𝕨𝕙𝕚𝕥𝕖 [seungbin]

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• Changbin •

Mercoledì pomeriggio. Come ogni altro giorno, mi ritrovo in sala prove insieme agli altri a provare, provare e riprovare i passi di nuove coreografie; di lì a poco avremo dovuto iniziare le registrazioni per il nuovo comeback e dovevamo essere pronti.

Era sfinito, stanco, come tutti del resto, ma cazzo quanto era bello. "Sei fottutamente scopabile Kim Seungmin" pensai fra me e me, per poi auto-rimproverarmi un secondo dopo.
no Changbin, no no no; ma cosa diavolo vai a pensare mente perversa?

Non ci parlavo nemmeno più di tanto con lui, non che non lo volessi o mi stesse in antipatia, sia chiaro, più che altro era lui a non rivolgermi parola, non così spesso come faceva per esempio con Jeongin o Chan, ma soprattutto con il primo. "E se forse gli piacesse? forse poco di più dell'essere amici" pensai ed iniziai a ripensare a tutti quei momenti in cui lo vedevo...e ce ne fosse uno in cui non stesse con lui...

Dovevo ritornare in me, non dovevo assolutamente mostrarmi agli altri tutto spaesato in un momento talmente importante; certo avrebbero potuto pensare fosse forse a causa della stanchezza, ma comunque meglio evitare.

Per tutto il tempo avevo fissato un punto fisso sul pavimento, perso tra i miei pensieri, così alzai la testa, dimenticandomi completamente di chi avevo di fronte. E fu in quel momento che vidi ciò che vidi e feci ciò che feci.

Seungmin si era voltato dietro, sorrise in modo furtivo e cazzo, il suo sorriso era da togliere il fiato, quello che avevo già perso durante l'allenamento, ma rimasi deluso quando realizzai che non era rivolto a me bensì a chi si trovava alla mia sinistra, ovvero Jeongin.
Merda, di nuovo? di fronte ai mei occhi?

Non so cosa avesse di così speciale questo ragazzo, so solo che impazzii. Nel momento in cui si rigirò, lo presi per le spalle e lo buttai a terra di schiena, gettandomi sopra di lui. I nostri volti a pochi centimetri di distanza, i suoi occhi confusi puntati sui miei e io con una voglia assurda di baciarlo.

Ma non potevo, le camere ancora accese erano ancora lì davanti, a riprendere secondo per secondo la scena. Fosse stato per me avrei detto 'al diavolo tutto' e l'avrei fatto, non mi interessava minimamente di cosa sarebbe poi accaduto; Jisung era a conoscenza di come Seungmin esercitasse questo suo strano potere ammaliante su di me; inoltre anche Chan ormai si stava facendo un mezza idea di tutto ciò, d'altronde è il leader, si accorgerebbe inevitabilmente di ogni cosa; la reazione degli altri nemmeno mi avrebbe preoccupato. Ma c'era Seungmin.

Lui non è come me, lui pensa bene prima di dire o fare qualcosa; potrebbe essere visto a volte come uno di quei perfettini, ma cazzo quanto mi ha fatto impazzire questo perfettino.

Mi rialzai come se niente fosse e iniziai a ridere, una risata leggermente isterica che non dava tanto a vedere, ma chi mi conosceva bene l'avrebbe capita. "Scusami" gli dissi semplicemente, ancora tra quelle false risate. Lui si mise allora seduto, rivolgendo alle camere due cuori con le mani e io sorrisi, questa volta sul serio.

Le prove finirono immediatamente e dopo essermi sistemato vidi che gli altri se ne erano ormai andati e quindi feci per uscire dalla sala, se non fosse per il fatto che qualcuno mi chiuse la porta davanti, bloccandoci all'interno.

