Epilogo

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"Nicky, non aspettavo altro di restare al tuo fianco più di quanto io già lo sia, finalmente questa giornata è arrivata e saremo definitamente insieme per sempre, perciò" inspirai ed espirai, ok ero a corto di parole però mi stavo impegnando, ce la stavo mettendo tutta.

Allungaii la mia mano per  infilarle il mio anello d'oro che le stava alla perfezione. E mi inginocchiai.

"Vuoi sposarmi Nicole?" Mi rialzaii e dopo un attimo di silenzio sorrisi, sentii una piccola risata deviata da una mano.

Mi girai e ritornai al mio ruolo da sposo promesso.

"Nicole dovresti dire qualcosa, non è che fai parlare solo il tuo futuro marito".

E risentii quella risata, questa volta non soffocata da nulla.

"Louis la vuoi piantare? sto preparando tua figlia al suo futuro matrimonio, sei fermo su quella poltrona da stamattina, speriamo che Nicole non sposi qualcuno come tu mi hai sposato, LOUIS WILLIAM TOMLINSON!"

"Okok la smetto, ma di certo non ti aiuto a preparare mia figlia di 7 anni ad un ipotetico matrimonio che non avrà con nessuno che non sia me in persona, o meglio non prima degli 80 anni" Nicole non capì ma restò in silenzio.

"Lou vedo che ti sta crescendo qualche capello bianco, forse sei più vicino tu agli 80 anni, così prottetivo lo eri anche con me quando avevamo 20 e 16 anni, che facevamo cose che per Nicole dici spettino alla venera età di quanti secoli Louie?" lo istigai, ero in vena.

Mi accovacciai e feci sedere nicole sulla mia gamba sinistra, così da essere  entrambi difronte la poltrona dove era accomodato Louis, che fungeva da trono.

"Nicole lo sai che tuo padre, tuo padre in persona, nonostante le sue abilità da cretino, mi scrisse lettere e canzoni alla tenera età di 20 anni, ed ora ti vieta qualsiasi cosa solo perchè è un gelosone di prima categoria! Non ti fa ridere?"

"Beh quindi papà era un rammollito anche da giovane!! AHAHAHAHA"

"Ben detto, tu si che sei mia figlia!" Alzai la mano e la posizionaii per farmi battere il cinque da mia figlia.

Ma il turno era di Louis, non parlò per un po' perciò quando aprì bocca, pensai a quale stupidaggine si fosse preparato da raccontare a mia figlia.

"Cara Nicole tu sai bene che somigli più a me, che a tuo padre Harry, ti prendi come rammollita da sola o ti devo insegnare a non dar conto a tuo padre??" fece il suo solito occhiolino che fece trasparire le sue fantastiche rughette che contornano il suo occhio azzurrastro.

"Bastardo che non sei altro Louis!" Lo dissi senza ricordarmi che Nicole fosse affianco a noi, mi tappai la bocca con entrambe le mani, sperando che nicky non avesse sentito.

E invece.

"Bastardo, bastardo, bastardo" iniziò a ripetere Nicole a modi cantilena, la gaurdaii nei suoi occhi, blu ghiaccio che ha rubato da Louis alla nascita, e sorrisi in contemporanea con Louis.

"Evidentemente è più simile a me di quanto io pensassi." Lo disse ancora mio marito con quel suo sorriso sfacciato ancora stampato in faccia.

Per poi correre verso Nicole, per abbracciarla, ed infine vennero entrambi verso di me per abbracciarci, ma tutti e tre cademmo come pesi morti sul tappeto della sala.

***
                                 'Terza persona'

"Papà basta, non credo più a Babbo Natale", disse la loro docile figlia, New York coperta dalla neve più chiare e gelata che possa esistere, la neve cadeva sulle loro case specialmente su Carolina...

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