Capitolo 24

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Katy
Appena raggiunta la 106z est, James capisce che questo Hotel non ha la classica chiave che abbiamo al castello, ma é la chiave elettronica.

Mi godo la scena, dato che non sa minimamente dove si metta, é molto comica la sua situazione.

Scoppio a ridere.
<<Aspetta tesoro, ti faccio vedere io come si fa!>>
Mi porge la chiave, la prendo e al primo colpo, sblocco la porta.
<<Come ci sei riuscita?>> dice sorpreso.
<<Tecnologia umana, esistono da almeno dieci anni queste chiavi, ci sono abituata.>> dico vantandomi.

Raggiungiamo la camera, mi soffermo sull'enorme vetrata che affaccia tutta New York, da qui c'é una vista mozzafiato!

<<Certo che hai scelto un posto da sogno...>> mi dice James, raggiungendomi.
Annuisco e gli sorrido.

<<É davvero strano che abbiamo l'aspetto umano, non sembri tu...>> gli dico.
<<Beh, fa strano anche a me, ma purtroppo qui dobbiamo essere delle persone normali, non possiamo farci vedere chi siamo davvero...>>
<<Lo so...>> sospiro.

Entrambi restiamo a fissare la vetrata che ci mostra New York ancora per qualche minuto e poi, mi stendo sul letto, facendo un enorme respiro di sollievo che non avremo tutti quelli del palazzo a girarci intorno.

Poi James chiude la vetrata con la tenda che c'era nella camera e mi raggiunge.

<<Allora, quelle due volevano sapere di noi stanotte vero?>> mi dice sorridendo.
Sgrano gli occhi, mannaggia a loro, si sono fatte sentire.
<<Ehm... Come dire, non ho detto nulla, cioé io...>>
Mi ferma baciandomi.

<<Non preoccuparti, non avere timore, ho già capito che quelle due sono delle ficcanaso e che tu non c'entri nulla, non capisco neanche come faccia Liam a sopportare Corinne...>>
Iniziamo a ridere.
<<Corinne é difficile da gestire, ma senza di lei credo che avrei avuto una vita ancora più triste e difficile...>>

Poi cambia discorso.
<<Sospetto che Victoria non ti piace...>>
Lo fisso senza sapere se dire la verità oppure no. Però potrei tenerlo al corrente che non mi ha dato buona impressione.

<<Neanche un po', sono felice che sia sopravvissuta, ma ora che vuole rimanere al castello dopo tutti questi secoli... Non so, mi sembra che sia qui per scopi secondari...>> dico con sincerità.
Stranamente ora non mi sembra che sia dalla sua parte dato la sua approvazione.

<<Sì, Vic é mia cugina, le voglio bene, ma a volte può essere veramente una stronza, sospetto anche io qualcosa...>>
Lo guardo inarcando un sopracciglio.
<<Non mi sembrava così, ieri dicevi completamente il contrario...>>

<<Lo dovevo fare sempre per mio padre, sono stato felice che é viva, sia chiaro. Ma non lo so, non me la racconta giusta...>> si giustifica.

<<A proposito di tuo padre...>>
Mi fermo immediatamente, non vorrei rovinare la nostra luna di miele per questa cosa avvenuta due giorni fa. Perché ho parlato, maledetta Katy!

<<Cosa?>> mi guarda incuriosito.
"Brava Katy sempre i tuoi soliti guai" si complimenta il mio subconscio. Perché non riesco a stare zitta!

Cerco di fare la vaga.
<<Oh nulla, lasciamo stare...>>
Si siede sul letto, facendomelo fare anche a me e incontro i suoi occhi blu.

<<Cosa ha combinato?>> dice preoccupato.
<<Veramente nulla di grave...>> cerco di concludere il discorso, ma purtroppo senza avere successo...

<<Katy, parla con me, ti prometto che rimarrà tra noi se lui ti ha detto che non dovevi dirmelo...>>
Prendo un respiro profondo.
<<La sera prima del nostro matrimonio, stavo facendo fare un giro generale a mia sorella, quando abbiamo incontrato tuo padre, mi aveva avvisata che Liam non si stava facendo vivo per tornare al palazzo...>>

Lo vedo quasi innervosito e non ho detto ancora tutto.
<<Continua...>> mi incita.
<<Io volevo venire con te, ma lui ha insistito che rimanessi al palazzo, io mi sono rifiutata e volevo contraddirlo... Ma lui mi ha minacciata, dicendo che non ero ben voluta al palazzo, ha permesso di sposarci perché non voleva farti soffrire, ma se fosse stato per lui, mi avrebbe sbattuta tra gli umani.>> dico tutto con un enorme nodo in gola.

Rimane sconvolto, probabilmente non si aspettava un fatto simile...
<<Sempre scenate stupide di mio padre, mi spiace che non ero con te. Ma come ha osato, é esagerato, se veramente la pensa così nei tuoi confronti farò in modo che cambia pensiero.>> dice determinato.

<<Ti prego, fa come se non ti avessi detto nulla, ho paura di quello che possa farmi...>> dico con ansia.
<<Non può fare un bel nulla, sei mia moglie, decido io adesso, non preoccuparti...>> mi dice accarezzandomi con il suo pollice la mia guancia.

Dopo questa conversazione ci zittiamo.
Il silenzio tra noi é sempre più romantico delle parole.
Poi alla fine decidiamo di voler visitare la città, altrimenti perché siamo qui?

Io discendo dai vampiriWhere stories live. Discover now