12. L'INCUBO

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*IL SEGUENTE CAPITOLO É NARRATO IN PRIMA PERSONA DA CHARLOTTE*

Il sole sorgeva alto nel cielo, i suoi raggi emanavano un dolce calore. La mattina decisi di andare a fare una passeggiata nel bosco vicino a casa e mi portai dietro la colazione: una fetta di torta alle fragole e due mandarini.

Quando camminavo respiravo a pieni polmoni l'aria fresca della natura, ogni volta che mi sentivo in ansia, avevo paranoie ed ero sottopressione mi recavo in questo posto che mi faceva stare in pace con me stessa.

Vidi in lontananza una panchina leggermente rovinata, ma non mi importava; l'unica cosa di cui avevo bisogno era un punto dove potevo sedermi. Avvertii un rumore, e dopo un po' intanto che  mangiavo, una volpe con i suoi cuccioli mi corse davanti agli occhi.

Finito il mio pasto mi alzai e una forte brezza si fece largo verso di me. Mentre venivo coccolata da quella folata di vento chiusi gli occhi per potermi sentire meglio. Ad un certo punto smisi di percepire i suoni della natura e quindi di conseguenza mi spaventai ritrovandomi in una fossa: era buia e fredda. Andai in panico e cercai di chiamare aiuto.

- Hey c'è qualcuno, per favore. Sono quaggiù! - Urlai.

I miei polsi erano bloccati da delle catene...

"E ora che faccio?!" Pensai.

Una voce maschile e tenebrosa ridacchiò.

- Chi c'è? - Chiesi a gran voce.

- Povera illusa, la tua fine è vicina. Qui tutti in questo regno siete in pericolo, morirete tutti uno per uno -

Mi risvegliai di colpo e caddi a terra ritrovandomi di nuovo nel sottobosco. L'essere in questione annunciava una grave decimazione di gente; avevo bisogno d'aiuto.

Misi una mano nella tasca dei miei jeans.

"Dove l'ho messa?... Eccola!" Esclamai.

Ormai come consuetudine mi portavo con me la boccetta che mi aveva regalato Loki. Notai che di liquido all'interno ne rimaneva ancora per un bel po' di volte, allora ne bersi un sorso.

Avevo le vertigini e la vista si annebbiò; come successe la prima volta anche stavolta si ripetette.

Vidi la figura di Loki davanti a me e subito mi venne l'istinto di abbracciarlo e come già capitato in precedenza quella notte lui si tramutò da nube a realtà. 

- Sono qui tranquilla, respira - Stavo andando in iperventilazione.

- Guardami. Sei con me ora - Il respiro pian piano si calmò.

Portò una sua mano forte e calda nella mia e me la strinse, una lacrima innocente correva sulla mia guancia per poi finire catturata dalle dita di Loki che la raccolsero.

- Avevo un grande bisogno di parlarti - Dissi passandomi la mano sui miei occhi umidi.

- Sono qui per te piccola - Quella parola mi fece sentire più al sicuro.

- Un demone, un mostro, un essere del quale non so praticamente niente mi aveva intrappolata in un incubo, mi sentivo sola e indifesa; posso ancora percepire quella voce e solo al pensiero mi si gela il sangue. So che ora mi potresti prendere per pazza, ma io te lo giuro che era tutto reale -

- Come potrei non crederti; guardati sei terrorizzata. Che ne dici di fare una passeggiata? Così ti sentirai meglio - Mi propose.

- Direi che mi servirebbe proprio - Detto ciò intrecciammo le nostre mani come legate da una corda.

Più ci addentrammo nel bosco e più i colori della natura variarono: querce variopinte e creature mai viste prime.

- Che cos'è quell'animale? - Chiesi.

into your arms || Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora