Capitolo 2

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"Harry Styles ti presento la mia piccola Caroline".

"Ma Niall è bellissima...".

"Guarda che sono abbastanza geloso".

"E ora cosa? Mi farai dormire in terra?" gli domandai con tutta la mia falsità in volto.

Arrivammo in tarda sera, verso l'una di notte, ma con tutti quei lampioni della New York City, lampioni su lampioni e ovunque ti girassi c'era un aria così confortante da sentirti non in casa, ma di più, aveva un qualcosa di particolarmente calmo. Nonostante l'orario.

L'aria che emetteva quel posto era tranquilla e particolarmente calda anche in quella giornata di freddo da farti bloccare la circolazione dei globuli rossi.

Mi fermai a guardare in giro per voler raccogliere a fondo quel sogno che stavo vivendo.
Un docile fiocco di neve mi si posizionò sul naso, arrossato per la temperatura.

Ogni casa ha il proprio profumo, ma casa di Niall ha incredibilmente lo stesso odore di quella a Londra, ripensai a tutte le serate passate insieme al mio migliore amico e le notti trascorse a mangiare qualche snack americano scaduto.

Ed eccomi in America.

"Sapremo come divertirci" disse Niall riferendosi allo spazio che vi è in casa sua.

Esteticamente quella casa è molto meglio rispetto alla sua vecchia, la sua camera è grande un po' come la cucina, tre bagni e due camere per gli ospiti

Il lato positivo è che non avrei dormito a terra. Per davvero.

Varcai la soglia di quella magnifica porta d'entrata ad arco preceduta da un grande Red Carpet d'America, non riuscii a vedere neanche ai lati di quella grande struttura dal giardino infinito.

Con piccoli fiori,che al centro del giardino spuntavano, statue bianche e color panna, la maggior parte tagliate a metà.
Sapevo che costruire statue fosse un hobby della mamma di Niall.

All'entrata il salone immenso e a sinistra del divano delle scale un po' nascoste che portano al cinema di casa.
Una centinaia di poltrone nere a scendere in discesa ed un maxi schermo coperto da delle tende rosse tipiche da teatro.

Ecco da dove viene la passione dei film per Niall.

La cucina è quasi la metà del salone con un frigorifero strapieno di schifezze e pizza surgelata, nel caso mancasse.

La parte esterna del frigo pieno di calamite di tutti i posti visitati e qualche quadro o souvenir dell' Irlanda appesi qua e là.
Questo vi è in tutte le case di Niall.

Al secondo piano, varie stanze, la maggior parte camere da letto, tutte della stessa dimensione.
Perfino la più misera camera come quella per gli ospiti era grande come quella di Niall.

Difronte ai letti ci stava la scrivania attaccata al muro e più in là una tendina sull'azzurrino che portavano ai piccoli bagni della spaziosa camera da letto.
Proprio come le case al mare in sud Italia.

Uscii e svoltai verso destra dove arrivaii nel corridoio, sorpassai tutte le camere da letto e mi ritrovai in un bagno che luccicava dal pulito. O dalla brillantezza degli specchi con i richiami d'argento.
Un pavimento scuro e fiori sopra la finestra.

I mobili erano di cristallo, il muro tendeva sul lilla, abbinato al mobile di cristallo viola che prese il centro della mia attenzione.

Per innaugurare la casa decidemmo, o meglio decise Niall io non sono mai stato d'accordo su ciò, di organizzare una festa per far sapere che fossimmo arrivati nella fantastica New York City.

E propio seduti lì su quel gigantesco divano in pelle, dentro uno dei tanti salotti in quella casa, organizzavamo una delle più grandi feste mie fatte in quella via del Caroline.

"Non vedo l'ora di rivedervi tutti quanti", disse il biondo mentre cercava di mangiare un po' di quella pizza orribile e sicuramente surgelata, che ordinammo qualche minuto prima.

Ogni anno spariva da scuola senza avvisarmi, per scappare e fare qualche giorno di tutta pace in questa casa, nessuno sapeva dove fosse, e in quel momento iniziai a capire della sua scelta.

"Chi inviteremo?", gli chiesi per iniziare a capire un po' le circostanze che sarebbero state.

"Zayn, e poi lui penserà al resto degli invitati".

"E glielo hai già detto questo?".

"Mh no, ma l'ultima volta ho invitato una decina di persone e mi sono ritrovato l'intera casa sommersa di esseri umani sudati, quindi sarà sottinteso", mi spiegò con tutta calma mentre imboccava l'ultimo pezzo di pizza mentre io ero ancora al terzo.

'Sarà una luunga festa'.

Casa di Niall piena di gente non è di buon auspicio.

"Forza Harry, la serata si sospetta lunga, abbiamo solo 22 ore e 12 minuti per addobbare, pulire e cucinare delle deliziose pizze".

Ma quello che non notò Niall è che io stavo ancora mangiando la mia 'pizza' margherita.

***
Iniziammo ad organizzare la serata, trovammo degli scatoloni di anni precedenti con addobbi natalizi, luci, ma soprattutto un albero gigante di ben tre due metri e mezzo, beh.

Attaccai qualche striscia di luci natalizie e palline decorative.

"Niall giuro che se non ti alzi da quel diva-" nemmeno a finire di far uscire le parole, che vidi Niall che puliva.

"Ok, Domani piove" pensai tra me e me.

Niall? pulire?
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Secondo capitolo<3, speriamo che si stia sentendo l'aria natalizia anche da voi, perché beh noi scrivendo questi capitoli da settembre siamo già da un bel po' in tema natalizio, ma speriamo anche che vi stia piacendo la storia.

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