Avversari di oggi, alleati di domani.

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---- JAKE'S POV ----

Penso che siano passate almeno due ore da quando Conrad, il ragazzo con i capelli rossi e le lentiggini, se n'è andato. Dopo aver superato i due tizi armati all'ingresso, mi ha scortato fino a qui, nella mia umida e maleodorante cella. Mi ha tolto le manette e, senza dire una parola, si è subito richiuso l'inferriata alle sue spalle, sparendo nel buio più totale. Da allora, nessuno è venuto più a farmi visita.

Fortunatamente, oserei dire.

Però, so che è solo questione di tempo prima che arrivino qui, con le loro armi sottobraccio e pronte all'uso, con l'intento di farmi fuori.

Ma perché non lo hanno già fatto?

Ora che ci rifletto, quando il ragazzo ha fermato l'energumeno che mi stava per pestare, ha detto che devono assolutamente consegnarmi vivo e vegeto ad una persona.

Che si stesse riferendo al loro capo?
E cosa mai potrebbe volere lui da me?

Io, che sono il loro nemico giurato numero uno...

Appoggio le mani sul pavimento e mi do un piccolo slancio, per alzarmi dal giaciglio su cui ero seduto. Non c'è neanche un letto in questa specie di prigione, solo stracci buttati a terra, sopra la pavimentazione in mattonato grezzo. Cammino seguendo il perimetro della stanza, analizzando tutto l'ambiente circostante, alla ricerca di una breccia o un possibile punto da cui tentare la fuga. Ma oltre a pietre e sbarre di ferro, non c'è nient'altro. Solo due piccole fenditure nelle parete, delle minuscole finestrelle senza vetro da cui entra pochissima luce, in cui a stento riuscirei ad infilarci un braccio. Non hanno nessuna funzione, se non quella di far entrare il freddo pungente dall'esterno, che mi penetra nelle ossa.

Se stanotte non morirò congelato sarà un miracolo.

Mi fermo davanti all'inferriata, facendo scorrere lo sguardo oltre le sbarre. Non riesco a vedere molto a causa del buio, ma so che confina con un corridoio. L'ho percorso prima insieme a Conrad ed è l'unica cosa che ho visto di questo posto.

Non ho la minima idea di dove io mi trovi.

Mi chiedo se questo sia davvero il covo dei miei persecutori o solo un nascondiglio temporaneo.

Esamino successivamente la serratura; ovviamente, è a prova di forzatura. Ho dei grimaldelli nascosti sotto le suole delle scarpe; in questi anni di latitanza mi sono dovuto ingegnare, per riuscire a scassinare le porte delle abitazioni che sceglievo come rifugi temporanei. Ma qui, purtroppo, i miei attrezzi sono completamente inutili.

Tsk, dannazione.

È impossibile che io riesca ad evadere da qui!

Torno a sedermi nello stesso posto di prima, sopra le pezze consunte che saranno la mia unica protezione contro il gelo di stanotte. Accosto la schiena contro il muro, abbandonando la nuca contro la parete. Chiudo gli occhi, cercando di cacciare indietro le lacrime, mentre penso a lei.

Mi manca da morire...
E ho paura che non rivedrò mai più il suo sorriso.

Ma ciò che mi terrorizza maggiormente, è che a quest'ora avrà già capito cosa mi è successo. Immagino solo la sofferenza che starà provando, la disperazione di non poter fare nulla per salvarmi.

Sarà delusa da me?
O arrabbiata perché ho infranto la mia promessa?

Le avevo giurato che non mi sarei mai fatto catturare per nessuna ragione al mondo... perché questo mi avrebbe separato da lei.

E invece eccomi qui, chiuso in una trappola mortale. Senza via di scampo.

Non so per quanto tempo resto immobile, con la testa racchiusa fra le mani che non riescono a smettere di tremare.

Duskwood Legends [Italian Version]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora