4 capitolo

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Sto pelando una montagna di patate, sembra che debba mangiare un esercito,l'unica cosa buona di questo lavoro è la cuoca che vedendomi magra mi rimpinza sempre di cose buone.
Vengo scortata dappertutto, hanno ragione a dire che sono una schiava,non mi è permesso andare nemmeno al bagno da sola.
Di cosa hanno paura? E come diavolo farò a scappare se non mi lasciano mai da sola?
Il mio compito in questa villa è semplice,la mattina mi alzo e mi lavo,con l'acqua fredda del lavandino mi sono state date tre tuniche e tre slip, nient'altro.
Lavo uno e ne metto un'altro,poi passo a preparare la colazione. Dopo la colazione devo sparecchiare e pulire il salone e poi pulire i bagni. Poi aiutare a preparare il pranzo e nel pomeriggio stessa storia, pulire e lavare per poi preparare la cena.
Arrivo in cella distrutta,non ne posso più.
Non ho nemmeno un minuto libero per me....mai!!!
Il mio lupo scalpita vorrebbe correre per i boschi ma non mi è permesso,così mi limito a trasformarmi la notte per poi addormentarmi distrutta.
A nessuno e permesso parlarmi, tutti mi trattano come se non esistessi, alcune cameriere mi deridono e mi trattano male.
C'è stato un giorno che ho seriamente pensato di aver perso il controllo.
Quel giorno mi era stato chiesto di stendere all'aperto perché era una bella giornata.
Così presi la cesta grande piena di lenzuola pulite e stavo per raggiungere il piazzale quando,una stronza mi ha fatto lo sgambetto.
Molte lenzuola finirono a terra sporcandosi e io per un attimo persi il controllo ringhiandogli contro gli occhi mi si illuminarono di oro acceso tanto che la ragazza scappò impaurita.
Poi René mi fece tranquillizzare dalle mani stavano già spuntando i cristalli di neve.
Poi feci un lungo respiro e tornai in me.
Mi beccai 5 frustate forti sulla schiena e una notte insonne per rilavate tutto quanto.
Ora sono qui stanca con la schiena a pezzi a pelare patate, nemmeno il cioccolato che mi ha dato la cuoca mi ha risollevato il morale.

Piano pelo patate e piango,e mentalmente tramo la mia vendetta. Un giorno se ne pentiranno per avermi trattato così, un giorno sarò qualcuno e più nessuno mi comanderà.
I miei piani di vendetta devono aspettare, per il nervosismo ho ghiacciato una patata e con orrore la getto nella bacinella,mi guardo intorno e per fortuna nessuno ci ha fatto caso.

Devo stare calma, devo stare calma, devo stare calma....mi ripeto mentalmente alla fine mi calmo e sospiro sconfitta.

Sky la lupa bianca Where stories live. Discover now