A08-63. Ci siamo sopra, Ray!-

-Ma non è un pò presto?- obietto.

Lei fissa assorta la penna, ma poi scuote la testa.

Si gira e apre la bocca come per dirmi qualcosa, ma poi cade dall'albero in un baratro che si richiude appena lei ci entra.

La fugaWhere stories live. Discover now