• Seungmin •

Ero stanco, esausto; finalmente avevamo portato a termine quella famigerata coreografia. Di fronte a me vi era un grande specchio, tipico di una qualsiasi sala prove di danza, e vidi Jeongin sorridere con grande entusiasmo: ce l'aveva finalmente fatta, era riuscito a seguire bene i passi in quel pezzo di coreografia in cui sbagliava di continuo. Contento allora per lui, sia come membro del gruppo sia come suo migliore amico, mi girai dietro.

Fissai per quelli che furono pochissimi secondi, colui che si trovava alle mie spalle, Changbin. Il suo petto non faceva che andare su e giù per l'affanno, si era impegnato moltissimo, lo avevo visto durante le prove, lanciando a volte delle occhiatine a lui piuttosto che guardare ai miei passi. Ma come potevo non guardarlo? ammirarlo... era più forte di me, eppure sapevo benissimo quanto fosse sbagliato.

Quando lo vidi alzare la testa, che fino ad allora aveva tenuto china, verso il pavimento, quasi sobbalzai e rivolsi immediatamente lo sguardo verso Jeongin, sorridendogli, segno della mia riconoscenza verso la sua bravura, poi mi rigirai, usando tutta la mia buona volontà per non incrociare gli occhi di Changbin e perdermici. Fu allora che accadde ciò che accadde.

Sentii due mani possenti prendermi per le spalle e scaraventarmi a terra, di schiena e sopra la mia figura comparve proprio lui, Seo Changbin. Inutile dire che rimasi come un ebete.

Lo fissai attentamente, leggermente confuso; i suoi occhi non facevano che passare dai miei alle mie labbra ogni istante e diamine quanto avrei giurato che di lì a poco mi avrebbe baciato. Ma non lo fece.

Rimasi...deluso? sì. Mi capitava a volte di pensare involontariamente a come sarebbe stato assaporare le sue labbra rosa tenue, così morbide...ma mi condannavo ogni volta perché ogni volta sapevo che sarebbe sempre e solo stato frutto della mia immaginazione e che di fatto non si sarebbe mai avverato. Non ero alla sua altezza e questo lo sapevo, anche se non me lo aveva mai detto o fatto intendere, lo sapevo e basta. Era questo il motivo per cui gli rivolgevo poche parole; lo guardavo da lontano, divertirsi e intendersi alla perfezione con Jisung e Chan; io non sarei servito a nulla, non ero come loro.

Mi guardò un'ultima volta, dritto negli occhi, e poi si alzò come se nulla fosse. Lo sentii scusarsi e poi ridere, ma di cosa esattamente? pensai, poi capii.

Eravamo nel bel mezzo delle riprese: le camere erano puntate su di noi, ancora accese. Intesi il motivo di quelle risate e immediatamente mi rialzai anche io, mettendomi seduto e rivolgendo due cuori con le mani in loro direzione, facendo finta di niente.

Quando le prove finirono definitivamente "Che fai, vieni?" mi chiese Jeongin, "Scusami, finisco di sistemare una cosa e arrivo" risposi semplicemente.

Vidi gli altri andarsene mano a mano; destino volle che rimanesse ancora solo Changbin.

Cosa devo fare? pensai; ero indeciso, insicuro, mille paranoie si stavano facendo strada nella mia mente. Una forza inspiegabile riuscì a farmele scacciare nel momento in cui vidi Changbin dirigersi verso la porta. Dovevo agire e subito.

Corsi in direzione della porta, parandomi di fronte ad essa e bloccando Changbin all'interno, insieme a me. Non sapevo cosa fare. "Seungmin che stai facendo?" Nulla. Rimasi lì immobile, solamente i miei occhi persi nei suoi.

"Seun-" non fece in tempo a pronunciare il mio nome che mi fiondai sulle sue labra. Un bacio puro, leggero, voluto. Mi staccai immediatamente, le guance mi andavano a fuoco. "Cazzo" lo sentii dire per poi riposare le sue labbra sulle mie. "Sei fottutamente mio, Kim Seungmin".

Stray Kids - one ѕнoтѕWhere stories live. Discover now