capitolo 8

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"Non sei lucida, non ti rendi conto di quello che stai blaterando, non reggersi una singola giornata con me" dice acido, dandomi le spalle e mettendosi le mani fra i capelli quasi come da disperato.

"Non capisco perché tu voglia starmi così vicino, non dirmi che in così poco tempo hai iniziato a provare qualcosa per me" afferma avvicinandosi bruscamente al mio corpo.

Mi stava iniziando a piacere veramente? Un essere che uccideva i mostri azzannandoli al collo, un essere che nemmeno conosco, un essere che potrebbe essere capace di uccidermi anche solo con lo sguardo. Soprattutto adesso, che aveva il corpo che spingeva verso il mio, il volto a un paio di centimetri dal mio, riuscivo a sentire il suo respiro affannoso verso il mio, il mio io lo stavo trattenendo, questo era l'effetto che in così poco tempo è stato capace di farmi, con lo sguardo scrutava ogni parte del mio viso, era come se stesse cercando di vedere se gli resistevo.

I miei occhi fissavano i suoi, i quali si ero soffermati sulle mie labbra :"Non puoi farmi questo" sussurrò e andò fuori dalla finestra. 

Mi fiondai alla finestra e lo vidi di sotto che mi fissava. "Non sparire da me. Ti prego. Sono pronta a tutto pur di capirti".

Sembrò pensarci veramente. Come se la sua risposta potesse effettivamente essere un sì. 

"Verrò a trovarti qualche volta, ma non ti permetterò di metterti in pericolo a causa di un qualche sentimento passeggero" mi rispose prima di dileguarsi. 

Sentimento passeggero. Quanto vorrei che fosse così.

Mi sembra di impazzire, non è possibile. Io che provo sentimenti per un vampiro.

Una barzelletta.

Sentii un forte brontolio nello stomaco e capii che era il caso di mangiare qualcosa. 

Afferrai dal frigo del formaggio già tagliato e una fetta di mortadella, no dai facciamo due fette. Misi l'intruglio fra due fette di pane e dopo aver finito di mangiare tornai immediatamente nel letto.

Cercai in tutti i modi di prendere sonno, ma ogni volta che chiudevo gli occhi la mia mente pensava a quegli strani occhi, i quali mi facevano venire brividi in tutto il corpo anche solo a pensarci, e la mia testa vagava, faceva dei giri assurdi. 

Chissà cosa sarebbe successo se avessi continuato.

Devo smetterla, chiudere gli occhi non è d'aiuto, quindi devo trovare di meglio da fare: potrei prendere un bel libro e leggerlo.

Alla fine rimasi a fissare il vuoto sperando che un grosso sonno riesca a pervadere i miei sensi.

Oppure che un grande e grosso uomo bussasse alla mia finestra.

Senza indugiare ulteriormente decisi che era il caso di almeno restare sotto le coperte e ogni tanto chiudere gli occhi, tanto i pensieri non mi facevano assolutamente poco piacere, anzi.

Senza rendermene conto erano già le 6 del mattino.

"Non mi va di alzarmi fa freddo" mormorai richiudendo gli occhi sul cuscino.

Avevo lasciato la finestra poco aperta. Riuscivo quasi a sentire quel filo di aria fredda che entrava in camera mia e  mi punzecchiava da sopra le coperte, motivo per cui cercai di rannicchiarmi sotto di esse maggiormente.

Avevo il viso quasi completamente coperto, mi scappò una risata, mi ricordo quando mia madre per farmi ridere tirava le coperte talmente tanto da coprirmi completamente e poi le rialzava ridendo. 

Posi fine a quel momento tranquillo alzandomi dal letto, avevo quasi le lacrime agli occhi, non passavo momenti intimi con mia madre da troppo tempo. Sono cresciuta troppo velocemente. Da quando papà se n'è andato, lei ha dovuto prendersi tutte le responsabilità da sola, non permettendomi di lavorare. Quindi faceva 2\3 lavori. 

LA MAGIA NON ESISTE (italian version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora