4. L'ARRIVO AL CASTELLO

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La mattina seguente i primi raggi iniziarono ad espandersi da dietro le montagne che incorniciavano Asgard, dando vita a tutto il villaggio, i giovani si svegliarono di buon umore visto il grande evento che li aspettava. Tra tutti però la nostra protagonista Charlotte era di sicuro la più emozionata di tutti, aveva dormito a fatica durante la notte per via dell'adrenalina che le girava in corpo, aveva le mani che le sudavano, era già la terza volta della mattinata che si stava riprovando l'abito, continuava ad ammirarsi allo specchio con indosso il vestito e le scarpe con tacco basso regalate da sua madre, l'orologio che aveva sul comodino segnava le sette e tra poco più di due ore Riley e suo padre sarebbero passati a prenderla. Nel frattempo a casa di Riley la situazione era più o meno la stessa se non fosse che stava per incontrare il suo salvatore, se non fosse stato per lui quel giorno, ora probabilmente lei non sarebbe stata lì e non avrebbe conosciuto Charlotte. Il vestito verde le calzava perfettamente sembrava cucito apposta per lei, si rimise il pigiama e si diresse in cucina a mangiare o perlomeno provare a mangiare qualcosa, l'emozione le aveva chiuso lo stomaco ma capì che qualcosa doveva prendere, si fece una tazza di caffè e prese due biscotti alla cannella comprati alla pasticceria vicino a casa loro. Intanto a casa sua Charlotte aveva già mangiato per paura di presentarsi in ritardo, ora era messa con il suo vestito di fronte allo specchio posto sopra la sua scrivania cercando di rendersi più presentabile possibile, la mano le tremava e dovette ricominciare il trucco un paio di volte, alla fine aveva fatto, un trucco non naturale ma neanche troppo eccessivo, era perfetto per l'occasione dove bisognava apparire ma senza dare troppo nell'occhio. Riguardò l'orologio segnava le otto, mise più accessori possibili facendo attenzione a non appesantirsi troppo: una collana di perle che le ornava la scollatura, due orecchini con dei piccoli rubini al loro interno, un bracciale, qualche anello oro e infine i due fermagli comprati il giorno precedente. A casa Smith, Riley si stava indossando il vestito con l'aiuto della madre.

- Sei bellissima! - Disse la madre mentre l'ammirava, una lacrima le percorse il viso bagnandolo, Riley se ne accorse e le avvicinò una mano sulla guancia, vedere sua figlia crescere così velocemente e con indosso quell'abito sembrare già una donna adulta le stringeva il cuore. 

- Vedrai che andrà tutto bene non ti devi preoccupare, poi c'è Charlotte con me - Mentre disse quelle parole Riley si avvicinò alla madre e la strinse in un forte abbraccio. Intanto che si staccarono, Stella, sua madre stava prendendo qualcosa dalla sua tasca, tirò fuori un bracciale d'argento e lo allungò a lei, "era di tua nonna" disse quelle parole. 

- Mi sembra il momento più adatto per passarlo nelle tue mani - Quel braccialetto l'ultima volta che l'aveva visto era al polso di sua nonna la sera prima dell'invasione dei robot a Sokovia, le stava così bene addosso che ora passarlo in suo possesso le faceva troppo strano e non se lo sentiva suo, ma per il bene della madre e della nonna se lo mise. Charlotte aveva deciso di prendere un po' d'aria dal suo balcone, gli uccellini in lontananza cinguettavano e la brezza era fresca, le faceva muovere dolcemente i capelli che ora erano in parte legati a formare una treccia che le faceva da coroncina con i due fermagli fissati ai lati, il resto della chioma biondo cenere le scendeva lungo la schiena. Riley era pronta fece una telefonata all'amica per assicurarsi che stesse bene e si fosse preparata, dall'altra parte del telefono Charlotte rispose con voce rassicurante che era preparata e che li aspettava, Thomas e Grace nel frattempo si erano anche loro alzati e si avvicinarono di fronte alla camera della loro figlia, bussarono e dall'altra parte Charlotte gli aprì, i genitori rimasero a bocca aperta e pure loro si commossero un po', abbracciarono insieme la figlia e le augurarono una splendida giornata e che per qualsiasi cosa doveva solo chiamare e sarebbero venuti a prenderla. Era giunto il momento, Charlotte era fuori dalla porta di casa ad aspettare l'arrivo di Riley e del padre, in fondo al viale della propria abitazione, una macchina, una Volkswagen blu scuro per la precisione si stava avvicinando a lei, da un finestrino una mano le fece ciao e sentì la voce di Riley. Charlotte si avvicinò all'auto e dall'interno l'amica le aprì.

- Sei pronta per questa nuova esperienza? - Le chiese la mora con un'emozione in corpo esagerata  e Charlotte pensava di essere messa peggio con l'agitazione ma ora si poteva ricredere, si mise a ridere e le rispose guardandola da testa a piedi, era magnifica pure lei, per poi affermare. Il padre di Riley le posò in un parco a pochi metri dal castello, baciò la figlia su entrambe le guance e salutò Charlotte con un enorme sorriso. Quando l'auto si allontanò Riley urlò abbastanza forte che fece girare alcune persone arrivate prima di loro in fila, lei si scusò ma si stava trattenendo da troppo per l'emozione. Ed eccole lì, due amiche, ora a sostenersi una all'altra, davanti a loro il castello, per Riley era la prima volta che lo vedeva dal vivo mentre per Charlotte la seconda solo che stavolta non più nascosta dietro a dei cespugli per paura di farsi vedere dalle guardie mentre scattava delle foto. La fila davanti a loro si stava muovendo abbastanza velocemente, erano tra le prime ad essere arrivate con un largo anticipo, quando la coda davanti a loro finì si trovarono di fronte a una dozzina di guardie che gli aprirono il passaggio, si voltarono un attimo all'indietro per controllare il numero di gente a cui erano davanti e subito si poteva vedere la coda che prima era composta da una ventina di persone ora raggiungere e superare il centinaio. Si rigirarono e ammirarono l'enorme corridoio con appese lanterne accompagnarle verso la sala grande, davanti a loro si presentò un enorme portone aperto verso il salone: i soffitti erano alti con dipinti diversi combattimenti, alle pareti delle vetrate d'oro che riflettevano la luce del sole, sopra le loro teste dei lampadari ricchi di cristalli, al centro della sala, una statua di marmo bianco raffigurante Odino a cavallo, l'animale in questione era Sleipnir il suo destriero di color grigio, dotato di otto zampe, in grado di cavalcare il cielo e le acque. La sala era gremita di gente che pian piano si riuniva all'interno del castello, si potevano notare i presenti meravigliati del posto, la servitù stava incominciando a portare alle persone dei piccoli pensieri offerti dal re e dalla regina. Quando tutti gli ospiti erano arrivati una musica proveniente da un pianoforte diede l'ingresso a tutta la famiglia di Odino insieme ad altri dei molto celebri tra cui Sif la dea della fertilità, miglior amica di Thor dall'infanzia. Charlotte poteva percepire il braccio di Riley avvicinarsi a lei e stringerla forte, sapeva che era troppo emozionata a vedere il dio davanti a lei e ai presenti. Un servo porse ad Odino una specie di microfono asgardiano ed iniziò il suo discorso di benvenuto.

𝐒𝐏𝐀𝐙𝐈𝐎 𝐀𝐔𝐓𝐑𝐈𝐂𝐄

Ciao asgardiani!!! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, il ballo a cui dovranno partecipare le nostre protagoniste chissà come andrà, la nostra Riley riuscirà ad avere l'onore di un ballo con Thor, mentre per Charlotte cosa succederà? Ci vediamo al prossimo capitolo❤️ 

Ciao asgardiani!!! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, il ballo a cui dovranno partecipare le nostre protagoniste chissà come andrà, la nostra Riley riuscirà ad avere l'onore di un ballo con Thor, mentre per Charlotte cosa succederà? Ci ved...

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into your arms || Loki Laufeysonحيث تعيش القصص. اكتشف الآن