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"Mi aveva detto che era andata bene"
È Renjun a parlare dopo la mia notizia del fiasco della sera prima. Abbiamo deciso di vederci per la colazione prima di dirigerci tutti insieme a lezione.
Un caffè è quello che ci vuole prima di questa dura giornata.
"Beh, o ti ha detto una cagata o ha due fette di prosciutto sugli occhi" Dico aggiungendo anche quanto fosse stato noioso il tutto, inutile perdita di tempo e gustoso il salmone alla griglia.
"Pensavo fosse perfetta per te: una che parla e straparla. Ho preso spunto dall'ultima"
"Quanto è durata? Due settimane?" Renjun alza le spalle per dire: ed io che ci devo fare?
Già, che ci deve fare? Niente. Sono io quello che non trova la persona giusta, che si stanca subito di chiunque e si sofferma solo sul sesso. Avrò una malattia?
"Quindi posso uscirci io?" Jeno si intromette e nessuno sembra prestargli attenzione. Mark prende parola.
"Dacci un indizio! Senza delle informazioni non sappiamo come muoverci! Hai cambiato così tante ragazze, ognuna diversa dall'altra, che abbiamo perso la direzione giusta. Se ce ne sia mai stata una"
Resto in silenzio. Non so cosa dire a questi ragazzi. Stanno facendo di tutto pur di trovarmi una fidanzata stabile e rendermi felice, ed io rovino tutto con i miei gusti impossibili e le mie critiche pesanti.
"Quindi? Una risposta alla mia domanda? Posso uscirci insieme?" Jeno cambia ancora argomento e insieme diciamo in coro un "sì" così da farlo stare zitto. Dopodiché ci alziamo e ci dirigiamo a lezione.

Il resto della giornata la passo ad annoiarmi seduto ad un banco troppo basso per le mie gambe e a pensare alla mia vicina di casa. Dovrei suonarle il campanello? Almeno per farmi conoscere, non è educato non presentarsi alla nuova arrivata.
È così bella.
Magari mi inviterà ad entrare, ed io accetterò con il sorriso più grande mai fatto, e poi parleremo, ci racconteremo storie divertenti e sarà affascinata da me così tanto che ad un certo punto mi salterà addosso togliendomi i vestiti. Stessa cosa farò io perché non vedrò l'ora di toccarla e baciarla ovunque senza lasciare neanche una parte scoperta.
Oh andiamo Donghyuck! È solo una fantasia! Non succederà mai!
Purtroppo non succederà mai.
Scatta l'orologio. È finita l'ultima lezione ed è ora di tornare a casa. Mi alzo velocemente non vedendo l'ora di andarmene da quel posto.
Sono nel cortile, pronto per dirigermi verso l'esterno, quando una voce squillante, che pare essere di una bambina, urla il mio nome.
Mi giro e la ragazza dell'appuntamento mi sta correndo in contro sventolando il braccio.
Cavolo, non pensavo studiasse qui; anche se conosce Renjun. Potevo aspettarmelo.
Me l'avrà detta quest'informazione importante quella sera lì? Non la stavo proprio ascoltando.
"Ehi Donghyuck! come stai? - ha il fiatone, mi ha rincorso davvero per tutto l'istituto? - Mi stavo chiedendo se potessimo uscire ancora"
È timida nella richiesta. Non me la ricordavo così.
Renjun non avrà avuto il tempo di dirle la verità e Jeno non sarà riuscito a chiederle l'appuntamento.
Ora cosa le dico? Che non voglio rivederla per nessun motivo al mondo? Che è fottutamente noiosa?
"Ehm- Devo correre da una parte, sono molto in ritardo. Ci vediamo domani se vuoi. Chiama Renjun!!!"
La lascio con un'espressione confusa in volto e vado alla macchina pronto per tornare a casa.
Mi dirigo al mio appartamento dopo aver preso qualcosa da mangiare in un bar per strada. Sono stato a digiuno per tutto il giorno tra lezioni e biblioteca così da portarmi avanti con lo studio per poi stare tranquillo in camera a giocare al computer.
Salgo queste maledette scale che mi procurano un attacco cardiaco imminente. Sto maledicendo le mie scelte in questo momento.
Ecco la mia porta. Mi sei mancata così tanto, fossi una persona ti abbraccerei con tutte le mie poche forze rimaste.
Infilo la chiave nella serratura e proprio quando stava scattando, sento la porta affianco alla mia aprirsi.
È un segno del destino, io lo so. Insomma ci incontriamo ogni volta nel corridoio, vorrà dire qualcosa.
Ad esempio che dobbiamo obbligatoriamente andare a letto insieme.
Ma, ahimè, non è lei. O almeno, è un ragazzo, anche molto attraente devo dire, e questo mi preoccupa abbastanza. Ah, Donghyuck: sarà suo fratello, non preoccuparti.
E se non lo fosse?
Questo ragazzo si gira per salutare la persona all'interno dell'appartamento per poi andarsene.
Non ho visto né baci né abbracci. Buon segno.
La ragazza più bella che qualcuno abbia mai creato mi nota proprio quando mette un piede fuori dall'ingresso, e con un sorriso che mi fa sciogliere il cervello e incantare come se stessi diventando una bambola di pezza, mi saluta.
"Finalmente ci conosciamo"
Finalmente? Non vedeva l'ora di parlarmi?
Dio Signore, quanto ti amo.
"Sì, finalmente..." Le porgo la mano e lei la afferra. Sto tremando. Spero non se ne accorga.
"Sono Donghyuck"
"Chiamami Jazmin"
Che nome insolito "Con la Z?"
"Sì, è una lunga storia"
Annuisco anche se vorrei saperne di più. Ho tutto il tempo ma non voglio farla sentire a disagio. Riprende a parlare e vorrei non smettesse più. Questo momento è magico.
"Se vuoi possiamo vederci per un caffè, o un the se non ti piace il caffè, così per conoscerci meglio! Ho sempre pensato che conoscere i propri vicini sia la cosa migliore quando si abita da soli"
Accetto l'offerta  "Se tu vuoi una mano con gli scatoloni chiedimi pure, non ti preoccupare"
"Sei così gentile! In effetti avrei delle cose da ritirare. Mio fratello è appena scappato, non so se l'hai notato"
Suo fratello? Avevi ragione Donghyuck!
Ho campo libero.
"Ma non vorrei occupare il tuo tempo. Avrai delle cose da fare"
La interrompo subito e le dico che non c'è alcun problema e che il mio fiato corto è causato delle rampe di scale e del guasto dell'ascensore. Sai sempre come renderti ridicolo, Donghyuck. Sempre.
Accetta l'aiuto e quando si gira per farmi strada per il suo appartamento, i miei occhi cadono sui suoi pantaloncini da basket. Sono lunghi è vero, ma rendono il suo culo ugualmente bello da vedere e lo trovo estremamente sexy.
Se ora la mia fantasia si avvera, posso dire di aver raggiunto il paradiso.

PAINT ME, MON AMOUR ᴴᴬᴱᶜᴴᴬᴺWhere stories live. Discover now