Piccoli Problemini

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Era mezzanotte passata.
Dopo essere usciti dalla locanda più barcollando che camminando Vario aveva deciso che dovevano festeggiare ancora. In che modo? Andando a mare.
In pieno luglio e con quel caldo afoso un bagno sarebbe stato l'ideale se non fosse stata quasi l'una di notte.
Guardò Orazio divertito, anche loro erano leggermente brilli, ma Orazio era terrorizzato.
- Io non vengo.
Vario si bloccò e si girò verso Orazio.
- ORAZIOOOOOOO. PERCHÉ?! Ci dobbiamo divertire, fa caldo. BUTTIAMOCI.
- Si, io ho festeggiato abbastanza, ora posso tornare a casa.
Tucca gli si avvicinò e provò a togliergli la veste di lino.
- Eddai Orazio, solo un tuffo, poi torniamo su.
Orazio lo spinse in malomodo.
- Ho detto di no! E levami le mani da dosso!
Tucca alzò le mani in segno di resa.
- Oookkk Virgì parlaci tu. Solo a te ascolta.
Orazio lo guardò male e si girò verso il Vesuvio.
- Ehy è tutto ok?
- Si!
- Em ok perché non vuoi venire? Se non vuoi fare il tuffo possiamo scendere la scogliera e immergersi tranquillamente.
- Ho detto di no!
Virgilio non era abituato a sentire il tono duro di Orario e se lui non ne voleva parlare non poteva farci nulla.
- Va bene... ci vediamo domani allora. Stai attento.
Fece per andarsene ma Orazio lo richiamò.
- Aspetta
Virgilio si girò, ma Orazio non lo guardava in faccia.
- Non so nuotare....
Virgilio lo fissò sbigottito. Poi scoppiò a ridere.
Orazio lo guardò male.
- Vaffanculo Virgì.
Fece per andarsene ma Virgilio gli prese un braccio e lo costrinse a girarsi. Si asciugò una lacrima e prese un respiro.
- No scusami, non volevo prenderti in giro, ma era per il fatto che fosse questo il problema.
Orazio lo guardò confuso.
- Che problema c'è? Ti insegno io.
- Se certo. Devo mettere la mia vita nelle tue mani?
Virgilio fece uno sguardo finto offeso che Orazio trovò adorabile.
- Va bene, ma non mi tuffo dagli scogli. Scendiamo sulla spiaggia e ci immergiamo con calma.
Virgilio mise una mano sul cuore e l'altra in alto.
- Ti prometto che non ti faccio soffocare.
Orazio sorrise e insieme raggiunsero gli altri che fecero un coro di incoraggiamento.
Vario, Tucca, Puccitelli e Castorione iniziarono a spogliarsi senza pudore e mentre Virgilio e Orazio distoglievano lo sguardo imbarazzato, loro si gettavano nel vuoto per poi finire in acqua.
Orazio e Virgilio invece scesero tranquillamente la scogliera e arrivarono in una piccola spiaggia. Era buio pesto quindi dovevano far attenzione a non cadere.
Arrivati lì videro il riflesso della luna tra le onde e dei puntini, le teste degli amici, che spuntavano da sott'acqua. Virgilio aspirò profondamente l'odore del mare e si tolse gli stivali per sentire la sabbia sotto i piedi.
Orazio sorrise nel vederlo così sereno e si tolse anche lui gli stivali. La sensazione sabbia-piede era strana, ma si abituò.
- Non sei mai stato al mare? - gli chiese Virgilio.
- No mai. Tu?
- Qualche volta
Calò un silenzio imbarazzante. Dovevano spogliarsi per entrare in acqua.
- Che ne dici se restiamo in mutande e ci giriamo così non possiamo vederci tra noi?
- Ci sto.
Si diedero l'uno le spalle all'altro e si spogliarono fino a rimanere in mutande. E ora?
- Ok chiudi gli occhi - disse Virgilio.
- Perché?
-Tu fallo e basta.
Orazio lo fece e Virgilio pure, ma dopo aver preso la mano all'amico.
Orazio si irrigidì e arrossì, per fortuna Orazio non poteva vederlo.
- Scusami, è giusto per accompagnarti in acqua, se scivoli puoi aggrapparti a me.
Orazio annuì, ma poi ricordò che Virgilio non poteva vederlo con gli disse che andava bene.
Camminarono alla cieca finché non raggiunsero l'acqua.
Orazio sobbalzò al contatto con l'acqua fredda, ma piano piano si abituò. Fecero qualche passo e si ritrovò già l'acqua al petto.
- Ok apri gli occhi.
Orazio li aprì e si ritrovò due grandi occhi davanti che si confondeva o con l'oscurità.
- Questa è l'altezza giusta per imparare così mal che vada poggi i piedi per terra.
Poi si rese che ad Orazio, essendo più basso, l'acqua arrivava al collo.
Meglio, aveva più spazio per muovere le gambe.
- Ok prima regola, mai agitarsi. Ora fai in piccolo saltelli e poi con le gambe dai dei calci verso il basso.
Orazio lo fece ma andò sotto e riemerse tossendo.
- Ok... Tutto ok? Cerca di non morire, non voglio essere costretto a farti la rianimazione bocca a bocca.
Questa frase riportò l'acqua marina dinuovo nel canale sbagliato e Orazio ricominciò a tossire imbarazzato.
- Ok riproviamo. Magari questa volta muovi le gambe avanti e indietro.
Orazio riprovò più volte fallendo. Continuava ad andare giù e gli bruciavano i polmoni a furia di respirare acqua.
- No basta ci rinuncio.
- No aspetta, dammi un'ultima possibilità.
Orazio annui. E si preparò per saltare dinuovo.
- No aspetta. Credo che il tuo problema sia restare a galla, non nuotare. Quindi impariamo quello ok?
- Ok. Che devo fare.
-Ok stenditi ti aiuto io.
Orario con molto, ma molto imbarazzo si appoggiò con la schiena al petto di Virgilio e si lasciò cadere all'indientro. Virgilio cambio posizione mettendosi di lato e mise una mano sotto la schiena di Orazio mentre l'altra sotto una gamba.
Orazio si irriggidì parecchio.
- Nono devi rilassarti!! Cerca di portare il bacino in su, respira e allarga le braccia. Devi fare il morto.
Orazio, per quanto possibile si rilasso, e iniziò a respirare.
Virgilio piano piano tolse le mani e lasciò Orazio galleggiare.
- Bene, hai visto?
Virgilio lo guardò e sorrise.
Non volendo però  fece scorrere il suo sguardo su tutto il corpo di Orazio poco illuminato dalla luna fino ad arrivare al bacino dove notò un lieve...innalzamento.
Orazio lo notò e si deconcentrò abbassando subito il bacino per l'imbarazzo, ma così facendo tornò di sotto.
Questa volta però Virgilio scattò in avanti e lo prese "in braccio" prima che potesse bere altra acqua.
Lui toccava a terra. Orazio non tanto. Per questo tenendolo in vita lo sollevava di pochi centimetri. Ma questo non fece altro che avvicinare le loro parti basse. Virgiliò arrossì. Orazio in imbarazzo lo spinse via e corse verso la spiaggia, alla velocità che l'acqua permetteva.
- Orazio Aspetta!!
Ma niente. Correva è andava anche abbastanza veloce.
Ma Virgilio lo raggiunse e si parò davanti.
- Non ti preoccupare, può capitare, non c'è bisogno che ti imbarazzi, sei bagnato e non del tutto sobrio...
Orazio lo spinse leggermente di lato e una volta arrivato sulla sabbia si rivestì in fretta e corse sulla strada lasciando Virgilio da solo con il sottofondo delle urla di divertimento dei suoi amici.
Esasperato diede un calcio alla sabbia e tentò di coprire la sua di erezione.

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